Domani presidio dei lavoratori dei Centri per l'impiego al convegno di Poletti

Al Palazzo dei Congressi per il lancio del Programma operativo Regionale del Fondo Sociale europeo. Lunedì 23 marzo sciopero anche a Banca d'Italia. Fisac Cgil: "No al ridimensionamento delle sedi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 marzo 2015 20:18
Domani presidio dei lavoratori dei Centri per l'impiego al convegno di Poletti

Le segreterie Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, nell’ambito del percorso di mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici delle province toscane, organizzano domani dalle ore 10,00 alle ore 12,30 un presidio davanti al Palazzo dei Congressi di Firenze, in piazza Adua, in occasione del convegno di presentazione del POR FSE 2014 – 2020 che vedrà la partecipazione del Ministro del lavoro. Ad oggi la funzione “mercato del lavoro” è temporaneamente sospesa dal processo di riordino in atto nelle province toscane in attesa delle decisioni del Governo sul percorso di riordino dei centri per l’impiego.

Al presidio parteciperanno i lavoratori di ruolo e precari dei centri per l’impiego per chiedere al Governo di attivarsi nel decidere il destino di questi servizi, richiamandolo ad impegnarsi a garantirne la continuità e offrire garanzie sul futuro dei lavoratori di ruolo e dei precari che da oltre dieci anni lavorano presso questi servizi pubblici."La Toscana che cresce. Ricerca, innovazione, competitività, sviluppo territoriale sostenibile". Questo il titolo scelto per la presentazione ufficiale del POR (programma operativo regionale) CREOP (crescita e occupazione) del FESR (fondo europeo di sviluppo regionale) per il settennio 2014/2020. L'appuntamento è a Firenze (Palazzo Affari, in piazza Adua 1) martedì 24 marzo 2015 con inizio ore 10.

Intervengono il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, l'assessore all'urbanistica e pianificazione del territorio Anna Marson (cui sono affidate apertura e conclusione dei lavori). Nella sessione pomeridiana (inizio ore 15) uno spazio dedicato alle imprese destinatarie dei bandi della nuova programmazione. Previsti, in mattina, anche gli interventi di Walter Deffaa per la Commissione Europea e di Maria Ludovica Agrò per l'Agenza Coesione territoriale.

Il vertice della Banca d’Italia ha deciso di smantellare la rete territoriale prevedendo un piano di chiusure di ulteriori 22 filiali entro il 2018. In Toscana, dopo il “dimagrimento” avvenuto circa 5 anni fa (quando si chiusero le strutture di Pistoia, Massa e Lucca), il progetto riguarderebbe il venir meno di Grosseto, Pisa e Siena (con il coinvolgimento di circa 45 lavoratori). Secondo tale piano la presenza della Banca sarebbe confinata esclusivamente a Firenze e Livorno, con Arezzo che svolgerebbe soltanto il compito di gestione del contante. “La FISAC-CGIL, spiega Paolo Cecchi della segreteria regionale - non intende rassegnarsi al ridimensionamento del ruolo pubblico della Banca d’Italia, la cui presenza diffusa sul territorio costituisce un imprescindibile riferimento per tutte le realtà economiche e finanziarie del Paese, dalla produzione di analisi economica alle consulenze nelle controversie tra banche e clienti, che sono in aumento.

Ciò è ancor più vero in una fase profondamente critica come quella che stiamo vivendo, nella quale la vicinanza ai cittadini, attraverso la fornitura di servizi di qualità, assume più valore, oltre al presidio di legalità che la Banca d’Italia ha sempre assicurato tramite il controllo degli istituti locali e della qualità della circolazione monetaria”. Per queste ragioni, le lavoratrici e i lavoratori toscani di Banca d'Italia faranno sciopero dalle 8 alle 12 in tutte le filiali (comprese Firenze e Arezzo) domani lunedì 23 marzo (anche il 16 marzo lo hanno fatto le filiali di Pisa, Grosseto, Siena e Livorno, con adesioni oltre l'80% e punte dell'88% a Grosseto e Livorno).

La FISAC-CGIL Toscana, in linea con gli indirizzi individuati a livello nazionale, continuerà a svolgere iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto al danno che deriverebbe alla collettività regionale da questo annunciato ed ennesimo ridimensionamento della Banca d’Italia in Toscana.

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