La nipote di Fidel Castro in Palazzo Vecchio: polemiche a destra

Mariela Castro Espin ha incontrato il sindaco Nardella e il presidente del Consiglio comunale Milani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 febbraio 2023 15:43
La nipote di Fidel Castro in Palazzo Vecchio: polemiche a destra

La figlia di Raul Castro, nipote del lider maximo Fidel, Mariela Castro Espín, ha incontrato, in Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella ed il presidente del consiglio comunale Luca Milani accompagnata dai rappresentanti dell’associazione d’amicizia Italia-Cuba, nata per dare sostegno al popolo cubano, ed al governo sorto dopo la vittoria dei combattenti contro la dittatura di Fulgenzio Batista.

Il presidente Luca Milani ha mostrato a Mariela Castro Espín le sale di Firenze Capitale e, con il consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi, ha parlato della situazione attuale a Cuba in merito ai profondi cambiamenti inseriti nel Nuovo Codice delle famiglie sui diritti civili; altro obiettivo è stato quello di sollecitare per una veloce conclusione dell’iter per la valorizzazione, a livello museale, delle opere d’arte donate da artisti cubani dopo l’alluvione del 1966 ed ancora giacenti nei magazzini.

Mariela Castro Espín è direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale di Cuba (CENESEX). Laureata in pedagogia, specializzata in psicologia-pedagogia è professore ordinario e ricercatore ordinario presso l’università di scienze mediche dell’Avana. È componente titolare dell’accademia. Fa parte del comitato nazionale della federazione delle donne cubane dal 2009 e deputata all’assemblea nazionale del potere popolare di Cuba dal 2012 nelle ultime due legislature (VIII e IX). È stata componente della Commissione di redazione del Codice di famiglia, e della Commissione Aponte contro il razzismo e la discriminazione razziale dell’unione degli scrittori e degli artisti di Cuba (UNEAC).

È una delle 25 personalità internazionali che hanno formato il gruppo di lavoro di alto livello delle Nazioni Unite per la Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (2012- 2016). Si è distinta per la promozione dei diritti sessuali e delle persone LGBTI, contribuendo al loro riconoscimento e garanzia nell’aggiornamento delle politiche e del sistema legislativo cubano. Direttrice della rivista specializzata “Sessuologia e Società” e presidente della Commissione nazionale per l’assistenza integrale alle persone transessuali del Ministero della Salute Pubblica della Repubblica di Cuba.

Dal 2019 fa parte del Comitato scientifico della rivista italiana di medicina di genere.

L’associazione d’amicizia Italia-Cuba fu fondata da quattro ex partigiani italiani: Italo Calvino, che era nato a Cuba, Alba De Cespedes, italo cubana nipote di uno dei padri dell’indipendentismo cubano, Vittorio Vidali, capo partigiano ed Arnaldo Cambriaghi.

L’associazione ha sempre espresso solidarietà politica e culturale, ma anche sostegno economico e materiale, ai progetti sociali, educativi e sanitari portati avanti nel paese. 

Parlano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi e Bundu

“Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra al popolo cubano da decenni. Il Bloqueo prosegue, mentre la rivoluzione socialista dell’isola – spiegano i consiglieri di sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – resiste con generoso coraggio.Ricordiamo la disponibilità dimostrata nelle fasi più incerte della pandemia, da parte del personale sanitario messo a disposizione di tutti i Paesi del mondo, mentre le multinazionali del farmaco facevano profitto sui brevetti dei vaccini.Ma non è per questo che Mariela Castro Espín è in Italia in questi giorni.

Il Circolo di Firenze “Riccardo Torregiani” dell’associazione di amicizia Italia-Cuba ha organizzato diversi appuntamenti tra domenica e lunedì, per poter illustrare la recente legge cubana che promuove il Codice delle famiglie. Un punto di arrivo – aggiungono Palagi e Bundu – in cui si riconoscono diritti spesso negati anche in Europa: si tratta di un'azione consapevole anche nel contrasto alle discriminazioni di genere, dove ogni persona è messa al centro della società, a partire dalla radicale messa in discussione del patriarcato.Ieri eravamo al Circolo ARCI 25 Aprile di Firenze, stamani l’abbiamo salutata in Palazzo Vecchio, dove ha incontrato il Presidente del Consiglio Comunale e il Sindaco, mentre questo pomeriggio non potremo purtroppo essere al Giardino dei Ciliegi, dove però abbiamo la certezza ci sarà una rinnovata risposta di ampia partecipazione della cittadinanza.Firenze e Cuba – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Palagi e Bundu – hanno un legame profondo: la donazione di opere d'arte, come gesto di solidarietà per l’alluvione del 1966, è solo un esempio.

Che però merita di essere ricordato con un'esposizione, che è stata promessa e su cui c’è anche una mozione in attesa di votazione da parte del Consiglio comunale”.

Parlano i consiglieri di Fratelli d’Italia Cellai e Draghi

“Restiamo sinceramente stupiti dal ricevimento con tutti gli onori del caso a Palazzo Vecchio per Mariela Castro, la figlia del dittatore Raúl Castro impegnata in un tour che tocca in questi giorni anche l’Italia. E il nostro stupore non deriva tanto dal fatto che sia espressione di una nazione che ha un sistema politico monopartitico, che persegue la libertà di espressione e attualmente ha 1.157 prigionieri politici (perché capiamo bene che i Castro rientrino nell’album di famiglia della sinistra italiana), quanto dalle modalità scelte dall’amministrazione comunale.

Una figura così controversa (paladina dei diritti degli omosessuali, perseguitati per decenni a Cuba negli anni di Fidel) sarebbe stato interessante poterla invitare in Consiglio comunale e far nascere un bel dibattito politico, cui potessero partecipare tutti i gruppi politici. Ci sarebbe piaciuto poterle chiedere se oggi i diritti civili nel suo Paese sono pienamente rispettati, se le persone vivano liberamente e felicemente, e anche cosa pensi delle modalità con cui la famiglia di cui fa parte prese il potere e di come l’abbia esercitato per oltre un cinquantennio.

Invece il sindaco Nardella e il presidente del Consiglio comunale Milani hanno preferito farle fare una ‘passerella’ a Palazzo Vecchio. Che però, gli ricordiamo, è la casa politica di tutti i fiorentini e non un circolo Arci”.

Parla il vice presidente del Consiglio comunale e consigliere del gruppo Centro Cocollini

“La presenza di Mariela Castro in Italia è una presa in giro senza precedenti. La figlia del dittatore Raúl Castro intende riciclare ancora una volta un sistema politico monopartitico, che persegue la libertà di espressione e che attualmente ha 1.157 prigionieri politici. Venire a parlare di “famiglia” in Italia quando viene da un Paese dove migliaia di famiglie sono state distrutte vittime di esodo e persecuzione politica, venire a parlare dei diritti della comunità LGBTIQ+ come rappresentante di un regime criticato per aver creato le Unità militari di supporto alla produzione (UMAP), campi di concentramento dove gli omosessuali venivano internati e condannati ai lavori forzati, è un paradosso”. Lo scrive il giornalista Paolo Manzo e noi non avremmo potuto dirlo meglio.

Ci piacerebbe capire se il sindaco Nardella e il presidente del Consiglio comunale Milani, che stamattina hanno ricevuto con tutti gli onori la signora Castro, si riconoscano nella dittatura comunista cubana. Un regime sanguinario che ha provocato soltanto morte e disperazione.

Davvero il Comune di Firenze pensa di fare cosa giusta a srotolare il tappeto rosso per una figura come questa?

Credo, personalmente, che gli onori tributati da sindaco e presidente del Consiglio comunale siano un atto non degno per la Città di Firenze”.

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