Disabilità: 400 mila euro dalla Regione per l'autonomia e la mobilità personale

Più risorse alle famiglie per l’assistenza domiciliare diretta e indiretta (assegno di cura). Accessibilità: oltre un milione di euro agli enti pubblici per riqualificare gli immobili. Al Centro Giovani di Tavarnelle un centro estivo per bambini e ragazzi diversamente abili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2020 18:04
Disabilità: 400 mila euro dalla Regione per l'autonomia e la mobilità personale

Sono in fase di distribuzione, proprio in questi giorni, 400 mila euro di contributi a 94 persone che ne hanno fatto richiesta, partecipando a due bandi del Centro regionale per l’accessibilità, grazie alla Legge regionale 81 del 2017. Si tratta di contributi che, in alcuni casi, hanno superato il tetto massimo di 7 mila euro a persona, con una media di oltre 4 mila euro per ogni contributo erogato. Queste risorse economiche, che la Regione ha stanziato tramite appositi bandi e che sono già in fase di erogazione, sono finalizzate a sostenere l'autonomia e la mobilità personale per l'acquisto di un’autovettura, la modifica dei comandi al volante o anche per l'adattamento dell'auto per il trasporto di carrozzine.

“Si tratta di un ulteriore contributo a favore di una maggiore autonomia delle persone con disabilità nell’ambito di una più vasta politica di promozione e sostegno alla vita indipendente - commenta l’assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria, Stefania Saccardi -. Da anni la Regione investe in questo settore del sociale a tutela delle persone più fragili e dei loro diritti. Visti il forte apprezzamento riscontrato e l'importanza di tale sostegno, ci auguriamo che anche in futuro ci sia la massima attenzione su queste problematiche”.

La Conferenza dei Sindaci Integrata della Zona Livornese, di cui fanno parte il Comune di Livorno (capofila), il Comune di Collesalvetti, il Comune di Capraia Isola e l’ASL Toscana Nord Ovest, nell’ultima riunione del 28 maggio scorso ha deliberato di modificare gli importi per le prestazioni di assistenza domiciliare indiretta per anziani non autosufficienti (“assegni di cura”) nonché la compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie per il servizio di assistenza domiciliare in forma diretta (che prevedo cioè l'invio di operatori socio sanitari nelle abitazioni delle persone non autosufficienti); tutte misure per un supporto più incisivo alle famiglie che si fanno carico in prima persona dell’assistenza della persona fragile a domicilio, evitando quindi l’istituzionalizzazione ovvero il ricorso alla residenza.

Un provvedimento incisivo che arriva in un momento difficile e all'indomani del lockdown e che riguarda servizi molto importanti, che offrono sostegno alle persone non autosufficienti e ai loro familiari e hanno una funzione strategica nell'ottica delle prevenzione dell'istituzionalizzazione di anziani e disabili. Grazie al prezioso lavoro degli uffici comunali e di quelli della ASL nell'ottimizzazione delle risorse disponibili, abbiamo sensibilmente abbattuto i costi di compartecipazione all'assistenza domiciliare diretta e integrato le somme erogate tramite l'assegno di cura alle famiglie che scelgono di mantenere all'interno del nucleo persone con ridotta autonomia – tiene a sottolineare l’assessore al sociale Andrea Raspanti, che presiede, per delega del Sindaco la Conferenza Integrata di Zona.

Se confrontiamo infatti le cifre con quelle deliberate nel 2016 vediamo che l’assegno di cura registra un aumento del 50% per le situazioni più gravi, mentre per quanto riguarda il pagamento della compartecipazione al costo del servizio di assistenza domiciliare diretta, le famiglie dovranno pagare sensibilmente meno, con un risparmio medio di 3,80 euro/ora che, in alcuni casi, comporta minori spese per le famiglie pari a circa 200 euro al mese” . “ Abbiamo inoltre introdotto - aggiunge l’assessore – una fascia di totale esenzione per chi ha un ISEE fino a 7.500 euro”.

Quelle che abbiamo introdotto da ieriha continuato – sono dunque modifiche significative che, a parità di servizio offerto, apportano notevoli risparmi per le famiglie e restituiscono competitività al servizio pubblico rispetto a quanto offerto dal libero mercato dei servizi".

Le modifiche introdotte per il servizio di assistenza domiciliare sia indiretta che diretta sono state illustrate alla stampa nel corso di una conferenza a cui ha preso parte, oltre l’assessore Raspanti per il Comune di Livorno, Laura Brizzi, direttore della Distretto Livornese della ASL. “Siamo riusciti in un momento di grossa difficoltà generalizzata – ha detto – la dott.ssa Laura Brizzi - a realizzare misure importanti di sostegno che vanno incontro alle esigenze delle fasce più fragili, come anziani e disabili.

Comuni e Asl devono lavorare insieme, solo così è possibile raggiungere questi risultati. Mi preme inoltre sottolineare che la nostra Zona che riunisce i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia, grazie alla nuova attribuzione dei budget avrà la possibilità di aumentare di 14 quote gli assistiti in carico ai nostri servizi che vanno ad aggiungersi ai 356 disponibili fino ad oggi

Impossibilitate ad essere presenti alla conferenza la sindaca di Capraia isola Maria Ida Bessi e Mascia Vannozzi assessore al sociale del Comune di Collesalvetti che hanno comunque inviato una loro dichiarazione per le agevolazioni introdotte. "Si tratta di interventi importanti e necessari a sostenere le famiglie e le situazioni disagiate – ha dichiarato Maria Ida Bessi - . In particolare, queste misure sono basilari per i piccoli comuni e per le comunità come quella di Capraia Isola, dove è più difficile garantire l'offerta di servizi adeguati e le famiglie devono essere supportate nell'assistenza e nel superamento dell'isolamento degli anziani e delle persone più fragili".

Dialogo e collaborazione sono al centro del lavoro che i nostri Comuni stanno portando avanti da un anno – ha comunicato Mascia Vannozzi - L’assistenza domiciliare indiretta e la possibilità di dare un sostegno concreto a chi si rivolge al Punto Insieme, sono un ulteriore obiettivo raggiunto del quale possiamo essere più che soddisfatti”.

Un milione e 300 mila euro sono stati messi a disposizione di enti pubblici per la realizzazione di progetti di investimento relativi alla costruzione, ristrutturazione o riqualificazione di opere e interventi in ambito sociale e socio-sanitario, tramite apposito bando. L’avviso pubblico è stato approvato nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Il bando è rivolto a soggetti pubblici (come Comuni, Società della Salute, Conferenze dei sindaci per le zone socio-sanitarie, aziende sanitarie e altri enti analoghi) a sostegno di progetti sperimentali e innovativi in materia di percorsi assistenziali e di accoglienza, quanto per l'inclusione sociale di nuclei familiari, anziani, disabili e minori su tutto il territorio regionale, e per interventi finalizzati a fronteggiare l’emergenza sanitaria, tuttora in atto, dovuta al Covid-19.

“Con l’avviso pubblico, che abbiamo approvato di recente, abbiamo inteso dare un contributo concreto a progetti di investimento in ambito sociale e socio-sanitario per zona distretto, comprendendo anche interventi e opere connessi all’emergenza epidemiologica dovuta al Covid - spiega Saccardi -. La Toscana, per sua tradizione, è sempre stata in prima linea nel sostenere progetti finalizzati ad ampliare l’offerta dei servizi alla persona, potenziando e qualificando, in modo costante e integrato, la rete dei servizi sociali e socio-sanitari. Perché questo continui ad accadere, occorre investire anche in progetti di costruzione o riqualificazione di edifici e spazi accessibili, sempre più confortevoli, sicuri e accoglienti. Abbiamo sempre creduto in questo tipo di progettualità e intendiamo continuare a farlo anche in futuro”.

La delibera disciplina gli elementi essenziali dell’avviso pubblico per l’anno 2020, indicando le finalità del bando, i soggetti beneficiari ammessi alla presentazione dei progetti (prevista anche in forma associativa), i criteri di priorità nella valutazione dei progetti, e in particolare la tipologia degli interventi finanziabili, come la realizzazione, ristrutturazione, riqualificazione e adeguamento funzionale di immobili o parti di essi; l’acquisto e la messa in opera di impianti e di attrezzature idonee a favorire l’accessibilità e la fruibilità degli edifici e degli spazi; l’acquisto di beni durevoli (arredi, mezzi e attrezzature, esclusi automezzi). Al finanziamento regionale potranno essere ammesse anche le spese sostenute dai soggetti pubblici beneficiari per la realizzazione del progetto presentato, con riferimento agli esercizi finanziari per gli anni 2018, 2019 e 2020.

Il contributo regionale (a titolo di co-finanziamento), in ogni caso, non potrà essere superiore a 30 mila euro per progetto.

Aria di libertà e autonomia nel campus estivo di Ci incontriamo, uno spazio che dà un colore diverso ad ogni sfumatura delle diversità, un luogo dove imparare ad allenare mente e corpo, divertirsi in modo inclusivo e costruttivo e sviluppare capacità di relazione con i coetanei. È l'opportunità offerta da uno dei primi centri estivi della Toscana dedicati a bambini e ragazzi con diversi tipi di disabilità, da quelle intellettuali a quelle fisiche. Dalle pennellate d'arte ai giochi e alle attività circensi, dalle sperimentazioni canore e musicali alla manualità della sartoria e dei laboratori artigianali. L'offerta ludico-ricreativa dell'iniziativa che si svolge negli spazi interni ed esterni nel Centro Giovani di Tavarnelle Val di Pesa è ampia e diversificata.

Il carattere innovativo dell'investimento, sostenuto dall'Unione comunale del Chianti Fiorentino e organizzato dall'associazione Ci Incontriamo, è la proposta educativa che si distingue nel territorio del Chianti e della Valdelsa per la creazione di un campus ad hoc, ideato e realizzato con l'obiettivo di rispondere alle esigenze dei ragazzi con disabilità e delle loro famiglie che possono così impegnare proficuamente i loro figli durante il giorno.

“Uno dei punti di forza del centro estivo e in generale delle attività che svolgiamo con l'associazione - dichiara Marta Cirillo, una delle mamme fondatrici di Ci incontriamo - è il coinvolgimento attivo della comunità e dei giovani del territorio come veicolo di consapevolezza sui temi dell'interazione e diffusione della cultura dell'inclusione, occorre prendere coscienza del fatto che chi affronta la vita con uno con uno o più ostacoli in più avverte maggiormente il bisogno di socializzare, di ritrovarsi e condividere con gli altri la vitalità del territorio e sentirsi parte integrante della comunità. Da questa premessa discende l'idea complessiva del nostro progetto che si propone di costruire intorno alle giornate degli adolescenti e dei giovani con diverse abilità una rete di relazione con i loro coetanei normodotati, fondamentale per il percorso di crescita degli uni e degli altri”.

Ad esprimere soddisfazione per la realizzazione del centro estivo voluto dal Comune di Barberino Tavarnelle e finanziato con risorse dell'Unione comunale è l'assessore alle Politiche sociali Giacomo Trentanovi. “Crediamo fortemente negli obiettivi e nelle attività che l'associazione, operativa da anni nel settore della disabilità, conduce con grande passione e professionalità - spiega l'assessore - abbiamo deciso di sostenere economicamente il centro estivo di Ci Incontriamo per offrire al territorio uno spazio che possa dare una mano concretamente alle famiglie soprattutto in questo momento storico, così complesso, in cui i bisogni della quotidianità, legati ai tempi e ai modi di conciliazione tra le esigenze del lavoro e quelle della gestione familiare si moltiplicano.

Oltre agli operatori qualificati e specializzati, di cui l'associazione si avvale dal punto di vista educativo e formativo, un elemento centrale che favorisce le relazioni è la partecipazione attiva di alcuni giovani volontari del nostro territorio e dei comuni limitrofi che si prestano, ognuno con la propria vocazione, alla realizzazione delle attività e contribuiscono a portare avanti gli obiettivi di integrazione dell'associazione”.

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