Eterologa: "basta polemiche, si applichi la legge"

Gli onorevoli Nicchi (Sel) e Fossati (Pd) critici col ministro Lorenzin

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2014 18:44
Eterologa:

FIRENZE - Non si spegne l'eco della questione relativa alla fecondazione eterologa. Stavolta il commento è dell'onorevole Marisa Nicchi, capogruppo Sel in Commissione Affari Sociali: “L' impressione è che il ministro Lorenzin voglia andare per le lunghe e mettere nuovi ostacoli alla sentenza della Corte costituzionale sull’eterologa. Il decreto del ministro non serve a niente, bastava semplicemente emanare le linee guida visto che le ultime risalgono al 2008, così come è stato fatto dalla Regione Toscana”.

“Nel  parere espresso dalla Corte costituzionale - prosegue Nicchi - è scritto a chiare lettere: non c'è vuoto  normativo. Ci sono già tutti i riferimenti per procedere, tra cui quelli che escludono ogni legame giuridico tra donatore e nascituro e la garanzia dell'anonimato. Il ministro Lorenzin non avrebbe dovuto stravolgerli”.Il punto secondo Nicchi è questo: “Adesso il decreto dovrà essere discusso in Parlamento, e quindi si scatenerà un ulteriore dibattito ideologico sul tema e le coppie che ricorreranno nei prossimi mesi all’eterologa vivranno un aggravato clima di tensione, oltre al fatto che dovranno ricorrere al trattamento con norme vecchie di 6 anni”.

"No alle inutili polemiche ma ad una rapida e neutra applicazione della legge" è invece il commento dell'onorevole Filippo Fossati, deputato Pd alla Camera, "Non è facile capire perché una diversità di valutazioni tecniche venga espressa dopo l'approvazione di una delibera e arrivi sui giornali prima di essere affrontata e risolta negli uffici della Regione. Qualche volta, spero non sia questo il caso, i pasticci procedurali evocano problemi politici. Sarebbe un peccato. La delibera Toscana sta infatti evitando il disordine.

Le coppie che decidono per la fecondazione eterologa hanno la certezza sugli standard di sicurezza, di affidabilità delle prestazioni dei centri e la garanzia di poter utilizzare le possibilità aperte dalla normativa risultante dalla sentenza della corte Costituzionale. Se tutte le Regioni si fossero mosse nello stesso modo avremmo più forza per contrastare la proposta del Ministro Lorenzin di un decreto legge che, all'ombra del nobile motivo di coordinare le procedure regionali alla luce della normativa europea in materia, rischia di proporre indicazioni normative radicali, come la totale accessibilità dell'identità anagrafica del donatore, con l'effetto di bloccare di fatto la possibilità della fecondazione eterologa. Mi chiedo perché riaprire nel paese, invece che una rapida e neutra applicazione di una norma nell'interesse dei cittadini, uno scontro politico e culturale su modalità tipologie della PMA e soggetti che vi possano ricorrere che inevitabilmente si produrrebbe e si ritorcerebbe sulle coppie, che continuerebbero, chi può, a emigrare all'estero per avere un figlio".

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