Forteto: avviata la procedura di estinzione della Fondazione

Mugnai e Marchetti (FI): «Si smantella il castello degli orrori, il commissario porta risultati». Andrea Quartini (M5S): “Insediamento Marzetti porta riflessi chiari e immediati"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2019 14:50
Forteto: avviata la procedura di estinzione della Fondazione

E' stata avviata nella seduta del 12 marzo 2019 dalla conferenza dei servizi della Regione Toscana la procedura di estinzione d’ufficio entro 50 giorni della Fondazione il Forteto, un taglio netto e radicale con il passato.

«In questo modo –commentano l’onorevole Stefano Mugnai (Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera nonché Coordinatore regionale di Forza Italia, oltre che Presidente della prima Commissione regionale d’inchiesta all’epoca del suo mandato nell’Assemblea legislativa toscana e l’attuale Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti– e mentre si attende l’insediamento della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta, va avanti lo smantellamento di quel castello di orrori che è stato per decenni Il Forteto». «Secondo quanto scrive il Presidente della Regione Enrico Rossi al Commissario Marzetti – illustrano Mugnai e Marchetti – la Conferenza dei servizi, di cui al Regolamento regionale in materia di persone giuridiche private n.

31/R del 24 aprile 2001, nella seduta del 12 marzo 2019 ha espresso parere positivo all’avvio della procedura di estinzione d’ufficio della Fondazione Il Forteto, ai sensi dell’articolo 27 del codice civile per impossibilità sopravvenuta di conseguire lo scopo. Quanto sopra, alla luce delle risultanze processuali di cui alle sentenze del Tribunale di Firenze, della Corte di Appello di Firenze e della Suprema Corte di Cassazione emesse nei confronti di fondatori e amministratori della Fondazione.

Il termine per la conclusione del procedimento è di 50 giorni».

Anche la Fai Cisl di Firenze esprime soddisfazione per l’operato del Commissario Iacopo Marzetti e ritiene necessario che la direzione intrapresa dalla Regione che di fatto ha aperto: "E’ un passaggio importante che sicuramente avrà ripercussioni positive sullo sviluppo sociale della Cooperativa e permetterà al Commissario di agire in maniera ancora più determinante per risolvere le altre problematiche che ancora inceppano i meccanismi della Cooperativa.L’auspicio è che tutto vada per il meglio, gli obiettivi primari restano la continuità delle attività produttive, il mantenimento dei livelli occupazionali, (circa 80 lavoratori) e l’estensione dei benefici a tutto l’indotto che per la realtà mugellana interessa circa 500 famiglie.La strada da percorrere è difficile, continueremo a dare il nostro sostegno al Commissario per ottenere un risultato positivo e che permetta alla Cooperativa di uscire da questa situazione" spiega per Fai Cisl Firenze Nicola Longo.

“L'orribile realtà di violenze e abusi avvenuti per decenni attorno al Forteto è finalmente a un punto di svolta definitivo. L'insediamento del commissario Jacopo Marzetti a opera del ministero per lo Sviluppo economico e seguita con estrema attenzione dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha portato con sé riflessi chiari e immediati. All'aspetto umano e alle conseguenze giudiziarie già verificate va adesso sommandosi la necessità di offrire una certezza alle centinaia di lavoratori che ogni giorno prestano il proprio impegno all'interno del circuito della cooperativa -interviene il consigliere regionale del Movimento 5 stelle in Toscana, Andrea Quartini- Marzetti, già garante per l'infanzia e l'adolescenza nel Lazio, si dimostra ancora una volta persona sensibile e allo stesso tempo pragmatica: l'annuncio di azioni di rivalsa nei confronti dei condannati in solido con la cooperativa è un ulteriore passo verso la giustizia.

La divisione netta delle posizioni tra  cooperativa da un lato e associazione e fondazione dall'altro è un cambio di passo che trancia ogni genere di collegamento tra il buio e sofferto passato del Forteto e quello che invece potrà essere un radioso futuro fatto di lavoro e rispetto delle persone e dei rapporti umani“.

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