Il figlio Luciano: "Il suo insegnamento è l'amicizia"

"Grande professionista ma molto umano. La sciarpa della Fiorentina? Dopo me la riprendo, è come se parlasse". Il sindaco Nardella: "Sarebbe bello se il Governo sostenesse il progetto di una scuola internazionale di arti e spettacolo dedicata a lui"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2019 13:03
Il figlio Luciano:

(DIRE) , 17 giu. - "Se c'è un insegnamento che ci ha lasciato più di tutti è l'amicizia. Era un personaggio difficile, il maestro, perché non era facile. Però la bellezza di quello che ricevevi in cambio era impagabile. Quello che lascia lo lascia per farlo ricordare". Luciano Zeffirelli, figlio del grande regista, lo racconta ai giornalisti poco dopo l'ingresso del feretro del padre nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze. "E' stato un grande professionista, era molto umano ed era una persona buona. Un credente, come si vede dal suo lavoro: era amico della Chiesa. Se pensate il Gesù di Nazareth, visto da due miliardi in tutto il mondo, è una grande eredità che lascia a tutti".

Zeffirelli, continua, "amava la Fiorentina, la sciarpa sta bene li' dove sta. Dopo me la riprendo. E' come se parlasse quella sciarpa", dice guardando la bara dove il fratello Pippo ha posizionato la sciarpa. Intanto alla camera ardente già diverse centinaia di persone hanno portato l'ultimo saluto al maestro. Poco sopra la bara spicca il gonfalone di Firenze; al suo fianco c'è un maxischermo dove scorrono le immagini del regista, intervallate da video di Maria Callas che segue brani di opere celebri.

"Sarebbe bello se Stato, governo, istituzioni delle cultura e Siae sostenessero il progetto di una scuola internazionale delle arti e dello spettacolo intitolata a Zeffirelli", un luogo capace "di sviluppare le iniziative che gia' stanno facendo nella Fondazione", sottolinea il sindaco di Firenze, Dario Nardella, poco dopo l'apertura della camera ardente allestita nel salone dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, per Franco Zeffirelli.

"Il maestro, infatti, amava i giovani e si metteva sempre a loro disposizione, come aveva imparato dal grande Visconti. E penso che questo aspetto debba essere mantenuto". Per questo "mi auguro che questa scuola possa crescere. Come Comune faremo di tutto per sostenerla". Quello della fondazione dedicata al grande regista, peraltro, "è un sogno che si è realizzato, perché siamo riusciti ad insediarla nel palazzo che lui desiderava.Negli anni erano state fatte piu' ipotesi, ma il maestro, sempre molto esigente, non accettava le varie proposte".

Alla fine, prosegue, "gli abbiamo proposto palazzo San Firenze, che è un gioiello di arte e di architettura, e sono felice che sia stato deciso di portare gli arredi della sua casa di Roma. Sarà un po' il memoriale di Zeffirelli, ma anche un luogo di vita, di futuro.Per questo noi, con i figli Pippo e Luciano, vogliamo far crescere la fondazione guardando alle nuove generazioni".

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