Domani ricorrono cinque anni dalla strage delle studentesse

A Greve in Chianti un giorno tristissimo per la perdita di Lucrezia Borghi. Il Pd chidede una commissione parlamentare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2021 21:56
Domani ricorrono cinque anni dalla strage delle studentesse

GREVE IN CHIANTI, 19 marzo 2021- Domani, sabato 20 marzo, ricorre l’anniversario della morte di Lucrezia Borghi. “Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa della nostra giovane concittadina Lucrezia Borghi e la ferita inferta alla nostra comunità è sempre aperta, tuttavia la vicinanza costante alla famiglia, le varie edizioni della borsa di studio organizzate nel suo ricordo e i progetti di solidarietà che ogni anno la Big family realizza per sostenere l’attività della Fondazione Ospedale Meyer sono una luce che conforta e dà speranza”. E’ con queste parole che il sindaco Paolo Sottani ricorda il tragico avvenimento che spezzò la vita a Lucrezia Borghi il 20 marzo 2016, quando la studentessa grevigiana rimase vittima, insieme ad altre 12 ragazze, di cui 6 italiane, di un incidente stradale a Tarragona, in Spagna, durante il percorso di studi Erasmus.

“Un giorno tristissimo che nessuno mai dimenticherà - aggiunge il primo cittadino - per il dolore e lo sconcerto della perdita che la stessa comunità ha provato e continua a condividere con la famiglia, sentimenti che, anno dopo anno, si sono trasformati in una rete solidale e concreta che ha contribuito alle diverse campagne e raccolte fondi, promosse dalla famiglia a favore della ricerca e della scienza”. Il sindaco Paolo Sottani fa sapere inoltre che l'Unione comunale del Chianti Fiorentino non ha potuto organizzare le edizioni 2020 e 2021 della borsa di studio in memoria di Lucrezia Borghi per motivi legati alla pandemia

Sul fronte giudiziale è l’avvocato Stefano Bartoli, nonché familiare di Lucrezia Borghi, a fare il punto della vicenda. “La magistratura spagnola – rileva - dopo 5 anni caratterizzati da tre aberranti, ma fortunatamente infruttuosi tentativi di archiviazione, tra cronici ritardi e imbarazzanti errori procedurali, non ha ancora fissato la data del processo che vedrà, quale unico imputato, l’autista dell’autobus, colpevole certo quale materiale esecutore di quella estrema e drammatica sterzata seguita all’ennesimo colpo di sonno”.

“Non il solo colpevole – conclude l’avvocato - se vero è che la società di autonoleggio, proprietaria dell’autobus, aveva “venduto” un viaggio a basso prezzo risparmiando sulla turnazione degli autisti, se vero è che il viaggio era stato organizzato in modo approssimativo da una fantomatica associazione studentesca, se vero è che l’Università di Barcellona ha accreditato tale associazione tra le proprie istituzioni interne generando un naturale affidamento per gli studenti nell’aderire alle loro iniziative”.

"Istituire una commissione parlamentare di inchiesta sulla strage del bus Erasmus in Spagna in cui persero la vita venti studentesse di cui sette italiane. Il programma di studi europeo ha un valore straordinario per i nostri giovani e per la costruzione di un’Europa dell’inclusione e delle opportunità ed è fondamentale, come ha proposto Enrico Letta, estendere ulteriormente questo progetto al maggior numero di partecipanti. Vanno tolte le ombre rispetto a ciò che può non aver funzionato per questo è necessario che vengano accertate le diverse responsabilità e gli obblighi dei soggetti coinvolti rispetto al drammatico fatto accaduto in Spagna, anche per evitare che simili episodi possano accadere nuovamente": è quanto dichiara il deputato Pd Luca Sani presentando una proposta ufficiale a Montecitorio sul tragico incidente di cui ricorre domani, 20 marzo 2021, il quinto anniversario.

"Ad oggi non sappiamo ancora quando inizierà il processo a causa dei ritardi del tribunale spagnolo preposto. Si tratta di un dibattimento che la magistratura iberica ha comunque archiviato per ben tre volte e che si svolgerà soprattutto grazie alla tenacia dei familiari delle giovani. Ritengo che la richiesta di una Commissione parlamentare di inchiesta oltre a fare luce, in questa ulteriore fase di stallo, su una vicenda che presenta troppi lati oscuri possa anche fare chiarezza sulle ulteriori misure di sicurezza che gli enti preposti debbano perseguire per garantire l'incolumità degli studenti nel corso dei loro viaggi formativi in Europa” conclude Luca Sani.

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