Fiorentina luci e ombre, il Napoli strappa un punto

Inizio disastroso, troppi giocatori con la testa altrove. Punteggio in altalena, dubbi su un rigore tolto ai viola

Paolo
Paolo Pellegrini
17 maggio 2024 23:47
Fiorentina luci e ombre, il Napoli strappa un punto
Fotografie di Fabio Vanzi

La testa, probabilmente, era già ad Atene. O magari qualcuno, in campo e non solo, prima della partita aveva pensato con troppo entusiasmo (faciloneria?) che il Napoli di questi tempi è una squadra di morti al mondo, e l’ottavo posto matematico era in fin dei conti solo una formalità. Brutta bestia la leggerezza, quando si va in campo, e magari non è sempre Monza, questi qua bene o male lo scudetto cucito sulle maglie ce l’hanno ancora, benché ormai per pochino pochino. Così ne esce questa strana partita, dove tanta attenzione andava comunque concessa alla Curva Fiesole, il fortino del tifo viola che ha fatto di tutto – e giustamente – per ricordare a quasi trentamila persone che da domani non sarà più così, e quella immagine va conservata gelosamente tra i ricordi più cari.

Brutta la Fiorentina, brutto il Napoli, bruttissima, mammamia, la direzione del trentaquattrenne Marchetti da Ostia, undicesima partita in serie A quest’anno, già diversi incroci con i viola e non tutti felicissimi, un paio magari sì ma non certo per merito suo. Ce l’ha messa proprio tutta, a falsare più di un momento della partita, e dobbiamo dire con il pesante zampino del Var, perché come abbiano fatto a vedere così rapidamente dalle precarie immagini a disposizione – ebbene sì, le stesse che avevamo noi sui nostri monitor! - che il fallo di Lobotka su Belotti non era fallo, ebbene come abbiano fatto resta un mistero. E tutto questo è ancora una volta la prova lampante della penuria tecnica che, tolta qualche eccezione, affligge un settore in seria difficoltà.

Ciò detto, magari a qualcuno la partita sarà sembrata anche bella. Boh. Certo, quattro reti. Sì, ma su azione una sola, e per un cincischiamento marchiano tra due difensori, con pieno merito comunque – certo che gli va riconosciuto, almeno quello – di ‘Mbala Nzola, che tolto il gol avrà combinato anche poco, ma il gol l’ha cercato e voluto, rapina di pallone cincischiato, tre passi svelti e rasoiata verso il palo lontano, pallone di quelli che Meret ha ampiamente dimostrato di soffrire ampiamente.

Fotografie di Fabio Vanzi

E lì pareva di essere in un altro mondo. Perché per 40 minuti la Fiorentina non era esistita. Passaggi alla cieca, tocchi insistiti, dribbling falliti, lancioni a casaccio, interminabili fraseggia laterali inutili a scardinare il Tir che il Napoli aveva piazzato davanti alla porta, due linee strette di cinque e quattro dove Arthur-diecimila-palloni-corti, tornato il consueto noto Addormentasuocere dopo la prodezza anti-Monza, naufragava senza mai inventare l’affondo, certo non aiutato dai compagni di reparto – poco e molto confuso Bonaventura – e dagli esterni, Kouamé anche lui rientrato nella veste di Pesticcio e Nico indaffaratissimo quanto imprecisissimo, più il secondo del primo, salvo un mancino a giro per far fare bella figura a Meret davanti ai fotografi.

Pronti via e s’era visto fin da subito, e infatti eran bastati 8’ al Napoli per andare in vantaggio, angolo di Politano e testata solitaria di Rrahmani forse nemmeno imparabile ma Terracciano non ci ha nemmeno provato, del resto non pare nel miglior stato di grazia neppure lui di questi tempi. Del resto, alla fine la Viola mette insieme un possesso palla mostruoso: 67 a 33 per cento. Ma, evidentemente, assai sterile.

E così appunto per 40 minuti, giocatori viola con la bellissima pulitissima sobria seria nuova maglia indosso parsi perfino a corto di condizione quanto invece eran parsi tonici col Monza, e il Napoli che se ne andava a spasso, Anguissa mattatore e Kvara spina continua, però per fortuna alla fine del salmo i palloni volevano in curva. Poi, in tre minuti tutto è cambiato: la magia di Biraghi, punizione perfetta sotto la traversa, davvero imprendibile, e il bel gol di Nzola, anche se propiziato come s’è visto da amnesie partenopee.

E Nico che allo scadere di testa si mangia il possibile 3-1. Poi parte la ripresa, Nico regala il figurone a Meret ma è il Napoli che va in gol, fallo assurdo su Kvara al limite, lui stesso calcia la punizione. Benissimo, certo, a fil di palo sotto il sette: ma è il palo vicino, eppure Terracciano non ci arriva, forse parte in ritardo, forse non è piazzato bene, di sicuro in barriera Milenkovic e Kouamé si aprono, frittata fatta., e poco dopo gli va anche bene perché Politano incoccia il palo.

Cambi su cambi ma cambia poco, beh no, all’80’ c’è l’episodio del rigore assegnato al volo da Marchetti perché Lobotka stende Belotti, e al volo tolto subito, il modo s’è detto, e da lì in poi Marchetti, che per 80’ aveva sconcertato per le differenti valutazioni su tanti interventi, decide di fare il suo show di fischi assurdi fino al 94’ abbondante. E quindi giù il sipario, nessuno è contento, magari Italiano avrebbe preferito i tre punti per salutare – come si dice da più parti – definitivamente il pubblico del Franchi. Ora c’è Cagliari, non sarà facile, hanno in ballo la salvezza i sardi, e però sarebbe un peccato gettare al vento l’Europa, no? E poi Atene. Pronti per l’inferno, dice lo striscione della Fiesole. Speriamo, perché se questo è il mattino, il giorno non promette gran che.

Comunque sia, la Viola chiude la stagione in casa con 35 punti, frutto di 10 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte, con 37 gol segnati e 22 subiti; alla fine del campionato scorso i punti al Franchi erano stati 33 (9 vittorie, 6 "X" e ancora 4 ko), sepre 22 le reti subite ma "solo" 30 quelle segnate. Non sarebbe andata malaccio, via. 

(Ho fatto troppa cronaca, i gol sono raccontati nel pezzo. Me ne scuso).

Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta, Biraghi (78’ Parisi); Arthur (87’ Lopez), Bonaventura; Nico Gonzalez, Beltran (78’ Mandragora), Kouame (66’ Ikoné); Nzola (66’ Belotti). All. Italiano. Napoli (4-3-3): Meret; Mazzocchi, Rrahmani, Ostigard, Olivera; Zambo Anguissa, Lobotka, Cajuste; Politano (76’ Ngonge), Simeone (76’ Raspadori), Kvaratskhelia (86’ Lindrstrom). All. Calzona

Marcatori: 8’ Rrahmani, 40’ Biraghi, 42’ Nzola, 57’ Kvaratskhelia

Arbitro: Marchetti di Ostia; assistenti Vecchi-Rocca; quarto ufficiale Massimi; Var Valeri-Paganessi Note: ammoniti 41’ Kvaratskhelia, 70’ Cajuste, 84’ Mandragora; angoli 5-3 Fiorentina; spettatori 28.267

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