Galluzzo, la pioppeta sarà abbattuta e rifatta in tre fasi: i primi tagli a fine agosto

Il Comune ha illustrato il progetto: saranno eliminati gli attuali 123 pioppi, ritenuti a fine ciclo e quindi pericolosi, e rimpiazzati da altri 150 dopo il drenaggio del terreno. Il primo lotto tra poco più di un mese, tra 3 anni il secondo. L'area cani sarà spostata più lontana dalle case

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2019 19:36
Galluzzo, la pioppeta sarà abbattuta e rifatta in tre fasi: i primi tagli a fine agosto

La pioppeta del Galluzzo sarà completamente abbattuta in tre fasi e rinascerà grazie a 150 nuovi pioppi che andranno a sostituire gli attuali 123. Il terreno, attualmente in molti punti accidentato e incapace di assorbire l'acqua, sarà completamente drenato e l'area cani verrà collocata più lontana dalle abitazioni anche se c'è qualche incertezza su dove sarà messa durante i lavori. Il primo lotto di abbattimenti (settore A) inizierà tra breve (a fine agosto o ai primi di settembre), il secondo (B) sarà messo in atto tra tre anni e l'ultimo (il C) dopo altri tre anni. Le piante vanno tagliate perché a fine ciclo e quindi a maggiore rischio caduta, il legno che sarà ottenuto finirà in discarica per produrre energia.

Questa in estrema sintesi l'illustrazione del progetto della nuova pioppeta fatta oggi pomeriggio al circolo di San Felice a Ema dall'amministrazione comunale, nelle persone di Serena Perini, presidente del Quartiere 3 e dai tecnici Carlo Maria Marini e Giuseppe Verniani della Direzione Ambiente. Presenti anche Niccolò Daddi, neo presidente della Commissione ambiente del quartiere 3 e tra il pubblico Letizia Perini, consigliere comunale PD e Lucia Matteuzzi, ex presidente di Quartiere 3. Tanta gente al circolo, ci sono stati momenti di tensione perché la pioppeta è amata dalla gente del posto e c'è chi contesta il Comune per il taglio considerato eccessivo di alberi o la vicinanza dell'area cani alle abitazioni, ma tutto è rimasto assolutamente nella norma. 

Perini ha detto che "si tratta di alberi pericolosi, tutti in fascia C, la terza delle quattro esistenti e che vanno tenuti sott'occhio". Non è possibile bonificare il terreno (che quando piove tende a non assorbire e a diventare una palude) salvando gli alberi perché, come spiegato da Verniani, "il drenaggio si può fare in sicurezza solo se non ci sono alberi. Altrimenti facendo le condotte in presenza degli alberi, il rischio di caduta sarebbe troppo alto". D'altra parte, ha sottolineato Marini, responsabile della Direzione ambiente di Palazzo Vecchio, "questa pioppeta è stramatura e le pioppete non sono eterne. Sono tipi di coltivazione particolari, colonie agricole come i girasoli, fatte per essere tagliate al momento giusto. Questo taglio rientra nel piano di sostituzioni programmate".

I pioppi attuali, di circa 40 anni, hanno una circonferenza di circa 50 centimetri, quelli che verranno reimpiantati ne avranno una di 18-20 cm e saranno alti dai 4,5 ai 5 metri. Arriveranno da Pistoia, la patria del vivaismo e quando saranno piantati troveranno un terreno libero da altri pioppi e già perfettamente drenato. L'acqua attraverso le condotte finirà gradualmente nel vicino torrente Ema.

L'area cani è una questione particolare, perché dovrebbe essere collocata definitivamente nel settore A, quello dove si trova attualmente ma spostata più lontana dalle abitazioni, in direzione Ema. Al circolo sono sorte discussioni su dove porla durante i lavori: nella prima fase, quella che interessa il taglio della zona A, dovrebbe essere messa in zona C ma il condizionale in questo caso appare d'obbligo. Dipenderà anche dai vari problemi che durante i lavori potrebbero sorgere, è una situazione fluida.

Certamente, tra pochi giorni la pioppeta inizierà a cambiare volto e i galluzzini, nonché tutti coloro che dalle zone vicine frequentano l'ampia zona detta "dei giardini", dovranno farci l'abitudine.

Foto gallery
In evidenza