Galluzzo, la statua decapitata all'ingresso del paese

Sotto la Certosa, bene in vista dalla strada per chi viene dai Bottai, sopra un antico ingresso alle proprietà dei monaci si trova un "San Lorenzo" in terracotta senza testa dopo un terremoto negli anni Cinquanta. Lo Stato non può fare nulla?

Antonio
Antonio Patruno
30 giugno 2020 13:35
Galluzzo, la statua decapitata all'ingresso del paese

Il Galluzzo, a due passi da Firenze, è un paese molto apprezzato, in generale, ma proprio al suo ingresso ha un tallone di Achille: una statua con un santo che sembra decapitato. La statua, in terracotta, rappresenta San Lorenzo e si trova sopra un'antica porta d'ingresso alle proprietà della Certosa. Un tempo al Galluzzo c'erano naturalmente i monaci Certosini, poi sostituiti dai Cistercensi mentre adesso è la Comunità di San Leolino a portare avanti l'immenso monastero edificato a partire dal 1341 da Niccolò Acciaioli.

Pare che la statua di San Lorenzo abbia perso la sua sommità a seguito di una scossa di terremoto negli anni Cinquanta e da allora sia tristemente rimasta così. Pare anche che la testa si sia sbriciolata. Esistono però antiche foto con la statua intera, e quindi con un po' di buona volontà e di investimento economico si potrebbe rifare la testa di San Lorenzo e rimediare a questo scempio. 

La proprietà è del Demanio e in tutti questi anni o il problema non è stato posto o è stato ritenuto di secondaria importanza. 

Al Galluzzo però la questione è abbastanza sentita, e un post sulla pagina Facebook "Sei del Galluzzo se..." sta ricevendo alcune reazioni interessanti. Anche da persone non del posto. 

Chi arriva al Galluzzo dalla parte dell'autostrada e del Chianti difficilmente non si accorge di questa bruttura, specialmente in questi giorni in cui spesso c'è traffico per i lavori in piazza Acciaioli e la coda delle macchine arriva spesso oltre via della Luigiana, anche ai Bottai. 

Chissà se mai qualcuno si prenderà cura di questo San Lorenzo che appare dimenticato. Chissà se la Soprintendenza, il Quartiere o i gestori della Certosa, i Leolini che tanto bene stanno facendo, riusciranno a fare qualcosa. 

Rimettere la testa a San Lorenzo sarebbe un segnale di rinascita grandioso per un paese che fino al tempo del fascismo era Comune autonomo, un Comune anche molto ampio che arrivava fino a Ponte a Ema ed oltre. Tanto che Bartali, per fare solo un esempio eclatante, era nato nel Comune del Galluzzo. 

Adesso il Galluzzo fa parte del Comune di Firenze anche se mantiene una propria orgogliosa caratterizzazione autonoma, come dimostrano il Gioco della Palla Pillotta (parente soft del Calcio in costume) e il Corteo Storico locale. 

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