Italia, tutto cambia con Belotti e Chiesa: gruppo da gestire e motivare

​Oggigiorno il calcio è composto da aggressività e spazio

10 settembre 2018 00:44
Italia, tutto cambia con Belotti e Chiesa: gruppo da gestire e motivare

 Gli Indios lo avevano capito per primi: ne “Il vento è mia madre” Cuore d’Orso (uomo-medicina pellerossa), mentre ricorda le ultime parole del suo maestro, spiega che quest’ultimo cammina attraverso lui. Infatti gli anziani non erano mai interrotti durante i discorsi tenuti tra i membri delle tribù e le loro decisioni erano, sia uomini sia donne (soprattutto), prese in grande considerazione. Perché? Perché l’esperienza donava sapienza e la sapienza saggezza nella sua applicazione: quindi sicurezza. Oggigiorno il calcio è composto da aggressività e spazio.

Questo lo possiamo osservare per tutta la durata della partita contro la Polonia. Gagliardini confuso. Pellegrini disperso in una marcatura a uomo che lo porta verso la staticità, togliendoli quel dinamismo palla al piede-tutto campo che possiede. Jorginho è l’unico giocatore dentro la partita, va oltre i suoi compiti di regista e cerca più volte di alzare il baricentro della squadra. Bernardeschi, mezz’ala aggiunta, inizialmente sacrificato per la fase difensiva e privo di appoggio sull’esterno perché Zappacosta sbaglia i tempi della sovrapposizione.

Coppia Chiellini-Bonucci claudicante (sulla prima parata di Donnarumma vengono attratti insieme dalla palla). Biraghi non rischia. Insigne con poche idee e poca intensità. Balotelli lasciato solo dai compagni di reparto. Bonaventura non incide. Tutto cambia appena Belotti e Chiesa fanno il loro ingresso. Entrambi conoscono le posizioni e aggrediscono ordinati. Alla fine la loro tenacia viene ripagata.

Cosa significa? Che avere in campo una squadra compatta e motivata dà i suoi frutti. Infatti questo è ciò che l’Italia non ha utilizzato. Nessuna critica, ma bisogna essere gestori e motivatori quando si allena una certa nazionale. Perciò si devono applicare conoscenze calcistiche per prevenire i pericoli e dare sicurezza esercitando un buon equilibrio psicologico. Inoltre avere il linguaggio tipico del diplomatico.

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