Europa e Firenze: il Mediterraneo come centro culturale

Controllare il Mediterraneo non significa solo controllare flussi migratori, ma anche confrontarsi con culture e necessità diverse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2016 15:08
Europa e Firenze: il Mediterraneo come centro culturale

Continua il viaggio di Nove da Firenze, insieme a quelli che saranno i protagonisti del Caffè letterario de “Le Murate” per la Notte Blu organizzata dal centro Europe Direct Firenze

Terrà il suo intervento intitolato “Un mare tra Oriente e Occidente: idee,uomini e merci attraverso il Mediterraneo”, lunedì 9 Maggio alle ore 18.00 al PAC sala Ketty La Rocca, è Alberto Tonini, professore associato di Storia delle relazioni internazionali presso la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell'Università degli Studi di Firenze. Si è laureato nel '91 nella stessa facoltà in Storia dei trattati e Politica internazionale e da quel momento ha sempre dedicato i suoi studi all'analisi dei rapporti fra Europa e Medio Oriente focalizzando la sua attenzione soprattutto su un punto di vista storico.

Dal 1995 al 2002 è stato infatti segretario nazionale di SeSaMo, la Società Italiana di Studi sul Medio Oriente. Il problema che l'intera Unione Europea si trova oggi a dover affrontare, non è più caratterizzato solo da una matrice burocratica ma si sta evolvendo sempre di più verso una questione sociale e culturale. Cosa sta succedendo? “La questione dei flussi migratori ha attirato e continua ad attirare una fetta sempre più alta dell'opinione pubblica. In realtà, come tutti sappiamo, la questione dei flussi migratori è tutto tranne che un problema recente.

Il mar Mediterraneo è da sempre protagonista del viaggio sia di merci che di esseri umani. Quello che sconvolge in questo momento sono le dimensioni dei flussi e finanche la loro concentrazione in un lasso di tempo relativamente breve.” Effettivamente, da quasi due anni, assistiamo a continui sbarchi sulle coste del Mediterraneo, sbarchi che coinvolgo direttamente anche le coste italiane (vedi Lampedusa) e che quasi sempre sono sinonimo di morte.

Per questo motivo è chiamata in causa la salvaguardia dei diritti umani, quei diritti imprescindibili per cui i governi nazionali e l'Unione Europea in quanto tale dovrebbero mobilitarsi. Intanto, ci si chiede: i cittadini da che parte stanno? Quanto e come i media attraverso l'utilizzo di parole e immagini influenzano l'opinione pubblica sulla questione dei migranti? “In realtà, a mio parere, i media non stanno influenzando né plasmando l'opinione pubblica riguardo a questo problema.

I giornali e tutti i mezzi d'informazione si limitano alla descrizione dei fatti così come accadono in questo periodo. Posso invece affermare che chi ha “plasmato” le idee e il pensiero dei cittadini sono gli esponenti politici, senza fare riferimenti particolari a questo o quel partito. Non hanno infatti cercato di riportare i fatti così come questi avvenivano, ma hanno molto più spesso espresso pensieri in continuità con la loro linea politica che effettivamente non rappresentano la realtà dei fatti.” La questione migranti, l' “invasione” è diventata di così fondamentale importanza che, anche e soprattutto a livello internazionale, ci sono politici che ci stanno basando la campagna elettorale.

Esistono slogan di tutti i tipi, dai più conservatori ai più progressisti ma ciò che non cambia e che ancora non esiste una soluzione univoca e coerente a questo fenomeno. Sposa la posizione della Regione Toscana? “La Toscana e gli enti locali hanno cercato di elaborare una risposta. Quello che si è cercato di fare è stato soprattutto evitare di commettere errori già commessi in passato: non sono state create, per l'accoglienza dei migranti, aree a grande concentrazione. Bensì, si è pensato bene di organizzare sistemi diffusi di accoglienza.

Il tutto è stato possibile soprattutto grazie all'aiuto dei volontari. A quanto sembra, a livello regionale, pare che questo sistema abbia finora funzionato almeno a livello regionale. Mancano sicuramente le progettualità per il medio e lungo periodo.”Rosa Marchitelli

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