Gkn: la mobilitazione di sabato

Oltre 330 adesioni individuali, tra cui don Biancalani e il filosofo Miguel Benasayag, e 200 associative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2023 23:55
Gkn: la mobilitazione di sabato

A distanza di quasi 2 anni dai licenziamenti via mail, sconfitti con la lotta, i lavoratori della Gkn continuano ad essere un esempio straordinario per la loro resistenza, la capacità di costruire la convergenza con le altre lotte per il lavoro, quelle sociali e ambientali, di unire le competenze per progettare forme alternative di produzione. La manifestazione partirà alle 14 dall’area ex Fiat di Novoli, all’incrocio tra viale Guidoni e via Forlanini, per arrivare ai Giardini della Fortezza da Basso.

Oltre 330 adesioni individuali, tra cui don Biancalani e il filosofo Miguel Benasayag, e 200 associative, tra cui la Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Associazione Stampa Toscana, Medicina Democratica.

Lettera aperta del cappellano del carcere di Sollicciano don Vincenzo Russo a tutta la comunità ecclesiale e ai cattolici tutti.Il crowdfunding verso quota 23 mila euro in poco più di una settimana.

Approfondimenti

L'RSU ex Gkn: "al di là delle sentenze e delle ragioni che ci arrivano dai tribunali, la nostra legittimità arriva dal territorio. Con la mobilitazione di sabato rompiamo l'assedio e costruiamo tutte e tutti assieme il nostro futuro".

Oltre all'appello sottoscritto da centinaia di persone e 130 organizzazioni - tra loro Valerio Mastandrea, Ginevra Di Marco, Alessandro Barbero, Domenico De Masi, la Chiesa Valdese di Firenze, Legambiente Toscana, l'Associazione nazionale delle organizzazioni di commercio equo e solidale e molte RSU sindacali - sono già tantissime le adesioni alla manifestazione di Firenze, sostenuta anche dalla Cgil Toscana: Gad Lerner, Salvatore Settis, Tomaso Montanari, Adriano Prosperi, Moni Ovadia, Irene Grandi.

"Un esempio straordinario di resistenza certo, ma non solo. Con le loro parole d’ordine, uniamoci e insorgiamo, i lavoratori della Gkn hanno indicato la possibilità concreta e le grandi potenzialità insite nell’unificazione di lotte, vertenze e movimenti per sconfiggere l’offensiva neoliberista e far crescere la consapevolezza dell’alternativa necessaria. Con il loro progetto industriale di riqualificazione ecologica e mutualistica dell’azienda rappresentano una risposta innovativa e una denuncia dell’assenza del pubblico e di politiche industriali indispensabili per salvaguardare l 'occupazione e le produzioni all’interno di una riconversione ecologica e sociale dell’economia -si legge in un documento di Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea- Sosteniamo la lotta dei lavoratori della Gkn fino alla vittoria perché il suo esito ci riguarda tutte e tutti.

quelle/i che non si rassegnano alla devastazione sociale prodotta dal neoliberismo".

Firenze Possibile aderisce alla manifestazione: "A Firenze si sta scrivendo la storia: quella dell’ex GKN è la più lunga occupazione di una fabbrica della storia italiana, e alla mancanza di politiche industriali convincenti lavoratrici e lavoratori stanno rispondendo con tenacia, responsabilità, visione -spiegano Bianca Galmarini e Alessandro Tinti, portavoce di Firenze Possibile, Comitato Calamandrei- Con la proposta di reindustrializzazione dal basso, vincolata ai principi di pubblica finalità e controllo pubblico, e un piano industriale per la produzione di pannelli fotovoltaici, batterie e cargo-bike, il collettivo di fabbrica mostra una visione coraggiosa e attenta alle esigenze sociali e territoriali.

Francesca Conti, coordinatrice fiorentina di Pap! e candidata per Unione popolare e Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al popolo! e volto pubblico di Unione Popolare: "Fausta Bergamotto di Fratelli d'Italia si aggiunge alla lunga lista di politici che si dicono a parole al fianco degli operai Gkn ma che in realtà li stanno tradendo".

Continuano Conti e Granato:" La prima falsità che ha detto Bergamotto riguarda l'accessibilità della fabbrica: sono entrati membri dell'azienda, consiglieri comunali e regionali, tecnici regionali. La fabbrica è accessibile a chiunque voglia reindustrializzare. Avallando la versione dell'azienda il governo mente sapendo di mentire e giustifica, come l'azienda, la propria assenza""La seconda falsità", proseguono i due "riguarda l'impossibilità di nazionalizzare la fabbrica o comunque di prevedere un intervento diretto dello Stato.

Sembra quasi che Bergamotto voglia farci dimenticare questi anni di crisi pandemica e di alleggerimento della normativa sugli aiuti di stato che ha permesso l'ingresso del capitale pubblico in Alitalia o Ilva. È chiaro che ad un ingresso di capitali pubblici deve corrispondere una gestione pubblica, accompagnata dal controllo operaio, perché non si ripetano gestioni privatistiche e a garanzia della reindustrializzazione".

"La terza falsità riguarda la Cig sul 2022, che viene sbandierata da Bergamotto come una vittoria, quando invece è un finanziamento diretto alla strategia di logoramento di Borgomeo, che ha incassato senza aver presentato un piano industriale: nessuno di quei soldi pubblici, di noi contribuenti, finirà nelle tasche degli operai. V'è infine un'omissione: il voto contrario dato da Fdi alla norma antidelocalizzazioni scritta con gli operai Gkn. Un voto dato insieme al Pd che solo ora presenta un progetto di legge a nome Fossi: la solita ipocrisia piddina".

Concludono i due: "vogliamo ringraziare Bergamotto perché con questa dichiarazione esplicita la linea del Governo: contro gli operai e contro il territorio fiorentino, contro un futuro rinnovabile e al servizio delle multinazionali che sfruttano i territori e poi delocalizzano".

L’Arci, con i suoi circoli e Case del Popolo, ha sostenuto da subito la lotta dei lavoratori della ex Gkn mobilitando persone e coscienze, consapevoli che la loro battaglia è la nostra battaglia, politica e sociale, per contrastare un modello di sviluppo che non ci piace e non funziona più.

Con il sostegno della cittadinanza e di associazioni, fondazioni, comitati, accademici, ci siamo anche noi. A dicembre abbiamo contribuito alla raccolta firme per la consultazione popolare sul futuro della fabbrica".

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