Il sindaco Falchi: 'Venga a conoscere la Fondazione Ginori'

L’invito al ministro Giuli, in questi giorni impegnato a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 Maggio 2025 23:55
Il sindaco Falchi: 'Venga a conoscere la Fondazione Ginori'

“Sono a rivolgerle l’invito a visitare e a venire a conoscere la realtà della Fondazione Ginori, oggi attiva nella sede temporanea della Biblioteca Ragionieri, approfittando della Sua presenza a Firenze nei prossimi giorni”: lo ha scritto il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi nella lettera inviata al ministro della cultura Alessandro Giuli che domani sarà a Firenze per una iniziativa politica. Nella missiva il primo cittadino ripercorre la vicenda che da ben otto mesi vede la Fondazione costretta allo stallo in attesa della nomina del nuovo presidente da parte del Ministero.

“È da ottobre che attendiamo un cenno dal Ministro Giuli che prima ha confermato Montanari e poi ci ha ripensato, costringendo la Fondazione all’impossibilità di operare - ricorda Falchi - Il ministro è stato fino a poco tempo fa presidente della Fondazione MAXXI e dovrebbe aver ben presente quanto sia complesso e importante per questo tipo di realtà essere messe in condizione di operare al meglio. In queste settimane abbiamo sentito tutto e il contrario di tutto, da ultimo persino le considerazioni fuori luogo del presunto futuro presidente.

Sta però di fatto che, concretamente, dopo mesi siamo al nulla, il presidente non c’è. Il Ministero ha indicato ben due nomi, prima Tomaso Montanari, su cui sia Comune che Regione avevano espresso già in ottobre parere favorevole, e poi l’avvocato Marco Corsini, ma non ha emanato alcun decreto di nomina. Sia noi che la Regione, oltretutto, abbiamo chiesto ormai da settimane chiarimenti sui criteri di scelta seguiti dal Ministero e sul curriculum di Corsini al fine di poter dare il parere non vincolante previsto dallo statuto senza ricevere alcun riscontro”.

“Gli effetti di questo stallo sono sotto gli occhi di tutti - dice ancora Falchi - il parco aperto per iniziativa della Fondazione insieme alle associazioni del territorio è tornato ad essere chiuso al pubblico, una scelta dolorosa, ma inevitabile. La Fondazione, che in questa fase dovrebbe rivolgere tutte le sue energie allo studio e alla progettazione degli allestimenti, non può che limitarsi all’ordinaria amministrazione, rinunciando e perdendo le occasioni di collaborazione e le opportunità che hanno permesso in questi anni, a museo chiuso, di farne conoscere e apprezzare le collezioni in tutta Italia”.“Sono convinto che il Ministro Giuli non conosca la storia plurisecolare della Manifattura di Doccia e la sua rilevanza storica e artistica.

Non saprei come spiegarmi altrimenti il comportamento tenuto dal Ministero in questi mesi. Anche per questo - conclude Falchi - auspico che possa esserci occasione di incontrarlo e di presentargli le attività della Fondazione e gli obiettivi che con Regione e Ministero ci siamo a suo tempo posti e che è nell’interesse di tutti riuscire a raggiungere”.

Approfondimenti

“All’Isola d’Elba, nel Comune di Rio c’è un Sindaco di destra, Marco Corsini, che considera il ruolo di presidente della Fondazione Ginori una fregatura e lo avrebbe accettato solo per ottenere altro. A Roma c’è un Ministro della cultura di destra, Alessandro Giuli, che gli avrebbe affidato l’incarico e non si sa per quale motivo.

Nel mezzo ci sono i nostri beni più preziosi, esempi del ricco e vario patrimonio culturale della Toscana: il Museo Ginori a Sesto Fiorentino, il Palazzo del Governatore e le miniere a Rio. Ridurre questi luoghi della nostra storia, della nostra cultura e del lavoro a strumenti per giochi di potere di bassa lega è un insulto ai sestesi, agli elbani e a tutti i toscani.

Per questo sono andato all’Isola d’Elba a incontrare il Segretario del PD di Rio, Fabrizio Ania. La cultura non può essere una moneta di scambio, né tanto-meno un contentino. È un bene comune, da trattare e valorizzare con rispetto e visione.

La comunità democratica diffusa nei territori della Toscana ha un valore straordinario, capace di unire passione politica, competenza e una visione sui beni culturali come beni comuni da tutelare e valorizzare, e non come strumenti da usare come merce di scambio. C’è una differenza sostanziale: la destra usa i beni di tutti come sgabelli da occupare, noi li vogliamo difendere e restituire alle nostre comunità. Ecco una differenza non piccola tra sinistra e destra” ha dichiarato Lorenzo Zambini, Segretario del PD Sesto Fiorentino.

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