Giani e Nardini: “Su lezioni in presenza non ci sarà un'ordinanza”

Rita Pieri, Chiara Tenerini e Giampaolo Giannelli (FI): “la pesante eredità del Governo Conte si abbatte sulla scuola”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2021 22:34
Giani e Nardini: “Su lezioni in presenza non ci sarà un'ordinanza”

Riunione questa mattina del Cantiere scuola. In base a quanto previsto dal decreto approvato dal Consiglio dei ministri, si attendono le indicazioni dei tavoli prefettizi, nel rispetto dell'autonomia scolastica.

“A differenza del passato, non ci sarà un'ordinanza del presidente della Regione che regolerà il ritorno di studentesse e studenti nelle scuole superiori. Anche alla luce di quanto previsto dal governo con il decreto approvato ieri sera nel Consiglio di ministri, ci atterremo, nel rispetto dell'autonomia degli istituti, alle decisioni dei dirigenti scolastici che verranno prese all'interno del contesto provinciale. In questo senso, resta fondamentale il lavoro di coordinamento portato avanti, anche in queste ore, dai tavoli convocati dai prefetti”. Lo precisano il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l'assessora all'istruzione Alessandra Nardini che questa mattina sono intervenuti alla riunione del Cantiere Scuola, cui hanno partecipato l'assessore ai trasporti Stefano Baccelli, la prefetta di Firenze Alessandra Guidi in rappresentanza dei prefetti delle Province toscane, l'Ufficio scolastico regionale e rappresentanti di Anci e Upi.

“Non verrà meno – proseguono Giani e Nardini – l'impegno della Regione per garantire il diritto all'istruzione e quello alla salute e alla sicurezza. La scuola in presenza è un valore e un obiettivo su cui si concentra la nostra azione, e come già fatto in precedenza, proseguiremo il grande lavoro di squadra per aumentare progressivamente la percentuale di ragazze e ragazzi in presenza nelle nostre aule”.

Approfondimenti

Forza Italia ritiene indispensabile riprendere l’insegnamento in presenza e tramite i parlamentari porterà avanti proposte atte a risolvere i tanti problemi aperti e irrisolti, legati al mondo della scuola.

“Tamponi rapidi a tappeto e con frequenza regolare, orari scaglionati, didattica al pomeriggio, potenziamento del trasporto pubblico ed entrata in scena di quello privato, classi-pollaio sfoltite, divisori in plexiglas sugli autobus, lezioni in edifici come cinema, teatri, caserme, parrocchie, tensostrutture; assunzione di professori, diffusione delle tecnologie nelle famiglie per la Dad. Un menu ricco e variegato quello che il governo aveva promesso l’anno scorso mettendo sul piatto 700 milioni di euro per bus, treno e metro -affermano Rita Pieri Responsabile regionale dipartimento pubblica istruzione Forza Italia Toscana, Chiara Tenerini Responsabile dei Dipartimenti Forza Italia Toscana e coordinatore provinciale di Livorno e Giampaolo Giannelli, vice Coordinatore provinciale Forza Italia Firenze- Il governo ha rispettato gli impegni presi, aveva detto la ministra dei Trasporti, De Micheli, lunedì 10 agosto 2020.

Alle dichiarazioni di De Micheli avevano fatto seguito quelle altrettanto ottimistiche del Ministro Boccia in tema di trasporto pubblico.

Ebbene, niente di tutto questo è stato fatto e purtroppo ci troviamo, al 22 aprile 2021, alle prese con gli stessi problemi di 1 anno fa e con la constatazione, nonostante la volontà del Governo Draghi di fare di tutto per ripartire con la scuola in presenza, di aver ereditato le tante, troppe carenze del Governo Conte 2, che rendono impossibile riaprire le scuole in presenza al 100%.

Il risultato di oggi purtroppo è frutto del non esser riusciti a fare un piano trasporti adeguato alla pandemia, al naufragio degli screening a tappeto, al flop delle previsioni di utilizzo di strutture diverse dalle scuole per l’insegnamento.

Per non parlare poi dell’edilizia scolastica, rimasta ferma, o della carenza degli insegnanti, nonostante le roboanti promesse della Ministra Azzolina, rimaste senza esito. Già la Ministra Azzolinase i 100 milioni abbondanti spesi inutilmente per i banchi con le rotelle fossero stati impiegati per i veri problemi della scuola il governo Draghi non si troverebbe alle prese con le difficoltà attuali, derivanti dalla precedente compagine governativa”.

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