Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione parlamentare, a firma degli onorevoli Marco Simiani e Emiliano Fossi (anche segretario Dem in Toscana), sulla vicenda de "Il Tirreno", che ha visto l'Azienda, nonostante la condanna per condotta antisindacale dal Tribunale del lavoro di Livorno, inviare una contestazione disciplinare, del tutto immotivata, a un sindacalista nell'esercizio delle sue funzioni.
Associazione Stampa Toscana e Cdr de "Il Tirreno" prendono atto con favore dell'intervento politico e si aspettano, da parte dell'Azienda, il ritiro della contestazione disciplinare al sindacalista e un cambiamento di passo nei rapporti sindacali e all'interno della redazione.
Ed ecco il testo integrale dell'interrogazione
Approfondimenti
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy; per sapere, premesso che:nei giorni 11, 12 e 13 ottobre 2025 i giornalisti del quotidiano Il Tirreno, edito da Sae Toscana S.r.l., hanno proclamato e attuato giornate di sciopero e di sospensione dall’attività lavorativa, impedendo l’uscita del giornale in edicola e l’aggiornamento del sito online, in segno di protesta contro un provvedimento disciplinare ritenuto ritorsivo nei confronti di un componente del Comitato di redazione (Cdr);
la contestazione disciplinare è stata notificata al redattore in relazione a un episodio che lo vedeva impegnato nelle sue funzioni sindacali, nell’ambito di una conciliazione online alla presenza di rappresentanti aziendali, del sindacato e di un giornalista prepensionando; secondo quanto denunciato nel comunicato congiunto dell’Assemblea dei redattori del Tirreno, del Cdr, della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e dell’Associazione stampa toscana (Ast), la contestazione risulta “gravissima e del tutto ingiustificata”, in quanto riferita a una circostanza verificatasi nell’esercizio delle prerogative sindacali e non in ambito redazionale o produttivo;
tale provvedimento si inserisce in un contesto di rapporti aziendali fortemente deteriorati, oggetto di una causa con la quale la condotta dell’ Azienda, Sae Toscana srl, è stata sanzionata dal Tribunale del lavoro di Livorno, con ordinanza del 13 ottobre 2025, per condotta antisindacale.
La causa era stata promossa da Ast e Cdr nei confronti dei comportamenti antisindacali dell’ Azienda; i giornalisti del Tirreno, con il pieno sostegno della Fnsi e dell’Ast, hanno denunciato un clima di delegittimazione della rappresentanza sindacale e un atteggiamento denigratorio da parte del management dell’azienda nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori;l’Associazione Stampa Toscana, sempre con il sostegno della Fnsi, ha diffidato formalmente Sae Toscana S.r.l. dal proseguire con iniziative che mirano a colpire o intimidire i dirigenti sindacali e ha proclamato lo stato di agitazione della categoria in difesa dei propri iscritti;tale situazione appare preoccupante non solo per i riflessi occupazionali e redazionali interni, ma anche per le implicazioni sulla libertà di stampa, sulla tutela dei diritti sindacali e sulla tenuta del pluralismo informativo in Toscana, regione in cui Il Tirreno rappresenta una delle principali testate giornalistiche di riferimento.Se il governo sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali informazioni abbia acquisito in merito alla situazione occupazionale e sindacale presso Sae Toscana S.r.l.
e la redazione del Tirreno; se non ritenga opportuno attivare il Ministero del lavoro e delle politiche sociali affinché verifichi l’eventuale sussistenza di condotte antisindacali o lesive della libertà di rappresentanza ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori;
se il Governo non ritenga necessario promuovere un tavolo di confronto tra le parti – azienda, rappresentanze sindacali e Fnsi – per garantire il rispetto degli accordi ministeriali sugli ammortizzatori sociali e per salvaguardare l’occupazione, la qualità dell’informazione e la libertà sindacale;Marco Simiani, Emiliano Fossi