Giardino Nidiaci: triste esempio di ingratitudine per Firenze

A distanza di un secolo dal nobile gesto, persino gli eredi si rammaricano

Antonio
Antonio Lenoci
04 luglio 2015 13:44
Giardino Nidiaci: triste esempio di ingratitudine per Firenze

Firenze che tutto si merita: usa, abusa e non ringrazia. Penseranno questo di noi coloro che leggono sul web storie come quella del Giardino Nidiaci?Lo Speciale di Nove da Firenze sul parco verde dell'Oltrarno è rimbalzato in rete incuriosendo gli italiani sparsi per il mondo e forse ha suscitato il dispiacere di qualche americano che si è riconosciuto in quell'Oscar Bartlett Commissario della Croce Rossa dal cuore gigliato e rosso in campo bianco.Il Colonnello Oscar Bartlett, Carlo Matteo Girard ed Umberto Nidiaci, questi i nomi di coloro che avevano in testa un bel sogno, ed hanno impiegato soldi e tempo per trasformarlo in realtà.

Un gruppo di gentiluomini e di Amici che ad inizio del secolo scorso, nonostante il male oscuro che soffocava l'umanità, hanno pensato al futuro di Firenze.A seguito dei fatti narrati ed oggi ben noti al popolo fiorentino, c'è chi la vicenda può permettersi di commentarla con un pizzico di sentimento in più"Stante le ricerche effettuate da chi si è interessato della vicenda sembrerebbe di fatto che la famiglia Nidiaci abbia svenduto una proprietà, che non gli apparteneva, ma che apparteneva alla comunità, famiglie, bambini, cittadini, che avevano ricevuto un dono, un'area che era stata donata dalla Croce Rossa Americana al Comune di Firenze.

Una donazione è pur sempre una donazione! Ma questa non è stata rispettata", a parlare è una erede della famiglia Girard.

"Mi sono sentita chiamare in causa - spiega l'architetto Dania Girard - in quanto il nome Nidiaci che identifica l'area, non so con quale diritto, non rende più merito al lavoro svolto da tante altre persone, associazioni , enti, come la Croce Rossa, che hanno permesso di far pervenire questo importante e delicato bene a servizio della Comunità. In Toscana sono davvero tante le tracce lasciate da chi si è messo a disposizione degli altri sotto il simbolo della Croce Rossa, con impegno, generosità e forte motivazione. È grazie alla passione ed allo spirito solidale di tutti gli operatori a livello locale, così come in tutto il mondo, che si diffondono l'educazione alla salute, la conoscenza dei principi fondamentali del Diritto Internazionale Umanitario, protezione dell' infanzia, ecc. principi che devono, in ogni caso, essere alla base della coscienza di ogni uomo".

Una donazione che ha creato un luogo a servizio dell'infanzia, identificato nel giardino, la ludoteca e diversi locali posti in Via della Chiesa e Via dell'Ardiglione. "Il Cav. Carlo Matteo Girard, nonostante non se ne sia parlato molto, val bene due parole. Era un benefattore, che si occupò di solidarietà durante e dopo la guerra, lavorando sia per conto della Croce Rossa americana che italiana e non solo a Firenze, dove ha avuto vari modi di dimostrare il suo impegno e la sua generosità, come in questo caso dove ha provveduto a versare la somma di 22.000 lire (oggi circa 250mila Euro), per poter raggiungere la somma necessaria all'acquisto del bene di cui stiamo parlando.

Carlo Matteo Girard fece molto per la città di Firenze, anche in altri ambiti, inoltre si era occupato e reso garante, sempre per conto della Croce Rossa Americana, di un Ospedale per bambini a Lucca e tanto altro, oltre a garantire il proseguo di questo vincolo. Cosa che poi non è avvenuta e non certo per sua colpa, visti i fatti affiorati dal passato".

"M pongo una domanda - prosegue l'architetto Girard - ma se un cittadino volesse donare un bene alla Comunità che sicurezza avrebbe di vedere esaudito il suo desiderio? Una volta la parola data era quella legata ad una stretta di mano, in questo caso c'è addirittura un atto di compravenditaCon quale animo dopo questa vicenda un cittadino potrà mai donare un bene ad una Amministrazione che denigra ed abbassa tale nobile gesto, la donazione, a mera e strumentale merce di scambio?".

"Lo sforzo di una Amministrazione - conclude l'erede Girard - non dovrebbe essere quello di liberarsi di un bene donato, al miglior o peggior offerente, ma piuttosto operare affinché tale bene possa essere reso funzionante e funzionale ad un Servizio CollettivoCosa si venderanno adesso dopo il tesoro di Firenze - così definito da Il Fatto Quotidiano - stiamo perdendo le nostre certezze al pari di quel giardino, lasciato ai bambini di Firenze nel lontano 1920"."Firenze è un Museo a cielo aperto" questo si dice in tutto il mondo. Un Museo ricco di pezzi donati da artisti o lasciti di collezioni private. Un Patrimonio del quale sentirsi ogni giorno umili custodi e mai proprietari. Ogni scorcio perduto è un furto ai nostri nonni ed una rapina subita dai nostri figli. 

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