Ieri pomeriggio la Polizia di Stato, impegnata in strada anche con pattuglie in borghese nei servizi di prevenzione e contrasto alla criminalità, ha sequestrato 12 chili di hashish, la maggior parte dei quali scoperti a bordo di un furgone fermato nel corso di un controllo tra i quartieri Novoli e Rifredi.
Ad attirare l’attenzione dei Falchi della Squadra Mobile è stata l’andatura del mezzo nel traffico cittadino: gli investigatori si sarebbero insospettiti dal fatto che lo stesso avrebbe fatto dei giri insoliti come per assicurarsi verosimilmente di non essere seguito.
Quando poi gli agenti si sono avvicinati, hanno immediatamente riconosciuto al volante una loro conoscenza, un 40enne di origine marocchina, già noto alle forze di polizia proprio nell’ambito di reati connessi all’illecita detenzione di sostanze stupefacenti.
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Un forte odore proveniente dall’abitacolo del veicolo ha poi rafforzato l’ipotesi che trasportasse droga: da un grosso sacchetto di plastica da supermercato sono saltati fuori quasi tutti i 12 chili di droga complessivamente sequestrati nell’attività, le cui verifiche si sono immediatamente estese all’abitazione dell’oramai arrestato.
In due appartamenti nelle disponibilità dell’indagato i Falchi hanno trovato altra droga: grazie all’infallibile fiuto di “Fire”, uno dei cani antidroga della Questura di Firenze, circa 4 etti dello stesso stupefacente sono stati scoperti ben sigillati all’interno dello scarico del bagno di una delle abitazioni insieme a qualche grammo di cocaina.
In una di queste, infine, la Squadra Mobile ha identificato una seconda persona, già nota: un cittadino marocchino di 64 anni.
Nella sua stanza, “Fire” ha invece scovato un etto di sostanza stupefacente, pertanto, per il 64enne è scattata la denuncia.
Nei giorni scorsi sempre i Falchi della Squadra Mobile hanno denunciato per spaccio di sostanza 3 cittadini stranieri sorpresi a spacciare singole dosi di droga alla Fermata Strozzi Fallaci.
In attesa della convalida della misura precautelare, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, il 40enne è stato accompagnato al carcere fiorentino di Sollicciano.
Si precisa che l’effettiva responsabilità delle persone indagate e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a loro carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento la stessa è assistita da una presunzione di innocenza.