Festa della Toscana, festa di valori

Nel 1786 il Granducato, primo stato al mondo, abolì la pena di morte

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2021 18:20
Festa della Toscana, festa di valori

“Eredi e testimoni di una grande storia. Dall'abolizione della pena di morte all'attuale lotta ai linguaggi d'odio e al contrasto alle nuove forme di violenza. Dal 1786 la Toscana è terra di diritti, in grado di innovare su valori e cultura”.

Così Stefano Scaramelli (Italia Viva), vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, alla seduta solenne per celebrare la Festa della Toscana, istituita per ricordare la firma del Codice Leopoldino con il quale nel 1786 il Granducato di Toscana, primo stato al mondo, abolì la pena di morte.

“Alla Toscana il compito di difendere questa rivoluzione culturale e giuridica, ancora da promuovere nel mondo come valore di civiltà e, con lo stesso coraggio, intraprendere e vincere nuovi cambiamenti filosofici, culturali e giuridici”.

La Festa della Toscana è la festa dell’orgoglio. Quello di chi ha scelto di vivere nella terra più bella del mondo, di civiltà e avanguardia culturale. Una terra di libertà e di diritti. Primo luogo al mondo ad abolire pena di morte e tortura”. E ’la dichiarazione del Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale.Essere toscani significa essere figli della terra che per prima ha scelto di abolire l’ignominia della pena di morte, correva l’anno 1786.

Compito della politica è quello di rendere partecipi i cittadini, partendo dai più piccoli, di questa importante ricorrenza, ancora troppo avulsa dai costumi della nostra regione” dichiara il capogruppo Francesco Torselli.Diciamo no al linguaggio d’odio e portiamo Dante nelle scuole! Ho lanciato l’idea, proprio nel momento in cui si intitola la Festa della Toscana alla lotta al linguaggio d’odio, di dedicare questa ricorrenza a Dante e di aumentare gli sforzi per portare la Divina Commedia nelle scuole.

Le giovani generazioni sono quelle più esposte, anche e soprattutto, nelle nuove forme di comunicazione social a linguaggi d’odio, per questo come istituzioni ci dobbiamo far carico di diffondere messaggi positivi quali quelli di Dante, a maggior ragione nella ricorrenza di questo anno!” sottolinea il consigliere Diego Petrucci, segretario dell’Ufficio di Presidenza.È una bella ricorrenza, anche perché i nostri campanili, spesso in atavica rivalità fra loro, il 30 novembre ritrovano una più ampia e inclusiva identità, quella di una Regione che, al di là delle forme istituzionali e dei ruoli da ciascuno ricoperti, tutti cerchiamo di amare e di servire al nostro meglio per renderla sempre più un posto dove sia bello vivere” ha detto il vice capogruppo Vittorio Fantozzi.

In evidenza