Edilizia, troppi problemi: rilancio o tracollo

Lettera aperta di Ordini, Collegi e Associazioni fiorentine. "Occorre rivedere gli ultimi provvedimenti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 febbraio 2022 11:34
Edilizia, troppi problemi: rilancio o tracollo

Una lettera aperta sui gravi problemi che sta attraversando il settore dell'edilizia, sottoscritta da Ordine Architetti Firenze, Ordine Ingegneri Firenze, Collegio Geometri Firenze, Collegio Periti Industriali Firenze, Ordine Agronomi Firenze, Ordine Geologi Toscana, Collegio Periti Agrari Firenze, Ance Firenze, Cna Costruzioni Firenze e Confartigianato Firenze.

Eccola.

Lettera aperta “Attività edilizia, rilancio o tracollo di un settore”

I firmatari in rappresentanza delle professioni tecniche e delle imprese del settore edilizia operanti nel territorio della Città Metropolitana di Firenze, intendono evidenziare l’insostenibilità della situazione che si è venuta a creare nella pratica attuazione di quei provvedimenti di rilancio ritenuti strategici per la ripresa economica, la messa in sicurezza e la transizione ecologica.

Parliamo del sistema di detrazioni fiscali che ha fatto veramente decollare gli interventi, il cui perno è costituito dalla possibilità di cessione del credito fiscale.La capienza fiscale o meno del singolo soggetto, specialmente per gli interventi di grande interesse pubblico (sicurezza sismica, risparmio energetico, decoro della città) era motivo di discriminazione, ed ostacolo insormontabile per l’effettuazione dei lavori.

La novità della cessione del credito ha rimosso questi ostacoli e permesso un vasto programma di riqualificazione del nostro vetusto patrimonio edilizio.Dal momento che è stata varata una legge di questa portata diamo per scontato che il Governo abbia fatto una corretta valutazione delle risorse necessarie a fronte dei benefici attesi.

Ciò che sorprende e disarma è lo stillicidio di importanti modifiche mentre il treno è in corsa, novità che gettano nel panico, che rischiano di bloccare e far saltare gli interventi, con effetti disastrosi per i tecnici, le imprese e i cittadini. Proprio il contrario di quanto abbiamo bisogno in questo momento.Si emanano norme con perversi effetti retroattivi, prive di regole transitorie, che minano la fiducia e l’affidamento nelle istituzioni.

Sui media sono anche fiorite trasmissioni e comunicazioni fuorvianti, infarcite di luoghi comuni, utili a garantire audience ma distruttive per chi lavora onestamente nel settore.Sappiamo bene che in questo Paese c’è una forte malavita organizzata, che ci sono furboni e furbetti, ma non possiamo certo per questo colpire indiscriminatamente coloro che hanno svolto correttamente il proprio compito, l’attenzione deve spostarsi sull’efficienza dello Stato nei controlli e nella repressione. Mentre scriviamo fioccano comunicazioni degli Istituti di credito sull’impossibilità di procedere alle cessioni, le imprese rischiano il fallimento o in alternativa i committenti si devono accollare enormi spese non previste, i professionisti gettano al vento un anno e mezzo di lavoro, i progetti si bloccano.

Quale truffa ci può essere nelle cessioni di credito successive, ad esempio tra istituti di Credito? Stentiamo sinceramente a comprenderlo.

Quello che vediamo invece nitidamente è il tentativo di disarticolazione del provvedimento iniziale, bloccato da provvedimenti improvvidi e compresso in scadenze stringenti.Se vi è stato un marchiano errore di programmazione e di stima lo si dichiari esplicitamente, senza scaricarlo sulle spalle degli operatori del settore e dei cittadini.

Diversamente se davvero si vuole dare impulso alla riqualificazione edilizia, contribuendo alla modernizzazione delle imprese ed alla stabilizzazione degli occupati, occorre rivedere gli ultimi provvedimenti e pensare ad una strategia proiettata nel tempo solida e affidabile, affinando gli strumenti di regolazione e controllo.

La lettera aperta è indirizzata ai rappresentanti istituzionali eletti nel territorio della Città metropolitana di Firenze, alle forze politiche e al Prefetto di Firenze.

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