La Fiorentina è sconfitta dal Carpi ed è fuori dalla Coppa Italia.

I Viola ci provano ma in crisi fisica e mentale non riescono a segnare. Nella ripresa arriva il goal del Carpi. Sousa deluso e arrabbiato

Alessandro
Alessandro Lazzeri
16 dicembre 2015 23:33
 La Fiorentina è sconfitta dal Carpi ed è fuori dalla Coppa Italia.

Finisce in malo modo l'avventura viola in Coppa Italia.I Viola attaccano per tutta la partita ma non sono precisi. Rischiano spesso in contropiede e proprio in contropiede subiscono il goal. Sousa schiera una squadra con molti titolari. In attacco accanto a Kalinic c'è Babacar

La Fiorentina parte forte e ha subito alcune buone occasioni. Al quinto un tiro di Rebic è respinto da Brkic. Dopo due minuti, su un cross da sinistra di Pasqual, Kalinic e Babacar mancano la deviazione vincente. Nonostante che i Viola schierino la formazione migliore, la gara non appare facile.

Il Carpi si difende con ordine e intorno al quarto d'ora si fa avanti e mette in apprensione la difesa viola. Al ventesimo gli emiliani colgono un palo con un gran tiro di Gagliolo.

I Viola alternano momenti di agonismo a cali di tensione. Nel finale di tempo c'è una fiammata della Fiorentina. Al trentaseesimo Bernardeschi (uno dei migliori in campo) libera Kalinic che tira in diagonale, ma la palla esce di poco. Al quarantunesimo Rebic in area spreca tirando sul portiere.

Prima dell'intervallo Rebic colpisce al volo e coglie la traversa.

Nella ripresa Sousa sostituisce un Rebic deludente con Ilicic poi all’ottavo s'infortuna Pasqual ed è sostituito da Alonso. La Fiorentina, grazie anche all'apporto di Ilicic, appare più dinamica e sembra sul punto di passare. Poi il Carpi si chiude ancora di più. La Fiorentina palesa evidenti difficoltà a trovare gli spazi, Kalinic e Babacar non riescono a essere incisivi. E' invece il Carpi a trovare spazio in contropiede con una bell'azione di Di Gaudio che porta in vantaggio gli emiliani al trentunesimo. Sousa manda in campo Pepito Rossi. Ci sarebbe il tempo di pareggiare. Al 35' Ilicic con una bella punizione va vicino al goal. Poi una serie di attacchi viola in un generoso forcing che non produce niente.

La Fiorentina, protagonista nelle due ultime edizioni di Coppa Italia, termina mediocremente il suo itinerario appena iniziato. La squadra non è stata fortunata, ma ha evidenziato un preoccupante calo fisico e psichico. Adesso c'è la sosta per ricaricare le energie e operare alcuni necessari acquisti. Prima della pausa c'è, comunque, d'affrontare domenica prossima il Chievo. Una gara non facile, da vincere per la classifica e per una necessaria ricarica di autostima, dopo due sconfitte consecutive.

Queste le parole di Sousa in sala stampa: "Più arrabbiato o deluso? Tutti e due oggi. Non era un risultato cui pensavo. Già questa competizione può portare a questo, abbiamo visto le difficoltà di altre squadre. Non è stata una giornata giusta per quello che abbiamo creato e non siamo riusciti a concretizzare. Poi si vedeva sempre più una squadra, noi, che voleva risolvere la partita da sola, con individualità, e questo ci ha fatto allungare, e ha dato opportunità ai nostri avversari di coprire bene e di farci male in ripartenza.

Per questo sono dispiaciuto e arrabbiato, non è questo cui pensavo. Problema di gambe o testa? Abbiamo corso anche più di quanto siamo abituati, perchè gli spazi erano ampi. ma quando ti proponi da solo, fai organizzare gli avversari e favorisci le ripartenze.. correndo di più. Perché disuniti? Sì, è una novità. principalmente nelle prese decisioni dei singoli. C'è la voglia di vincere, ma sono pochissimi giocatori al mondo che oggi riescono a vincere la partita da soli. La base è la squadra, quando non c'è questa chiarezza, abbiamo più difficoltà.

Poi quando abbiamo linee piatte, nello stesso reparto non ci sono linee diverse, copriamo meno il campo, in attacco e in difesa, senza poter dare continuità al gioco. Senza coppa Italia più lotta in campionato e in Europa? Fin dall'inizio ho sempre avuto un obiettivo: vincere in ogni competizione. Il dispiacere di stasera è soprattutto per non aver visto la mia squadra. Sono rimasto deluso in questo. Chievo? Quando non siamo noi stessi, si può ripercuotere anche nella partita successiva.

La voglia dei ragazzi c'è, di vincere e andare avanti. Ma la tua identità non la puoi perdere. E dobbiamo riflettere e lavorare su questo. Rimetterci subito in riga, perché sappiamo che abbiamo difficoltà in stagione, così già da domenica, contro una squadra organizzata e che gioca bene. Dobbiamo tornare noi stessi per tornare alla vittoria. Ricaricare energie mentali? Dobbiamo sentirci privilegiati nel fare qualcosa che noi amiamo, e che facciamo come lavoro e pagati. E' il minimo di ogni giocatori pensarci, e dare tutto per questo.

E fondamentale è la chiarezza nella nostra identità, nel nostro gioco. Ci sono dei principi che portano al controllo di gioco, dello spazio, del terreno di gioco, per non soffrire così, come abbiamo fatto oggi contro il nostro avversario. Pur avendo tante occasioni da concretizzare. Roncaglia? Da un bel po' di tempo ha un problema alla spalla, è limitato, non può spingere... Vuole recuperare per aiutare la squadra. Rossi? Scelta tecnica, oggi abbiamo giocato dall'inizio quasi con quattro punte, non c'era più spazio.

Così come alla fine. A volte con tante punte non vuol dire creare tante opportunità. Calo dopo l'Empoli? Calo di risultati sono d'accordo. Con l'Empoli potevamo anche vincere dopo la rimonta, determinati dettagli in certi momenti della stagione e della partita ti condizionano. Mi pare più un calo di risultati che ad altri livelli. Certo, alcuni giocatori non sono al livello d’inizio stagione, è vero, ma l'identità ti riesce a bilanciare, per essere sempre capace di controllare il gioco, creare a sufficienza per vincere le partite.

Però ci sono dei momenti che non girano a nostro favore. Errori individuali? Ci stanno compromettendo più i risultati, che gli errori individuali, che ci sono stati anche in altre partita. Ho sempre detto che non siamo imbattibili, abbiamo iniziato un percorso di altissimo livello. A Carpi in campionato abbiamo vinto, ma non avevamo meritato. Come se ne esce? Essendo fedeli e insistendo nei nostri principi di gioco, cercando anche variabili per giocare contro squadre che si chiudono. Eliminazione? Noi volevamo andare sempre avanti in tutte le competizione.

Tutti noi vogliamo sempre dare il massimo, oggi forse non c'è stata adeguata identità di gioco. Poca identità? Ci può stare, ma sono arrabbiato e dispiaciuto, perché volevamo andare avanti. Quando hai identità, vinci, sennò perdi".

Fiorentina 0 Carpi 1

FIORENTINA (3-4-2-1): Sepe; Tomovic, Gonzalo, Astori; Rebic (1' st Ilicic), Vecino (33' st Rossi), Badelj, Pasqual (8' st Alonso); Kalinic, Bernardeschi; Babacar. Allenatore: Sousa.

CARPI (4-4-2): Brkic; Letizia, Zaccardo, Ronagnoli, Gabriel Silva (28' st Cofie); Gagliolo (37' st Spolli), Marrone, Lollo, Di Gaudio; Matos, Borriello (20' st Mbakogu). Allenatore: Castori.

Arbitro: Gervasoni di Mantova

Marcatori: 31' st Di Gaudio

Note: espulsi Gonzalo e Mbakogu ammoniti Badelj, Tomovic, Gabriel Silva, Marrone, Gonzalo, Matos, 

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