Debuttano con l'ORT due stelle della scena internazionale

Kazushi Ono bacchetta nipponica e la violinista russa Alena Baeva l'11, 12, 14 gennaio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 gennaio 2022 22:00
Debuttano con l'ORT due stelle della scena internazionale

La stagione dell'ORT riparte dopo le feste con una nuova produzione e una mini tournée in Regione. Per la prima volta nel Cartellone dell'Orchestra della Toscana due grandi interpreti premiati e acclamati nei maggiori palcoscenici di tutto il mondo: Kazushi Ono sul podio e Alena Baeva al violino.

Apre il ciclo di concerti il Teatro Metropolitan di Piombino, martedì 11 gennaio. Segue l'appuntamento al Verdi di Firenze, mercoledì 12 e infine ultima tappa a Empoli, il 14 gennaio.

La violinista russa Alena Baeva è considerata una delle più entusiasmanti, versatili e seducenti soliste attive oggi sulla scena, descritta dalla stampa internazionale come "presenza magnetica", "tecnica affascinante", "brillante istinto interpretativo". Kazaka di nascita, classe 1985, è cresciuta in una famiglia di musicisti, imbracciando il violino all'età di cinque anni. Dopo gli studi a Mosca, si è perfezionata in Francia con Mstislav Rostropovich, in Svizzera con Seiji Ozawa, in Israele con Shlomo Mintz e a Parigi con Boris Garlitsky aggiudicandosi, a 16 anni, il Grand Prix al 12° Concorso Internazionale Henryk Wieniawski.

Nome di punta fra le giovani violiniste, Baeva arriva per la prima volta sul palco dell'ORT. Imbracciando un Guarnieri del Gesù “ex-William Kroll” del 1738 (su generoso prestito di un mecenate anonimo, con la gentile assistenza di J&A Beares) interpreta l'enigmatico Concerto per violino, ancora sostanzialmente incompreso, composto da Robert Schumann poco prima di finire in manicomio. L'unico concerto per violino del compositore e l'ultima delle sue composizioni più significative, la sua storia è avvolta da un alone di mistero, essendo rimasto sconosciuto a tutti tranne che a un circolo molto ristretto per più di 80 anni dalla sua scrittura.

Sul podio un altro debutto con l'ORT: il direttore giapponese Kazushi Ono, allievo tra gli altri di Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallish e Giuseppe Patané, premiato nel 2015 in patria con il prestigioso premio Asahi in virtù del contributo portato al progresso della società giapponese. La sua visione a largo raggio della musica, infatti, si pone la missione di unire continenti e culture, tradizioni storiche e contemporaneità.

Perciò lavora con identico slancio su partiture fresche di inchiostro (che commissiona lui stesso anche a suoi connazionali), sul Novecento storico e sul repertorio classico-romantico. È direttore artistico del New National Theatre Tokyo, direttore musicale della Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra (con la quale nel 2015 è stato in tournée in Europa visitando sei città in undici giorni), della Barcelona Symphony Orchestra e, recente di nomina per la Brussels Philharmonic, dove entrerà in carica dal settembre 2022.

Ono punta su due periodi storici che molto gli si addicono: il romanticismo tedesco e la musica francese tra decadentismo e neoclassicismo. E dunque inizia con quel gioiellino cameristico dell’Idillio di Sigfrido che Richard Wagner offrì come dono di compleanno per la moglie Cosima Liszt, per omaggiare poi il settore francese, con la Pavane di Fauré e Le tombeau de Couperin di Ravel, una Spoon River di amici caduti durante la Grande Guerra.

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