Le nuove regole introdotte dal Codice della strada e le novità in tema di autovelox non fermano le multe stradali, che nei primi 9 mesi del 2025 valgono agli enti locali incassi totali per 1,25 miliardi di euro. Lo afferma una indagine condotta dal Codacons che ha analizzato i proventi dei comuni italiani derivanti da violazioni stradali.
Tra gennaio e settembre le entrate derivanti da sanzioni a carico delle famiglie per violazioni delle norme del Codice della strada ammontano in Italia a un totale di 1.253.283.834 euro – spiega l’associazione – La Lombardia detiene il primato degli incassi con ben 305,7 milioni di euro, seguita dalla Toscana con 131,4 milioni e dall’Emilia Romagna con 129 milioni. Fanalino di coda la Valle d’Aosta con poco più di 2 milioni di euro nel periodo considerato.
Tra le grandi città con più di 250 mila abitanti Milano è in testa alla classifica delle entrate da multe con 123 milioni di euro di proventi, distaccando nettamente Roma, al secondo posto con 78,4 milioni e Firenze, al terzo con 39,4 milioni.
Nel confronto con i dati relativi allo stesso periodo del 2024, emerge come le novità introdotte dal nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre dello scorso anno attraverso un inasprimento delle sanzioni per alcune violazioni, e le successive modifiche alla regolamentazione degli autovelox (tipologie di strada su cui installare gli apparecchi di rilevazione della velocità, distanze minime autovelox, limiti di velocità massimi, ecc.) diventate operative lo scorso 12 giugno, non abbiano fermato le sanzioni verso gli automobilisti.
Sul fronte delle grandi città, il comune di Napoli è quello che registra le performance migliori, con gli introiti saliti del +41,7% rispetto ai primi 9 mesi del 2024, e anche a Firenze le multe risultano in forte aumento, con entrate in crescita del +32,4%. I cali più forti a Palermo e Torino (-16%) e Roma (-11%).
Dati quelli sui proventi da multe stradali che potrebbero a breve subire uno scossone – ricorda il Codacons – Con l’avvio del censimento degli autovelox gli enti locali che non comunicheranno tutti i dati sugli apparecchi di rilevazione della velocità saranno costretti a spegnere gli apparecchi a partire dal prossimo 30 novembre, rinunciando così al tesoretto garantito fino ad oggi dagli autovelox disseminati sulle strade italiane, che solo nelle principali città valeva oltre 62 milioni di euro nel 2024.
Gli autovelox però riducono gli scontri con conseguenze mortali dal 15% al 26%. A spiegarlo chiaramente è lo studio scientifico dal titolo "Sistemi per il controllo automatico della velocità. Valutazione dell’efficacia nella prevenzione degli scontri stradali", presentato oggi al rettorato dell’Università degli Studi di Firenze nel corso di un convegno.
Lo studio è stato realizzato dal gruppo Mobility and Vehicle Innovation Group del Dipartimento di Ingegneria Industriale di UniFI e finanziato dall'Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, che da anni collabora con MOVING sul tema della sicurezza stradale.
Lo studio è una revisione sistematica degli studi scientifici presenti in letteratura (sottoposti a controllo – “Peer-reviewed”) in riviste scientifiche di alto livello. Partendo da 600 fonti primarie sono stati selezionati 30 studi sui quali è stata eseguita una metanalisi, applicando tecniche statistiche internazionalmente riconosciute.
I risultati indicano una chiara evidenze ricorrente. Alla presenza di autovelox sulle strade sono associate riduzioni statisticamente significative (pvalue > 95%) degli scontri con feriti, feriti gravi e morti, con un intervallo di riduzione che va dal 15% al 36%. In particolare lo studio indica che gli scontri con conseguenze mortali subiscono una riduzione che va dal 15% al 26%
Stefano Guarnieri, vicepresidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, ringrazia l’Università degli studi di Firenze e in particolare il gruppo MOVING per la collaborazione che dura ormai da 15 anni e afferma: “Lo studio dà un’indicazione chiara. Se si vogliono salvare delle vite e migliorare la sicurezza stradale occorrono più autovelox e tutor sulle nostre strade e autostrade. Gli autovelox non servono a far cassa ma a salvare vite. Nelle 16 città più grandi in Italia le multe per eccesso di velocità portano meno del 10% dei ricavi totali da multe”.
Stefano Guarnieri cita i dati del rapporto Istat Incidentalità in Italia 2024 (Tavola 2.21) e aggiunge: “La velocità elevata rappresenta la prima causa di scontri stradali con morti per cui controllare il rispetto dei limiti di velocità non può che portare benefici. Sono contento che sia stato confermato anche scientificamente. Auspico che il Ministero dei Trasporti prenda atto di questi risultati scientifici e finalmente chiarisca la confusione normativa approvato/omologato e crei un regolamento dove non sia così complesso, praticamente impossibile, come lo è adesso, posizionare nuovi autovelox, soprattutto in strade urbane”.