Giornata delle vittime sul lavoro: cerimonie anche a Firenze

Un monumento alla lotta dei lavoratori del cementificio di Testi: inaugurazione domani al Passo dei pecorai a Greve

Redazione Nove da Firenze
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13 ottobre 2024 19:40
Giornata delle vittime sul lavoro: cerimonie anche a Firenze

Firenze, 13-11-2024- “La sicurezza sul lavoro è priorità assoluta per la Regione Toscana, impegnata in azioni che consentano di ridurre infortuni e la catena delle morti”. Lo dice il presidente Eugenio Giani in occasione della 74ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, che si celebra oggi.

Il presidente questa mattina ha partecipato a Firenze all’inaugurazione della Panchina Bianca in memoria delle Vittime del Lavoro promossa dall'Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro presso il Giardino Caduti sul Lavoro in piazza Enrico Mattei, a poche centinaia di metri dal cantiere di via Mariti, dove nello scorso febbraio persero la vita 5 operai. L’inaugurazione odierna si è tenuta nell’ambito di una cerimonia civile organizzata da Anmil assieme alle istituzioni.

“Stiamo provvedendo – ricorda Giani - ad aumentare il personale della Regione e delle Asl per intensificare i controlli sui luoghi di lavoro e a sviluppare azioni coordinate con le altre istituzioni per rafforzare un presidio continuo sulla sicurezza”. In particolare, il presidente si sofferma sul “progetto approvato con una delibera di maggio con cui, grazie allo stanziamento di 4,8 milioni di euro di risorse regionali provenienti dal fondo sanzioni, assumeremo per tre anni 25 operatori Asl, che andranno ad ampliare l’organico attualmente in forze”. “L’aumento di personale - spiega Giani - consentirà di effettuare mille ispezioni in più sui cantieri ogni anno dal 2025 al 2027”.

Accanto al potenziamento delle attività di ispezione, il presidente richiama anche “il Piano regionale di prevenzione 2020-2025 che prevede tre 'programmi predefiniti' dedicati a formazione, informazione, comunicazione e supporto alle imprese per rafforzare la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro”.

“Resta costante – conclude Giani - il rapporto con le autorità nazionali competenti per contrastare infortuni e incidenti”.

“La gravità del fenomeno è attestata dai numeri: 680 vittime quest’anno, quasi 3 al giorno, la sicurezza sul lavoro deve essere rispettata in ogni contesto professionale, dal più piccolo al più grande – dichiara l’assessore Volpe per l’amministrazione comunale di San Casciano- per difendere la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, è importantissimo ricordare ma non basta, la nostra attenzione non può essere richiamata ogni volta che accade una tragedia, occorre un impegno serio, quotidiano che siamo chiamati tutti a tradurre in atti concreti, facendo rete e lavorando per orientare ogni strumento di nostra competenza a favore della prevenzione e della tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

349 giorni di presidio permanente. Quasi tutti i 75 lavoratori ricollocati o pensionati. La vicenda del cementificio Testi (Greve in Chianti) rappresenta un esempio di lotta dei lavoratori e di un intero territorio, a partire dalle sue istituzioni e dalla sua classe politica, per difendere occupazione e industria: non è stato possibile evitare la chiusura dello stabilimento, ma la mobilitazione ha portato risultati nella tutela degli operai e ha aperto nuove prospettive sulla destinazione del sito.

Per celebrare questa lotta, domani lunedì 14 ottobre sarà inaugurato un monumento (realizzato dalla fonderia Del Giudice) ai lavoratori di Testi: appuntamento alle 17 alla pista di pattinaggio del Passo dei Pecorai a Greve in Chianti. Una iniziativa (chiamata “Tramandare la dignità”) organizzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

Il programma: saluto del sindaco di greve in chianti Paolo Sottani; saluto del sindaco di San Casciano in val di Pesa Roberto Ciappi; interventi di delegati della ex Rsu Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil; interventi delle segreterie territoriali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil; intervento di Valerio Fabiani, consigliere politico del presidente della giunta regionale toscana; interventi di Claudio Sottile (segretario nazionale Filca Cisl), Mauro Franzolini (segretario nazionale Feneal Uil) e Tatiana Fazi (segretaria nazionale Fillea Cgil).

La vertenza del cementificio di Testi si propone come modello: ha aperto la strada a un apposito Protocollo, un modello di gestione delle crisi in cui territorio, istituzioni, sindacati e impresa lavorano insieme per ottenere tutela per gli operai e un futuro industriale del sito.

LA VICENDA

Il 13 ottobre 2020 i lavoratori del cementificio di Testi (75 diretti, un centinaio con l’indotto), a Greve in Chianti, hanno iniziato un presidio permanente davanti allo stabilimento, al Passo dei Pecorai, in protesta con la proprietà Buzzi Unicem denunciandone il disimpegno sul sito e il rischio chiusura. Non a caso, nel febbraio del 2021 Buzzi Unicem ha annunciato la chiusura del cementificio di Testi, con l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Nel giugno del 2021, azienda e sindacati hanno siglato un accordo per dare tutele ai lavoratori, dai ricollocamenti agli incentivi all’esodo.

Ad agosto 2021, nel Chianti è stato firmato un protocollo istituzioni-sindacati-categorie per ricollocare sul territorio i lavoratori (del cementificio Testi ma non solo) rimasti senza impiego, con l’obiettivo di creare patto per il lavoro nel bacino. A novembre 2021, è stato sottoscritto il protocollo per la riconversione e la riqualificazione dell’area di Testi Cementi tra Regione e i Comuni di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa. A giugno 2022, quando 42 addetti erano già stati ricollocati o mandati in pensione, sempre i sindacati hanno firmato il primo accordo di transizione occupazionale con Arti-Regione: altri 12 mesi di Cassa integrazione per i circa 30 lavoratori rimasti, insieme a corsi di formazione, riqualificazione, orientamento, auto-imprenditorialità.

Ad ora, quasi tutti i lavoratori sono stati ricollocati o pensionati. Il presidio permanente è durato 349 giorni, in cui il territorio, il sindacato e le istituzioni non hanno mai lasciato soli i lavoratori nella lotta, offrendo grande solidarietà in tutti i modi, da portare ai manifestanti generi alimentari fino a organizzare iniziative in loco.

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