Indagini per corruzione: agevolazioni illegali all'inquinamento

Mallegni (FI): “Serve un cambio di passo". Sinistra Italiana: "Una gestione trasparente dei ciclo degli scarichi"

Nicola
Nicola Novelli
18 aprile 2021 13:08
Indagini per corruzione: agevolazioni illegali all'inquinamento

La Toscana si trova in questi giorni scossa da una vicenda giudiziaria molto pesante, con pagine di giornale piene di informazioni legate agli indagati e ai presunti reati commessi riguardo attività illecite sul territorio e arricchimenti realizzati da pubblici ufficiali. E' il risultato dell'inchiesta della DDA di Firenze su presunti reati ambientali che vede indagato anche il Capo Gabinetto della Regione Toscana.

L'operazione condotta dalla Dda di Firenze ha provocato 23 arresti per svariate attività criminali riconducibili alla 'Ndrangheta che vanno dal traffico di cocaina, ai controlli sui lavori stradali e allo smaltimento illegale di rifiuti nelle concerie.

L'inchiesta riguarda Toscana, Calabria e Umbria dove sono stati effettuati sei arresti per la gestione di rifiuti reflui e fanghi industriali prodotti tra le province di Firenze e Pisa.

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Siamo sinceramente preoccupati –esordisce così il Senatore di Forza Italia, Massimo Mallegnima di certo non puntiamo il dito sugli indagati, siamo garantisti e aspettiamo tutti i gradi di giudizio, avendo massimo rispetto per la magistratura e anche per coloro che oggi devono avere la possibilità di potersi difendere”.

D'altra parte chi vi parla è l'esempio vivente di una situazione che si è sviluppata per lunghi 12 anni, per poi vedersi completamente innocente e assolto con formula piena”, spiega il Senatore ricordando la sua odissea giudiziaria.

La cosa che più ci preme però, e non è la prima volta che lo diciamo – anzi lo abbiamo denunciato svariate volte sia a livello territoriale che regionale - è tutta quella serie di situazioni che ci sembravano estremamente poco chiare da tempo” prosegue l'azzurro.

Abbiamo chiesto ai cittadini di compiere un cambio di passo, abbiamo tentato di vincere anche questa volta la Regione Toscana ma - probabilmente anche per nostra responsabilità - non ci siamo riusciti. E' ora però il momento di cambiare strada, di svoltare e di togliere il potere dalle mani di coloro che ce l'hanno dal 1970”, incalza il Senatore.

La soluzione non è allontanare alcune persone dai vertici regionali, qui il problema è ben più profondo: c'è una cultura del potere e una gestione diretta di un sistema che è ormai arrugginito e incancrenito” continua Mallegni, alludendo a un taglio alla radice del problema, senza perdere tempo in soluzioni che risulterebbero solo palliative.

Noi di Forza Italia dobbiamo adesso arrivare a fare pulizia e togliere di mezzo ogni tipo di relazione negativa con il passato, ovviamente non generalizzando visto che di cose positive ce ne sono state e su questo non discutiamo. Serve un profondo atto di coraggio e che tutta la giunta regionale – visto che fino ad adesso abbiamo fatto notare le problematiche sanitarie, ma pare che ci siano oggettive preoccupazioni anche da un altro punto di vista – prendesse atto della fine di un periodo e di un'epoca ormai consunta e che ha stretto relazioni poco ortodosse” spiega l'azzurro.

Sinistra Italiana chiede che la regione renda subito pubbliche le analisi ed i controlli sulla filiera impiantistica insieme al quadro legislativo. Occorre rivisitare il quadro legislativo per un rilancio dei processi di produzione della concia compatibili con l'ambiente (interamente cromo free e calce free) grazie anche a criteri di certificazione ambientale più rigorosi e trasparenti.

"Esprimiamo la nostra preoccupazione per quanto sta emergendo dalle indagini in corso sullo smaltimento dei rifiuti delle concerie del Valdarno -si legge in un documento di Sinistra Italiana Toscana- Appare in modo chiaro la commistione tra politica e poteri economici che abbiamo denunciato molte volte in questi anni. Un intreccio che evidenzia la subalternità agli interessi degli imprenditori della politica a guida PD che governa la regione e le città.

Nessuno sottovaluti la gravità e nessuno provi a derubricare le responsabilità ai singoli. Questo sistema è parte dello sbandierato “buongoverno” della regione ed è considerato la normalità. Non è un buongoverno, tutt’altro. Questo sistema è uno scambio tra l’avidità del sistema economico e i beni comuni che permette di avere “imprenditori amici” disposti a finanziare il partito e le campagne elettorali di singoli o dei governatori.

Leggiamo sgomenti di interventi per chiedere lo spostamento di dirigenti Arpat scrupolosi perché troppo zelanti, per prorogare ulteriormente smaltimenti ambientalmente impattanti, ma nessuna consapevolezza di cosa stava accadendo nel sistema economico toscano e delle infiltrazioni mafiose e criminali.

Volgiamo sapere quali risultati sono stati ottenuti con gli ingenti e pluridecennali finanziamenti pubblici concessi da Regione e Governo per realizzare impianti finalizzati a coniugare lavoro ed ambiente. Vogliamo conoscere le autorizzazioni allo scarico, al trattamento di fanghi, all'emissione nelle acque e in atmosfera di quegli impianti e leggere i verbali dei controlli di ARPAT, per capire cosa sia accaduto soprattutto dopo la chiusura dell’impianto di depurazione delle concerie di Fucecchio e l'aumento dei reflui arrivati a Santa Croce sull’Arno".

Sinistra italiana teme che queste operazioni di greenwashing, ossia di semplice abbellimento delle solite politiche inquinanti, già sperimentate in Toscana siano la base su cui il governo Draghi gestirà gli investimenti ambientali del recovery fund. Il ciclo degli scarichi reflui industriali per la sua delicatezza deve essere gestito rigorosamente dal pubblico in maniera trasparente, condivisa e indipendente dalla volontà dei politici di turno.

"La Regione in particolare deve rendere conto del funzionamento di Ecoespanso, la produzione di granulati idonei alla costruzione di basi per superfici stradali, e rendere pubblico l'elenco delle infrastrutture in cui sono stati utilizzati questi materiali così inquinanti. Attendiamo un piano di monitoraggio di queste infrastrutture a tutela dell’ambiente e delle popolazioni loro malgrado coinvolte -si conclude il documento di Sinistra Italiana Toscana- La responsabilità politica di queste scelte è del Pd che ha espresso il gruppo dirigente della Toscana e scelto i funzionari di stretta collaborazione politica. Non è una giustificazione se i finanziamenti li ha presi anche la Lega".

"In tutto questo schifo, rifiuto categoricamente la generalizzazione del Male della Politica. Alcune testate con i loro articoli ‘ipocriti’ puntano il dito verso il sonno, se non addirittura alla connivenza dell’opposizione. Da politico di opposizione, questo mi offende profondamente e dimostra non solo malafede, ma anche coda di paglia di chi lo scrive. Io ho la coscienza a posto, non ho dormito in questi anni, nemmeno ho fatto finta di non vedere. Ho sempre denunciato questo sistema di intreccio tra affari e politica nella Toscana, il Dossier Potere Rosso con tanto di nomi e cognomi e l’inchiesta Dirigentopoli ne sono una prova" interviene Paolo Marcheschi, ex Presidente del gruppo regionale Fdi e vice Presidente dell’Assemblea nazionale Fratelli d’Italia.

"Il punto è che troppo spesso in questi anni, certa Stampa non ha ascoltato quando mandavamo materiale per approfondire; certa Stampa tacciava come mera polemica politica notizie che, a nostro avviso, ledevano non solo il buon andamento, ma la trasparenza della pubblica amministrazione. Per la stampa Toscana, salvo rare rarissime eccezioni, l’opposizione è sempre stata inadeguata a prescindere da cosa veniva detto. Certa Stampa nonostante le numerose denunce che abbiamo fatto alla Corte dei Conti ed alle Procure, le tante risposte quasi offensive degli Assessori ai nostri atti, i trucchetti, sempre denunciati, per presentare emendamenti a sorpresa in aula senza il parere di legittimità, così che nessuno si assumesse la responsabilità, ci ha praticamente sempre snobbato.

E adesso, sono io a fare una domanda a loro: vedevamo fantasmi noi? Oppure troppi facevano finta di non vedere? E facevano finta che la questione non fosse rilevante? -domanda Paolo Marcheschi.

"Cara Stampa, non era necessaria l’ndrangheta per farvi scrivere che in Toscana la gestione del potere è un sistema mafioso. Ma senza l’ndrangheta anche oggi probabilmente avreste ignorato o derubricato a ‘mera opposizione strumentale’ le nostre interrogazioni, le nostre inchieste puntigliose portate avanti in un mare di atti nascosti da alcuni dirigenti pubblici omertosi e nominati per rendere opache queste ricerche. Ricerche, ed inchieste, lasciatemelo dire, che non dovrebbe fare solo chi sta all’opposizione, ma anche un giornalismo in cerca di verità. Perché la mafia ha trovato terreno fertile in Toscana? Perché ha fatto breccia nelle Istituzioni? Domande a cui sarebbe stato facile trovare risposte, anche senza le indagini dell’antimafia. Bastava fare ricerche ed avere poi il coraggio di scriverle sui giornali" conclude Marcheschi.

"La Calabria è purtroppo la terra di origine di questo fenomeno mafioso che sempre di più si radica nel tessuto socio economico" afferma il coordinatore di Italia dei Valori in Calabria. Francesco Molinari.

"La cosa che mi pare molto grave è l'apprendere che il capo gabinetto della regione sia indagato per corruzione" precisa il coordinatore di Italia dei Valori della Toscana Paolo Fidanzi.

"Ci rattrista molto quanto sta accadendo" interviene la coordinatrice delle donne di Italia dei Valori Silvia Guidi "Anche perché il nostro partito ha partecipato ed appoggiato alle ultime elezioni l'attuale maggioranza chiedendo da subito un cambio di passo che purtroppo ad oggi non c'è. Stesse dinamiche di prima, stesso giglio magico".

"Un disastro ambientale. Quando si fa della lotta alla mafia, la propria ragione di vita lo si fa a 360 gradi senza se senza ma" conclude il referente provinciale di Lucca Domenico Capezzoli "Noi dell'Italia dei Valori, combattiamo da sempre contro le mafie e la corruzione e lo continueremo a fare. Al presidente Giani e alle istituzioni tutte, chiediamo un vero cambio di passo, noi siamo per la legalità e lo continueremo ad essere. Per questo a tutto ciò ci opponiamo e ne prendiamo apertamente le distanze".

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