Il Tampon Tax Tour parte da Firenze

Il Manifesto per abolire l’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili firmato dal sindaco Nardella e Nardini (Regione)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2021 12:14
Il Tampon Tax Tour parte da Firenze

Parte, da Palazzo Vecchio, il Tampon Tax Tour. Il sindaco Dario Nardella, a testimonianza dell’attivismo di Firenze, primo capoluogo di regione italiano a lanciare questa campagna sociale, ha firmato il Manifesto per abolire l’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili.

Il Manifesto è stato firmato anche dall’assessora regionale alle politiche di genere e pari opportunità Alessandra Nardini.Dopo poco più di due mesi dall’accordo con le farmacie comunali per abolire l’IVA sui prodotti igienico sanitari femminili, parte da Firenze il “Tampon Tax Tour” promosso dalla consigliera comunale Laura Sparavigna e dall’associazione “Tocca a noi”.Un viaggio a tappe, tra le regioni italiane, finalizzato a registrare le adesioni degli Enti locali che hanno deliberato atti a sostegno della campagna contro la Tampon Tax e stimolare il dibattito pubblico. Le tappe toscane saranno 15, le tappe nazionali 27. In ogni appuntamento saranno raccolte le firme degli amministratori e delle amministratrici che hanno aderito, nei loro Comuni, al Manifesto contro la Tampon Tax che poi sarà consegnato ai parlamentari a Roma, nell’ultima tappa, con l’obiettivo di chiedere un emendamento risolutivo nella prossima legge di bilancio.

“Firenze è il primo capoluogo di regione ad aver abolito l’Iva sui prodotti igienici femminili – ha detto il sindaco Dario Nardella – grazie all’impegno della consigliera Sparavigna, che ha promosso una mozione al riguardo approvata dal Consiglio comunale”.

“Siamo felici e orgogliosi di aver svolto il ruolo di apripista – ha continuato – con la decisione di abbattere per un anno l’Iva del 22% sugli assorbenti venduti in tutte le 21 farmacie comunali perché si tratta di prodotti necessari, non di lusso, di cui le donne non possono fare a meno”.

“La sottoscrizione del Manifesto è un atto importante e significativo – ha proseguito Nardella – che dimostra come il nostro Comune abbia a cuore il rispetto dei diritti dei cittadini e, in questo caso, delle cittadine e il principio dell’equità. L’abolizione della ingiusta tassa della Tampon Tax è infatti una scelta di equità sociale ed economica e un diritto sociale e, ci auguriamo, venga adottata da un numero sempre maggiore di Enti locali. Il prossimo step però è avere una norma nazionale che possa rendere obbligatorio questo abbattimento dell’Iva al 22% per tutto il tessuto commerciale”.“Dopo l’accordo con le farmacie comunali fiorentine oltre 50 Comuni, da Bolzano a Palermo, mi hanno contattato – spiega la consigliera Laura Sparavigna – per seguire il metodo fiorentino e, con ognuno, abbiamo trovato una modalità per far ‘calare nel locale l’istanza nazionale!’.

Le strategie attuate son spesso differenti ma trasversale è l’approccio adottato: una metodologia innovativa nelle battaglie per i diritti sociali, ispirata a quelle dei Radicali degli anni ‘70, nella quale gli Enti locali non si limitano a chiedere interventi nazionali ma attuano anche delle scelte precise nelle politiche pubbliche, per quanto di loro competenza”.

“Così – aggiunge Laura Sparavigna – su stimolo delle centinaia di Enti Locali che sono scesi in campo contro questa imposta iniqua e ingiusta, ho avuto l’idea di un Tour per mapparne e registrarne l’attivismo nella campagna. Questa battaglia riguarda ognuno di noi – conclude la consigliera Sparavigna – ed è il simbolo della società equa e progressista che vogliamo!”.“Una firma doverosa – ha detto l’assessora Nardini – che sottoscrive una battaglia politica e culturale oltre che di civiltà e per l’uguaglianza.

È inaccettabile che sui prodotti igienici femminili ci sia l’Iva al 22% pari a quella dei beni di lusso, come se gli assorbenti non fossero beni di prima necessità. Si tratta di abbattere le disuguaglianze di genere ed è fondamentale ribadirlo in questo momento perché, come purtroppo sappiamo bene, le conseguenze della crisi socio-economica prodotta dalla pandemia hanno colpito maggiormente le donne allargando un divario esistente già intollerabile. Questo manifesto è portatore di un messaggio significativo a livello nazionale.

Ci auguriamo che diventi presto la battaglia di tutte e tutti e veda un esito positivo”.“Dopo oltre 10 anni di attivismo sia dentro che fuori le istituzioni, come mostra la petizione lanciata da Onderosa con oltre mezzo milione di firme raccolte, la scesa in campo dei Comuni e delle Regioni – affermano le rappresentanti dell’associazione “Tocca a noi” promotrice del Tampon Tax Tour assieme alla consigliera Sparavigna – segna l’avvio di un nuovo ciclo nelle battaglie per i diritti sociali.

Questo Tour nasce per registrare l’attivismo dei territori e dargli voce promuovendo dibattiti e confronti includendo l’associazionismo, il mondo studentesco e giovanile così da creare un ponte extra istituzionale dal locale al nazionale”.

“Partecipare – concludono le rappresentanti dell’associazione “Tocca a noi” – e far sentire la propria voce vuol dire schierarsi a favore di una società più giusta, inclusiva e paritaria. Tocca a noi, in quanto cittadini e cittadine, scendere in campo! Vi invitiamo a seguirci sul sito web creato per la campagna: www.toccaanoi.eu.

“Abbiamo deciso di sostenere il Tampon Tax Tour perché lo riteniamo assolutamente in linea con uno degli obiettivi della nostra campagna “Close the Gap” volta all’inclusione e alla parità di genere. A partire anche dalle piccole ma significative disuguaglianze. Dallo scorso mese di marzo – spiegano da Coop Italia – abbiamo affiancato il collettivo Onde Rosa nella petizione per l’abolizione della Tampon Tax e abbiamo promosso un’attività di rilancio decidendo di assorbire l’Iva su tutta la categoria degli assorbenti per una settimana. Un gesto di attenzione che è stato premiato e apprezzato dai soci e consumatori. Ora ci poniamo a fianco di questa nuova iniziativa e continueremo a tenere accesi i riflettori su una tassa ingiusta”. 

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