FIRENZE- A essere precisi Louise Bourgeois si era già vista al Museo Novecento proprio nella prima mostra ideata da Sergio Risaliti, “Il disegno dello scultore”, che nel 2018 presentava sue opere grafiche. "Do not abandon me: Louise Bourgeois in Florence" è però la prima occasione di approfondire finalmente a casa nostra l’opera di una grande artista che ha attraversato un secolo con la sua visione originale.
L’esposizione, che occupa le sale al piano terra e al primo piano, è caratterizzata da tematiche femminili forti in un luogo abitato per secoli da una comunità interamente femminile. E da modo di apprezzare dal vivo quasi 100 opere dell’artista, per lo più su carta, tra gouache e disegni, realizzate negli anni della maturità oltre a installazioni, sculture in stoffa e marmo.
Il cortile del museo offre anche l'ineludibile selfie opportunity ai visitatori con l’iconico ragno in bronzo, marchio di fabbrica della geniale artista parigina e ormai metafora della società contemporanea soggiogata dalla ragnatela digitale.
Approfondimenti
Della curatela da Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti, in collaborazione l’Easton Foundation e l’Istituto degli Innocenti, va sottolineata la riuscita osmosi tra le creazioni della Bourgeois e il contesto monumentale che le ospita. Il rosso delle gouache, tra i colori preferiti e più ricorrenti nel suo lavoro, racconta i fluidi corporei, il sangue e il liquido amniotico. Con spirito rovocatorio, aggiungiamo, per le tematiche scelte che evocano fecondità, parto, funzioni riproduttive proprio in un luogo dove a queste si faceva rinuncia per giuramento religioso.
Evento da non perdere, lo raccomandiamo a fiorentini e turisti sino al 20 ottobre 2024 nell’ex convento delle Leopoldine, dove le opere della Bourgeois dialogano intelligentemente con gli ambienti architettonici.