Geotermia: risoluzione per definire le aree non idonee agli impianti

La proposta è stata approvata dal Consiglio regionale con voto favorevole all’unanimità. L'On. Becattini (PD) propone di eliminare l'obbligo dei contatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2017 22:33
Geotermia: risoluzione per definire le aree non idonee agli impianti

Firenze– E’ stata approvata all’unanimità mercoledì dal Consiglio regionale una proposta di risoluzione “in merito alla definizione delle aree non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana”. L’atto, frutto di un lungo lavoro della commissione Ambiente con momenti di ascolto e confronto con i territori, sopralluoghi e acquisizione di dati, è stato illustrato all’aula dal presidente della Commissione Stefano Baccelli (Pd). Baccelli ha sottolineato come con l’atto si sia arrivati a proporre una definizione delle aree non idonee all'installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana e che questo rappresenta un "passo in avanti", compiuto con gli obiettivi “di arrivare ad una buona sintesi” e “spingere verso il punto di equilibrio tra occasione di sviluppo e tutela del territorio”.

“Questo lavoro condiviso – ha spiegato Baccelli – prende atto che la geotermia è un’opportunità per la Toscana, ma che è necessario contemperarla con le esigenze di tutelare il pregio paesaggistico e ambientale”.

Il testo prevede il confronto costante con la commissione consiliare e il coinvolgimento dei Comuni. La 'zonazione' dovrà infatti essere raggiunta attraverso una "ricognizione che tenga conto sia dei vincoli esistenti di natura paesaggistica e ambientale, che della vocazione produttiva del territorio, a partire dalle produzioni agricole di particolare pregio. Saranno quindi i Comuni a individuare, e proporre alla Regione, le aree non idonee allo sfruttamento dell'energia geotermica che dovranno comunque essere coerenti con le linee guida regionali.

L'individuazione delle aree non idonee inoltre, così come previsto per la Via (Valutazione di Impatto Ambientale), dovrà tener conto anche delle "implicazioni che l'attività geotermica comporta sul piano idrologico, rischio inquinamento delle falde, qualità dell'aria e induzione di micro sismicità". Per quanto riguarda l'area dell'Amiata, la proposta di risoluzione prevede di "rendere permanenti le azioni di monitoraggio già in atto", anche per “sviluppare ulteriori approfondimenti tecnici sugli impatti ambientali della coltivazione geotermica”.

Gli impianti di riscaldamento che sfruttano l'energia geotermica dovrebbero essere esclusi dall'obbligo di installazione dei contatori. E' questa l'idea dell'On. Lorenzo Becattini (PD), che ha rivolto un'interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per chiedere di rivedere la norma, alla luce del fatto che gli impianti geotermici sfruttano energia rinnovabile ed ecologica. "Se l'obiettivo della legge è ridurre il consumo dei combustibili fossili - spiega Lorenzo Becattini - non c'è motivo per estenderla anche alla geotermia, che è una fonte di energia fra le più pulite.

L'installazione dei contatori non porterebbe alcun beneficio tangibile, ma causerebbe pesanti oneri per i lavori, che verrebbero inevitabilmente riversati sui cittadini".L'obbligo di installazione degli impianti di contabilizzazione del calore, previsto dal decreto 102 del 2014, è stato pensato per far sì che ogni abitazione potesse pagare il riscaldamento in base al consumo, incentivando così una riduzione degli sprechi. "Questa norma è assolutamente comprensibile quando si tratta di fonti inquinanti e non rinnovabili - prosegue l'on.

Becattini - ma si trasforma in un onere superfluo quando si applica ad impianti ecologici. Soluzioni come la geotermia andrebbero incoraggiate e non inutilmente penalizzate". Attualmente i cittadini che utilizzano il riscaldamento geotermico pagano in bolletta un importo forfettario, che copre il costo dell'energia e della manutenzione degli impianti. Gli impianti di teleriscaldamento geotermici utilizzano il calore prodotto dalla Terra, e sono diffusi in particolare in sette comuni della Toscana (Pomarance, Castelnuovo val di Cecina, Montieri, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Radicondoli e Santa Fiora) nelle province di Pisa, Siena e Grosseto.

L'obbligo di installazione dei sistemi di contabilizzazione, inizialmente previsto per l'inizio del 2017, è stato rinviato al 30 giugno 2017 dal decreto milleproroghe.

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