Fondazione MPS, in Assemblea straordinaria parla Antonella Mansi

"Nel corso dei primi mesi dell’anno la Fondazione ha portato a termine l’annunciato processo di cessione di una quota rilevante della Banca"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2014 15:16
Fondazione MPS, in Assemblea straordinaria parla Antonella Mansi

Antonella Mansi, Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena, interviene durante l'assemblea straordinaria di MPS e spiega gli obbiettivi del programma di cessione. 

Cessione che avrebbe permesso di "Mettere in sicurezza l’Ente, preservandone il patrimonio, grazie alla totale estinzione del debito nei confronti dei creditori finanziari, e di raggiungere una sostanziale diversificazione dell’attivo, al cui interno la partecipazione nella Banca continuerà a rivestire un peso significativo, ma non più predominante. Al termine di tale impegnativo percorso, la Fondazione è in grado di continuare a rivestire un ruolo strategico quale investitore istituzionale della Conferitaria, mantenendo l’importante legame storico con il territorio di riferimento e contribuendo alla stabilità dell’assetto societario. Oggi la situazione dell’Ente, contrariamente al dicembre scorso, concorre a creare il giusto contesto perché la banca proceda con la necessaria tranquillità all’esecuzione dell’aumento di capitale.Inoltre è venuta meno quella pressione dei mercati, indotta a fine 2013 dai rischi derivanti dall’ipotesi di vendita massiccia di azioni e diritti da parte dell’azionista all’epoca più rilevante che, come da noi più volte dichiarato, non sarebbe stato assolutamente in grado di seguire l’aumento. L’Ente che rappresento ha operato ed opererà come “Soggetto Aggregante”, nell’intento di individuare e mettere insieme investitori qualificati che agiscano, in una logica condivisa e di medio-lungo termine, a sostegno del rilancio della Banca.La Fondazione, come dimostra il patto parasociale recentemente siglato, intende promuovere la presenza di una base azionaria solida e con un adeguato orizzonte di investimento che, lontano da ogni logica speculativa, supporti la crescita e la valorizzazione sostenibile e congrua della partecipazione. 

Quale socio istituzionale, la Fondazione chiede agli amministratori un ulteriore e continuo impegno affinché la Banca, completato il percorso di consolidamento patrimoniale, torni velocemente alla produzione di utile e alla distribuzione di dividendi. L’imperativo è il sollecito recupero di una redditività adeguata, l’ulteriore miglioramento di efficienza che consenta di tornare a produrre risultati operativi e ricavi soddisfacenti, un livello di economicità di gestione coerente con le aspettative degli azionisti e che crei le premesse per competere ad armi pari con i concorrenti del mercato.

Il lavoro del management, teso al conseguimento degli obiettivi di Piano Industriale, ha portato, nel corso dei primi mesi dell’anno, alcune positive evidenze, seppur iniziali, in termini di risultati commerciali, di costo della raccolta, di ristrutturazione organizzativa, di riduzione dei costi e di copertura dei rischi. I risultati fino ad oggi conseguiti rappresentano il primo passo nel percorso di rilancio del Gruppo; nelle prossime trimestrali, essi dovranno risultare ancora più rilevanti, concreti e incisivi per poter centrare e superare gli obiettivi preannunciati nel piano presentato alla comunità finanziaria nell’Ottobre del 2013. Confido nella capacità della Banca di rispondere alle aspettative della Fondazione.

Preannuncio pertanto il nostro voto favorevole alla proposta di aumento di capitale per 5,0 miliardi di Euro, con un incremento di 2,0 miliardi rispetto all’Aumento di Capitale già deliberato lo scorso Dicembre. Come ci è stato illustrato dai vertici della Banca, tale operazione dà la possibilità alla Conferitaria, da un lato, di onorare al meglio gli impegni assunti nel Piano di Ristrutturazione approvato dalla Commissione Europea; dall’altro di concludere - allineandosi alla best practice di mercato - una operazione di rafforzamento patrimoniale in grado di far fronte agli impatti dell’asset quality review e dello stress test attivati in sede comunitaria.

Negli scorsi anni la Fondazione ha contribuito massicciamente al rafforzamento patrimoniale della Banca MPS. Con questo prossimo ingente sforzo richiesto agli azionisti, ultimo – confido – non solo in ordine di tempo ma anche nelle nostre aspettative di medio-lungo termine, la Banca sarà dotata di una struttura patrimoniale e finanziaria più solida, in grado di sostenere la crescita del Gruppo e al contempo di rispondere con rapidità e flessibilità ad eventuali future esigenze di mezzi propri.In conclusione la Fondazione si attende che il lavoro del management consenta alla Banca di implementare nell’immediato futuro i propri programmi e di raggiungere nei tempi indicati, se non in anticipo, gli obiettivi contenuti nell’attuale Piano Strategico. Obiettivi, voglio ricordarlo, che erano stati indicati ben prima della decisione, oggi in discussione, di incrementare in modo significativo l’aumento di capitale. Tra questi obiettivi il rimborso dei Nuovi Strumenti Finanziari per i quali si auspica, oltre alla annunciata restituzione dei 3 miliardi di Euro, anche il rimborso anticipato di tutta o parte della quota residua, pari a circa 1 miliardo di Euro.

La Fondazione, quale azionista responsabile e consapevole, attento alla redditività del proprio patrimonio, vigilerà affinché i risultati programmati e tanto auspicati vengano raggiunti. Vigilerà affinché sia completato il percorso già avviato per una Banca più efficiente, sulla base di un rapporto di fiducia e dialettico – nel rispetto dei reciproci ruoli - tra Soci ed Amministratori. A questi ultimi spetta la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi indicati e su questo devono essere valutati. Agli amministratori, ai sindaci, e a tutto il personale del Monte, che anche in questi mesi complessi ha dimostrato di costituire una risorsa fondamentale per la Banca, rivolgo gli auguri di buon lavoro, assicurando il sostegno della Fondazione nel percorso di crescita e valorizzazione dei prossimi mesi"“Da oggi Siena è sempre piú sola perchè l'aumento di capitale di Banca Mps di 5 miliardi di Euro strappa per sempre a questo territorio la sua impresa piú importante mentre una parte del Pd applaude dicendo che è un'opportunità”.

Così Riccardo Burresi, della direzione provinciale del PD senese, che continua: “È come aver portato via la Fiat da Torino e pensare che sia un'occasione. Questo non serve nè a Siena nè al Pd che se arretrasse nei consensi nelle prossime elezioni vedrebbe aprirsi un tempo di crisi dove tutti rimettono in discussione scelte e persone”. “Quando i nuovi padroni del Monte – avverte Burresi – saranno Cinesi, Russi e Sud Americani cosa ne sarà di Siena? Qualcuno pensa che avranno a cuore i bisogni di famiglie e imprese senesi? Qualcuno pensa che la sede e la direzione generale resteranno a Siena? Qualcuno pensa che non ci saranno licenziamenti per i dipendenti del Monte?” “La politica è una cosa concreta – indica Burresi – per questo continuo a pensare che lo Stato è il socio ideale per il Monte dei Paschi perchè garantisce occupazione, attenzione ai bisogni del nostro territorio e sviluppo per Siena.

Da Siena se ne va la sua azienda piú importante nonostante l'ottimo lavoro della Fondazione Mps. E il PD è chiuso in un assordante silenzio, cosí come non dice niente dei disastri del passato che sono la causa di una Siena sempre piú isolata, in crisi e sola. Il Pd è stato piú impegnato a riciclare negli organi interni i responsabili dei drammi che hanno messo in ginocchio Siena che a indicare un futuro. Adesso è il momento di cambiare. Serve voltare pagina. Serve trovare il coraggio di dire basta.

Serve indicare una strada per rialzarsi. Serve ascolto, partecipazione e azioni concrete. Se non si puó fare seriamente all'interno delle sedi del Pd – propone Burresi – lo faremo nelle piazze reali e virtuali assieme ai cittadini e ai tantissimi volontari del Pd che non vogliono piú una politica legata al passato. Apriremo un grande dibattito pubblico dove tutti i cittadini potranno dire come la pensano, cosa non va e come uscire da una crisi economica, politica e sociale che ha portato via il Monte dei Paschi da Siena uccidendo il futuro del nostro territorio”.

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