Giani e 2020 a Sinistra: patto programmatico per le regionali

Tra i punti dell'intesa acqua pubblica e beni comuni, riqualificazione energetica e ambientale, infrastrutture a basso consumo energetico e basso impatto sull'ambiente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2020 16:04
Giani e 2020 a Sinistra: patto programmatico per le regionali
foto Agenzia Dire

(DIRE) Firenze, 4 feb. - Eugenio Giani e 2020 a Sinistra stringono il patto programmatico per le Regionali. Il candidato governatore della Toscana del centrosinistra accetta le priorità avanzate dalla formazione guidata da Simone Siliani che riguardano temi come l'acqua pubblica e i beni comuni, la riqualificazione energetica e ambientale, le infrastrutture a basso consumo energetico e basso impatto sull'ambiente, il monitoraggio degli esiti della riforma delle Asl del 2015.

Ampia condivisione anche sull'incremento del patrimonio di case popolari, sul diritto allo studio e il rafforzamento delle politiche giovanili. Resta il nodo spinoso dell'aeroporto di Peretola, una questione che al momento viene messa nel congelatore in attesa della pronuncia, ormai prossima, del Consiglio di Stato. Per Giani si tratta dell'allargamento piu' a sinistra della coalizione. Un arricchimento del fronte che viene ritenuto, in qualche misura, inevitabile da 2020 a Sinistra per centrare l'obiettivo comune di "battere la destra" in Toscana, ma non solo.

"La nostra ambizione- spiega in effetti Simone Bartoli, coordinatore toscano di Articolo 1 - è di diventare la seconda lista della coalizione alle Regionali. Il voto in Emilia-Romagna, del resto, ha dimostrato che la sinistra fuori dal centrosinistra non esiste piu'". E dal presidente dell'assemblea toscana arriva un attestato di stima: "La vedo come una lista dei coraggiosi della Toscana". 

Una lista che mira, peraltro, a raggruppare altre forze della coalizione, dal momento che come già chiarito dall'aspirante presidente della Regione il centrosinistra non potrà presentarsi al voto con 18 contrassegni di coalizione, ma con 6-7 liste al massimo di sostegno. Un percorso che può essere favorito dal fatto che al momento non è previsto un ulteriore ampliamento a sinistra della coalizione a Sì e Potere al Popolo: "Mai mi ero illuso su questo e non ho neppure cercato di andare oltre- conferma Giani- perché ho visto che Tommaso Fattori in 5 anni in Consiglio regionale non ha trovato una convergenza con Rossi nemmeno quando quest'ultimo ha aderito a Leu. Dal momento che non ha dato un segno di dialogo nemmeno a Rossi, quando è fuoriuscito dal Pd, come si può immaginare che possa offrirlo oggi?". 

Magari si può porre un tema diametralmente opposto, ovvero la necessità di riequilibrare al centro la coalizione. In merito sembra disponibile a farsi carico dei rilievi mossi dai rappresentanti di Demos, i centristi rimasti infastiditi dall'accoglimento pressoché totale delle proposte di Verdi e sinistra radicale: "Dovrà essere - ammette Giani- un po' la mia abilità, unire una coalizione, che dal centro arriva alla sinistra vera, con quella capacità progressiva di fare squadra consentendo contemporaneamente di fare le cose. Sono molto fiducioso su questo".

"Il nostro lavoro di confronto costante, di valorizzazione delle posizioni diverse, ma - aggiunge Giani- nella ricerca di una sintesi, ha sconvolto un po' i piani al centrodestra che per trovare compattezza deve attendere sempre e comunque che decidano i tre leader nazionali".

Il presidente dell'assemblea toscana contrappone l'iter di costruzione della propria candidatura con le scelte che si apprestano a fare a destra. Il lavoro del centrosinistra, rivendica, "è stato un processo dal basso- spiega l'aspirante presidente della Regione - indubbiamente lungo, ma che ha portato la coalizione a confrontarsi sui temi locali, a maturare anche posizioni critiche che sono diventate sintesi".

Il fronte dei progressisti, pertanto, "si presenta alle elezioni con una grande pluralità e con un candidato scelto dopo un processo maturato qui. Il centrodestra al contrario - insiste- prima si spartisce le Regioni fra i leader nazionali, poi all'interno del partito designato calerà dall'alto un candidato presidente". 

Già da questo quadro, sostiene, "i toscani possono cogliere delle indicazioni per fare una valutazione". Oggi con questa nuova alleanza, aggiunge, "ci presentiamo con un'area omogenea di sinistra, della quale mi sento profondamente orgoglioso. Il valore politico della coalizione è una forte caratterizzazione a sinistra".

In evidenza