Grosseto: le celebrazioni del 2 giugno 2022

La Festa della Repubblica in Maremma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2022 17:18
Grosseto: le celebrazioni del 2 giugno 2022

di Vanna Bertoncelli

Oggi, 2 giugno si svolgono le celebrazioni del 76° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. La forma istituzionale dello Stato, decisa nel 1946 dal popolo, con il referendum Monarchia – Repubblica unitamente all’elezione di quell’Assemblea costituente che avrebbe redatto la nuova Costituzione.

In piazza Duomo cuore pulsante della comunità grossetana, alle 9,15 ha inizio la cerimonia e Paola Berardino Prefetto di Grosseto passa in rassegna le Forze dell’Ordine e le Forze Militari schierate. Dopo l’alzabandiera Mattia, rappresentante della Consulta degli Studenti di Grosseto da lettura del discorso del Presidente della Repubblica. Le facciate dei palazzi ai quali i labari delle associazioni d’arma e del volontariato aggiungono una pennellata di colore, rimandano le note dell’inno nazionale suonato dalla Filarmonica “Città di Grosseto”.

A seguire il discorso del Prefetto. Sintesi, determinazione e chiarezza richiamano l’attenzione dei presenti sulla solidarietà politica di Regione, Provincia e dei 28 Comuni della Maremma. La ripresa economica e sociale attraverso il PNNR e il significato del Trattato di Maastricht del 1992 che ha creato le premesse per la moneta unica in Europa. E poi ancora le stragi di Capaci e di via D’Amelio con i nomi dei servitori dello stato vittime della criminalità organizzata. Qui il ricordo si fa memoria.

La guerra e la pace, il lavoro e la partecipazione, l’emergenza sanitaria e la ripresa economica, la memoria storica sono i punti cardine di questo 2 giugno 2022.

Lentamente la gente defluisce. La cerimonia prosegue presso il Palazzo del Governo. Qui, nel Salone degli Specchi, vengono consegnate le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Istituito nel 1951 è il primo fra gli Ordini nazionali ed ha la funzione di “ricompensare benemerenze acquisite nel campo della cultura e dell’economia, nello svolgimento di attività con fini umanitari, filantropici e sociali, e per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

Tre gli insigniti dell’onorificenza di cavaliere che viene consegnata dal Prefetto di Grosseto al Colonnello Mario MARTORANO, Ufficiale dell’Aeronautica Militare, al Primo Luogotenente Angelo MARINI, Sottufficiale dell’Aeronautica Militare e al Prof. Epimaco PAGANO, già Insegnante di Scuola Primaria presso l’Istituto Comprensivo di Civitella Paganico. Presenti alla consegna Antonfrancesco VIVARELLI COLONNA Sindaco di Grosseto, il Colonnello Eros ZANIBONI, Comandante del IV Stormo Caccia Intercettori “Amedeo d’Aosta” di Grosseto e Alessandra BIONDI Sindaco di Civitella Paganico.

Le Medaglie d’Onore (legge 296/2006) concesse ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale nonché ai familiari dei deceduti vengono consegnate dal Prefetto Paola Bernardino. Sono Medaglie alla memoria per Arcangelo CASTELLI, nato a Marta, in provincia di Viterbo, nel 1920. Militare internato in Germania nello Stalag I A di LIPSIA Markkleeberg dal 12 settembre 1943 al 19 aprile 1945.

Ritira la Medaglia il figlio Francesco CASTELLI, residente a Grosseto.Giovanni DAGA, nato a Mamoiada (Nuoro) nel 1922. Militare, internato in Francia nel Campo di concentramento di Metz dal 22 settembre 1943 al 04 agosto 1945. Ritira la Medaglia il nipote Giuseppe DI FABIO, residente a Grosseto. Alteo FEDELI nato a Massa Marittima (Grosseto) nel 1922. Militare, internato in Germania nello Stammlager IV F di Hartmannsdorf - Chemnitz - dal 20 settembre 1943 al 17 aprile 1945.

Ritira la Medaglia il figlio, Luciano FEDELI, residente a Grosseto. Giuseppe RENIS, nato a Copertino in provincia di Lecce nel 1917. Militare, internato in Germania nei campi di concentramento di Kiel e di Wietzendorf dal 9 settembre 1943 all’ 8maggio 1945. Ritira la Medaglia il figlio Adriano RENIS, residente a Marina di Grosseto. Presenziano il Sindaco di Grosseto e Maurizio GIOVANNETTI, Vicesindaco di Massa Marittima.

L’importanza della memoria ed il ruolo dell’impegno nel lavoro come nella difesa dell’Italia e dei valori che rappresenta si concretizzano nel conferimento delle onorificenze OMRI e IMI. Quest’anno, la Festa della Repubblica, ha qualcosa di diverso. Molti i fattori. C’è nell’aria l’amaro sapore della guerra. In questi anni gli eventi bellici non sono certo mancati. Ma questa volta è differente. Sarà per la prossimità geografica, (non valeva forse anche per la ex-Jugoslavia?), sarà per la vicinanza culturale, sarà il web che azzera spazio e tempo ma ci si sente coinvolti.

E la memoria si fa viva. La guerra in Italia. Sanguinosa e sofferta, combattuta anche tra fratelli e per questo definita “civile” è stata la guerra per la liberazione del paese e della sua gente dalla dittatura e dall’invasore. La guerra per la libertà. Il senso profondo di questa giornata celebrativa è proprio la libertà. Libertà di essere ciò che si è. Come individui. Come popolo. Il passato qui si fa presente. Nel ‘46, esercitando per la prima volta il diritto di voto, le donne hanno cambiato la storia d’Italia.

Nasce femmina questa Repubblica. E del femminile con i punti di forza e i limiti, ha tutte le contraddizioni. I poi hanno avuto lo sguardo lungo quando e l’art. 11 cita: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Il paese si rialza dopo la batosta stressante di due anni di pandemia. All’operosità dei lavoratori, all’ingegnosità dei cittadini si affianca, forte della propria professionalità, l’abnegazione dei professionisti della sanità.

Circa il tema della salute la Costituzione, all’art. 32 cita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

All’imbrunire, con l’ammaina bandiera si chiude la giornata celebrativa.

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