Irrituale: anche Idra a Villa Pamphili?

Un primo cahier de doléances inviato a Conte: “Tenuta fuori dagli Stati generali niente meno che la società civile!”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 giugno 2020 09:58
Irrituale: anche Idra a Villa Pamphili?
Auguste Couder, Versailles, 5 maggio 1789, apertura degli Stati Generali (da Wikipedia)

Arrivato ieri da Firenze a Palazzo Chigi, alla vigilia del varo degli Stati generali dell’economia, un primo cahier de doléances targato Idra: “Coinvolgere nell’interlocuzione soltanto i sindacati e le associazioni di categoria appare una scelta limitante, non coerente con le finalità dell’iniziativa. I cosiddetti “corpi intermedi”, il mondo dell’associazionismo e del volontariato, portatori di interessi collettivi profondamente sintonizzati con le tematiche territoriali, potrebbero fornire anch’essi ‘menti brillanti’, spunti utili di riflessione e concrete proposte operative su temi da tempo sostanziali, affrontare i quali risulta ormai non più rinviabile: il cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile, l’informazione ambientale, la qualità delle infrastrutture, la condivisione delle scelte”.

Chissà, si chiedono adesso questi ecologisti fiorentini, se dopo il ravvedimento nei confronti di Comuni, Regioni e Province il primo ministro Conte terrà conto anche dei rilievi arrivati da un’espressione della cittadinanza attiva impegnata sul territorio. Che registra anche un’altra apparente lacuna: all’appello sembra mancare – fra gli invitati agli Stati generali - anche l’universo dell’istruzione, della formazione e della ricerca. “Eppure da tempo la stessa Unione Europea – si legge nella lettera a Conte - evidenzia l’importanza della c.d. educazione all’imprenditorialità, intesa come capacità di agire cogliendo opportunità e idee, e di trasformarle in valori economici, culturali e sociali, in un rapporto di stimolo positivo reciproco fra scuola, lavoro e territorio”.

Una disattenzione istituzionale che preoccupa l’associazione fiorentina, perché sembra confermare un obsolescente approccio alla complessità che la lezione della pandemia Covid19, di quell’approccio figlia, dovrebbe rapidamente archiviare. Svariate tipologie di formule organizzative avrebbero potuto in realtà assicurare al percorso degli Stati Generali la ricchezza di stimoli che le esperienze indicate sono in grado di offrire.

Benché sia mancata un’interlocuzione del Governo coi territori che permettesse a queste esigenze di emergere, non si rinuncia tuttavia ad adottare un atteggiamento collaborativo: di qui il suggerimento a Conte di provvedere comunque a un ampliamento della platea dei soggetti invitati a intervenire agli Stati generali, che comprenda rappresentanze dei settori ad oggi non coinvolti. In ogni caso, Idra non lesina la propria disponibilità: Ci candidiamo a fornire un nostro contributo al confronto in programma nei prossimi giorni, disponendo di un pacchetto di proposte organico e originale, di cui non vediamo traccia nel prevalente dibattito politico rappresentato sui media, né nelle anticipazioni del Governo.

Ci rendiamo quindi disponibili a presentare a Villa Pamphili un nostro documento propositivo frutto delle attività ultraventennali che la scrivente Associazione ha svolto nei campi dell’educazione ambientale, dell’informazione indipendente, della progettazione sostenibile, della difesa e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, della tutela della legalità”.

Arriverà un riscontro da Palazzo Chigi? “Ogni giorno è un giorno nuovo: mai disperare!”, confida l’associazione.

In evidenza