​Diritti Civili: gli scomparsi, i cadaveri senza nome e la privacy

"La civiltà dei popoli si riconosce dal culto dei morti". Il diritto ad una degna sepoltura

Antonio
Antonio Lenoci
14 giugno 2016 15:23

In Italia sono stimati circa 30.000 scomparsi ed ogni anno scompaiono circa mille persone. Si tratta di un allarme sociale, molto silenzioso. Dal 2007 esiste il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse il cui ufficio è composto da dipendenti civili del Ministero dell'Interno e della Polizia di Stato impegnati nelle attività di monitoraggio, raccordo con gli organismi internazionali, studio comparato e analisi dei dati sulle persone scomparse e i cadaveri non identificati acquisiti da soggetti pubblici e privati e per i quali esiste il Registro nazionale dei cadaveri non identificati. I morti senza nome sono 1840 in tutta Italia, 43 in Toscana.

In collaborazione con il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense presso la Sezione di Medicina Legale del Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche dell'Università degli Studi di Milano, la redazione di Chi l'ha Visto, trasmissione in onda su Rai 3, mette a disposizione un dossier online.

Da Roberta Ragusa, la donna scomparsa a San Giuliano a Guerrina Piscaglia, scomparsa nell'aretino, sono tante le ricerche effettuate su corpi non ancora identificati al fine di risolvere i casi di cronaca seguiti dal pubblico televisivo. Uno degli ultimi casi affrontati, curati dal collega Ercole Rocchetti, è quello di Pierluigi Bellucci, detto "Cicciaio" scomparso a Limite sull'Arno ed il cui cadavere è stato rinvenuto a San Rossore. Solo l'esame del DNA ne ha potuto accertare l'identità.Presso la Prefettura di Firenze è stato recentemente sottoscritto un accordo regionale per facilitare l'identificazione e agevolare la ricerca degli scomparsi con una cabina di regia per il raffronto con il database "Questo di Firenze è un protocollo campione che sarà esportato nelle altre regioni - ha sottolineato il Commissario straordinario Vittorio Piscitelli - e anche ai ministeri della Giustizia, della Salute e dell'Università con l'obiettivo di creare su tutto il territorio nazionale una rete di collaborazione multidisciplinare e inter-istituzionale per risolvere il problema dei corpi non identificati, che sta lievitando nei numeri e che oggi non è più tollerabile".Cosa fare quando una persona senza documenti di riconoscimento muore in una struttura ospedaliera o quando viene rinvenuto un corpo non identificato? Finora non esisteva una disciplina univoca del settore.

Da oggi in Toscana tutti i dati del corpo anonimo come il giorno e la causa del decesso, la descrizione fisica, l'abbigliamento, le impronte digitali, i campioni biologici, l'esame dentario ed i dati autoptici verranno raccolti in apposite schede internazionali dell'Interpol allo scopo di costruire un identikit da confrontare con quelli contenuti nel RiSc - Ricerca Scomparsi, la banca dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza, per verificare la compatibilità dei profili.La cabina di regia costituita in Prefettura, acquisirà i dati sui corpi ignoti rinvenuti in Toscana e li riferirà al Commissario straordinario per aggiornare il Registro.Nove da Firenze ha raggiunto l'avvocato Antonio Maria La Scala, Presidente dell'Associazione Penelope che rappresenta le famiglie degli scomparsi e che da anni chiede una banca dati nazionale. "La notizia della nascita di una banca dati non è stata rilanciata dai media nazionali come meritava - sottolinea La Scala - e purtroppo credo che sia una scelta voluta e colpevole, soprattutto dopo anni di attesa".Siamo tornati a discutere di diritti civili, ne avevamo uno chiuso in un cassetto? "Diciamo pure in una cella frigorifera, come i merluzzi.

Restituire un corpo alla famiglia, impedire che si seppelliscano corpi senza nome è un dovere civico. E' stata una lunga battaglia, ma adesso abbiamo la possibilità di comparare il DNA. Oggi il prelievo del codice genetico viene effettuato obbligatoriamente solo ai detenuti, ma diamo finalmente seguito ad una disposizione normativa del 2009. Si tratta di un grande passo avanti, già compiuto in altre realtà. Pochi giorni fa ho ospitato il responsabile della sezione DNA dell'FBI a Quantico, in Virginia, ed insieme abbiamo tenuto una relazione a Bari fornendo numeri impressionanti: su circa 4200 scomparsi in un anno negli USA, grazie alla comparazione del codice genetico, sono stati risolti oltre 3000 casi.

Parliamo del 70%".Cosa ha impedito fino ad oggi di poter effettuare la comparazione?"I cadaveri avevano diritto alla privacy. Una stupidaggine colossale. Senza contare che i cadaveri vengono conservati in celle frigorifere fino a che qualche anima pia non ne dispone la sepoltura, senza nome. Questo perché non esiste un limite di tempo per la conservazione. Costi che ricadono sul sistema sanitario e sui cittadini. Ma non parliamo solo di posti occupati negli obitori, perché in Italia abbiamo così tanti cimiteri che credo non sia possibile neppure tenerne il conto".La sperimentazione avviata solo in alcune regioni ha senso? "Dovrebbe fare innervosire questo sistema di operare. Cosa significa a distanza di anni parlare oggi di 'sperimentazione'? Iniziamo oggi a raccogliere i dati e già ci vorrà del tempo per poter essere a regime, in più rischiamo di ritrovarci con trattamenti diversi per ciascuna regione: uno scomparso in Toscana è diverso da uno scomparso in Puglia? Parliamo di un Paese in cui abbiamo la competenza suddivisa territorialmente per quanto concerne Procure e Questure, magari sarebbe l'ora di unificare la procedura". La Legge n.

203/2012 è intervenuta in materia e nel gennaio 2013 è stata emanata una circolare da parte di Paola Basilone, ex Commissario oggi Prefetto di Roma, per impartire ai prefetti le nuove indicazioni e la Prefettura di Firenze ha elaborato un Piano provinciale che delinea le procedure e le fasi di ricerca che devono scattare quando viene denunciata la scomparsa di una persona. Il piano prevede quali sono le forze in campo dalla polizia, ai carabinieri e vigili del fuoco o corpo forestale, e come devono avvenire le ricerche ad esempio con l'intervento di elicotteri, cani molecolari, speleologi o sommozzatori.

Una recente nota del Ministero dell'Interno recita "I cittadini possono segnalare telefonicamente a qualsiasi ufficio o comando di polizia l'ingiustificata irreperibilità di una persona, indicandone i suoi dati essenziali. La comunicazione fornita dal cittadino può essere subito inserita nella Banca Dati delle Forze di polizia consentendo l'istantanea attivazione delle ricerche, determinante per il buon esito delle indagini. Tale procedura si affianca a quella già realizzata nel 2004, attualmente operativa, che consente l'immediato inserimento nella medesima Banca Dati di un veicolo oggetto di furto, tramite segnalazione telefonica del cittadino a qualsiasi ufficio o comando di polizia con l'indicazione dei dati identificativi del veicolo e di un recapito da contattare in caso di rinvenimento.

Segnalazioni che non sono sostitutive della denuncia di furto del veicolo o di scomparsa di persona che dovranno essere formalizzate entro le 72 ore successive presso un ufficio/comando delle Forze dell'ordine, pena la decadenza dal sistema della segnalazione generata".Mancava forse la sensibilità di distinguere l'autodemolizione dal cimitero?

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