Incidente stradale con testimone falso

L’uomo accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale e calunnia ha patteggiato. Targa straniera e contrabbando di veicolo: la Polizia Municipale sequestra un’auto e la mette a disposizione dell’Agenzia delle Dogane. Senza patente e assicurazione a San Giovanni Valdarno. A Prato elevate sanzioni per quasi 6 mila euro a una donna straniera

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2019 18:55
Incidente stradale con testimone falso

Aveva testimoniato il falso in un incidente stradale per aiutare la sua compagna e aveva anche denunciato tre agenti di polizia municipale per lesioni e per falsità ideologica. Giovedì scorso per l’uomo c’è stata la sentenza di primo grado, che si è chiusa con un patteggiamento e la condanna a un anno e dieci mesi più il pagamento delle spese. La vicenda risale al 5 ottobre 2016 quando si verificò un incidente all’incrocio tra viale Giannotti e via della Faggiola, con lo scontro di auto e scooter.

La dinamica non apparve chiara e la donna alla guida dell’auto e il testimone (che era, come si scoprirà durante le indagini, il suo compagno) furono riconvocati per approfondire le dichiarazioni. In comando il testimone si agita e finisce per denunciare i vigili per lesioni, falsità ideologica, abuso di autorità, minacce, omissione atti d'ufficio, violenza privata. Se quest’ultimo procedimento si era da tempo chiuso con l’archiviazione, è andato invece avanti quello che ha visto l’uomo imputato di resistenza e calunnia, denunciato dai vigili coinvolti.

Venerdì la sentenza a favore della Polizia municipale che ha chiuso il caso.

Circolava con la sua automobile con targa ucraina e di contrabbando, ma non è sfuggito ai controlli della Polizia Municipale che ha sequestrato il mezzo e l’ha messo a disposizione dell’Agenzia delle Dogane. E’ ieri in Piazza Tavanti, dove durante un pattugliamento gli agenti dell’Autoreparto hanno incrociato una Polo con targa ucraina e l’hanno fermata per un controllo. Il conducente e proprietario dell’auto, di nazionalità ucraina, è risultato residente a Firenze dal 2012 ed in Italia dal 2006.

La pattuglia ha quindi elevato due verbali da 498,40 euro ciascuno per circolazione di veicolo con targa straniera pur con la residenza in Italia da oltre 60 giorni e perché il conducente circolava con tale veicolo da oltre un anno. E’ stato inoltre contestato all’uomo anche un verbale da 158 euro in quanto persona straniera extra UE, residente in Italia da oltre un anno, che non ha provveduto a richiedere la conversione della sua patente di guida ucraina. Questa violazione ha comportato anche il ritiro del documento per l'inoltro in Prefettura e quindi la restituzione all'autorità dello Stato che l’ha emessa.

Ulteriori accertamenti tramite l’Agenzia delle Dogane hanno rivelato che l’uomo circolava nel territorio nazionale privo dell'autorizzazione prevista dall'Agenzia delle Dogane, sottraendosi così agli obblighi doganali e al pagamento dell'iva ed effettuando in tal modo "contrabbando di veicolo". Il mezzo è stato quindi sequestrato e messo a disposizione dell'Agenzia delle Dogane.

È stato fermato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno per un semplice controllo di routine alla circolazione stradale, lo spacciatore che, oltre ad essere stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti da rivendere, era alla guida di un veicolo senza patente. Dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri è risultato che il soggetto, oltre a non aver mai conseguito la patente, era già stato controllato pochi giorni prima alla guida, incorrendo nella medesima violazione. Il giovane trasgressore, un operaio rumeno maggiorenne, ben conosciuto agli operanti in quanto gravato da numerosi precedenti di polizia, a quel punto ha mostrato evidenti segni di nervosismo che hanno indotto i militari ad effettuare una perquisizione personale e del veicolo, nella quale veniva rinvenuta una modica quantità di hashish.

Successivamente, l’attività di polizia giudiziaria è stata estesa presso il domicilio ed ha consentito di rinvenire oltre ad un bilancino di precisione, ulteriori centocinquanta grammi di “hashish” divisi in dosi già confezionate per la vendita nonché una dose da un grammo e mezzo di “marijuana”. I Carabinieri hanno dunque proceduto all’arresto dell’operaio contestandogli non soltanto la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ma anche la guida senza patente, per altro reiterata e quindi a rilevanza penale.

Il soggetto sarà oggi sottoposto a processo con rito “direttissimo”, mentre la droga, il bilancino di precisione ed il veicolo sono stati sequestrati.

A Prato la conducente del veicolo fermato, una donna di nazionalità lituana, ha dichiarato agli agenti di risiedere in Lituania ed ha esibito la relativa patente del Paese d’origine che, ad una prima analisi, è apparsa, agli agenti, subito falsa. I successivi accertamenti tecnici, hanno, di fatto, evidenziato che il documento esibito era falso. Gli agenti hanno pertanto chiesto alla donna se fosse residente in Italia ma questa ha dichiarato, al fine di sottrarsi alla sanzione prevista, di essere residente in Lituania e di non aver mai stabilito la propria residenza sul territorio italiano.

Non potendo sul momento verificare quanto detto dalla donna, gli agenti hanno provveduto a sanzionare la conducente per guida senza patente, per un importo di 5.110 euro, e a porre il veicolo sotto fermo amministrativo. Nei giorni successivi, gli agenti hanno eseguito ulteriori e più approfonditi accertamenti dai quali è emerso che la donna è, invece, residente nel comune di Campi Bisenzio da ben più di 60 giorni. Gli agenti hanno quindi provveduto ad applicare la sanzione amministrativa di 712 euro ed hanno proceduto al sequestro del veicolo finalizzato alla confisca del mezzo.

La donna è stata inoltre denunciata all'Autorità Giudiziaria per aver reso false dichiarazioni ad un pubblico ufficiale sulla propria residenza. La recente norma cerca di mettere un freno al fenomeno dei residenti in Italia che circolano con auto immatricolate all’estero per evitare di pagare il bollo, la copertura assicurativa e le tasse allo Stato Italiano.

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