Incendio a Suvignano: la preoccupazione della Cgil Toscana

Brotini, "E' un simbolo importantissimo per la lotta alla criminalità organizzata, ben presente e radicata anche nel territorio della nostra Regione". "Come forze del lavoro saremo assieme a chi vorrà prendere il suo secchiello per svuotare il mare dove prospera e si nasconde la piovra".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 agosto 2020 18:40
Incendio a Suvignano: la preoccupazione della Cgil Toscana

Firenze 19.08.2020- Ha suscitato grande rincrescimento l’incendio che ieri ha devastato la tenuta di Suvignano.

Come Cgil Toscana ci associamo alle parole di preoccupazione dell’Assessore regionale alla legalità Vittorio Bugli e di Arci e Libera Toscane in merito all’incendio che ha colpito la tenuta di Suvignano. Il fatto è con altissima probabilità di origine dolosa. Suvignano è un simbolo importantissimo per la lotta alla criminalità organizzata, ben presente e radicata anche nel territorio della nostra Regione.

Una criminalità organizzata che corre il rischio di avvantaggiarsi nella crisi per la liquidità disponibile, per lo stato di bisogno di strati sempre maggiori della popolazione, per le discutibili scelte che in nome della necessità di ripartire indeboliscono le norme a difesa della legalità in materia di appalti ed effettuazione di grandi e piccole opere. Occorre fare il contrario rispetto alla deregolamentazione, occorre affiancare alla cultura ed educazione alla legalità norme e pratiche che svuotino il mare nel quale prospera una criminalità organizzata sempre più di colletti bianchi.

Appalti e caporalato sono due assi fondamentali di intervento: togliere dal ricatto occupazionale centinaia di migliaia di lavoratori stranieri ed autoctoni e recidere l’insopportabile catena di subappalti è una concreta pratica di legalità, così come procedere ad assunzioni nei comparti pubblici in modo da garantire da parte del sistema delle autonomie locali competenze tecnico-scientifiche per gestire le gare ed al sistema degli ispettorati del lavoro di procedere ad effettivi controlli. Lotta al riciclaggio ed all’elusione ed evasione fiscale l’altro ambito fondamentale di intervento.

I compagni e le compagne che da tempo assieme a noi lottano contro tutte le mafie ci hanno insegnato come sia importante dimostrare che lo Stato e le Istituzioni democratiche garantiscono meglio della mafia lavoro e sicurezza sociale e come la mafia, per questo, faccia di tutto per impedire che i beni confiscati divengano luoghi di lavoro buono in pienezza di diritti. Diritti, e non privilegi. Diritti, e non risposte da ottenere mediante umilianti sottomissioni. Come forze del lavoro saremo assieme a chi vorrà, anche nella nostra Regione, prendere il suo secchiello per svuotare il mare dove prospera e si nasconde la piovra” dichiara Maurizio Brotini, segretario Cgil Toscana con delega alla legalità.

“Quanto accaduto alla Tenuta di Suvignano è terribile. Se l’ipotesi dolosa fosse confermata avremmo ulteriore conferma che la mafia in Toscana c'è, fa affari e distrugge. Per troppo tempo la politica regionale ha affrontato il problema con energie insufficienti. Serve un altro modo per contrastare la mafia. Insieme a magistratura, enti locali e associazionismo dobbiamo creare un sistema di lotta permanente” così commenta Tommaso Fattori, candidato presidente per Toscana a sinistra.

“La Tenuta di Suvignano - precisano i candidate e le candidate di Toscana a Sinistra circoscrizione Siena - è un po’ il simbolo dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata, di quella mafia che non è più confinata in Sicilia, ma fa affari e lava i propri denari anche in Toscana”. “Suvignano è un progetto unico nel panorama nazionale che negli intenti della Regione deve vivere e creare sviluppo per il territorio. Per questo siamo spiacevolmente colpiti dai gravissimi danni che l’incendio di ieri notte ha causato.

E lo saremo ancora di più se la Procura di Siena ne confermerà la matrice dolosa” proseguono Fiorenza Bettini, Roberto Fondelli, Sabrina Pirri, Michele Pinassi, Lia Valentini e Michele Vittori. “Non dobbiamo abbassare la guardia, anzi pretendere che il tavolo sui beni confiscati della Regione continui, ed anzi rafforzi, il suo operato” concludono le candidate e i candidati di Toscana a Sinistra della circoscrizione Siena.

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