Emergenza occupazionale: si sgretola anche il pubblico impiego

Fp Cgil Firenze: chiarezza sulla sorte dell'OPG di Montelupo. Cappelli: 'mobilitati contro chiusura uffici di Poste Italiane'. Necessario un confronto con la Giunta regionale su Cesvot e Maggio fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2015 17:12
Emergenza occupazionale: si sgretola anche il pubblico impiego

Lo sciopero indetto da USB Lavoro Privato dalle 21.00 di sabato 7 alle 21.00 di domenica 8 febbraio è stato differito. Pertanto la circolazione dei treni sarà regolare.

“Poste Italiane, in Toscana, chiude altri 65 uffici su 918, si adeguano alla domanda rispondono a fronte delle proteste che hanno messo insieme sindacati ed istituzioni, come definire questa dichiarazione se non arrogante” così Daniela Cappelli Segretaria Generale dello spi Cgil Toscana. 'Possiamo prendere per dimostrato”, continua, il fatto che in un ufficio collinare o di montagna intorno al quale vivono qualche centinaio di persone, anziane per lo più, la domanda sia scarsa, ma quello postale è un servizio pubblico fondamentale e le sole leggi di mercato non possono valere.

Se fossero state applicate non ci sarebbero stati mai stati 'postali' che percorrevano strette strade bianche che portavano il 'sacco' con la corrispondenza degli italiani. Siamo nell'era delle mail, ma le pensioni vanno ancora riscosse, lettere, raccomandate e pacchi vanno ancora spediti”. “Insieme ai sindacati confederali e di categoria”, aggiunge, “ai sindaci e alle loro associazioni non faremo mancare la nostra mobilitazione in difesa di un servizio essenziale per la popolazione anziana e non solo”. “Poste Italiane dice anche”, conclude Cappelli, “che i servizi resteranno sempre quelli, impossibile credergli, sono una SPA non un'associazione di maghi, sfacciati non solo arroganti”

“Un impegno concreto per scongiurare i tagli agli uffici previsti da Poste italiane: è quello che chiederemo alla Giunta regionale con una mozione urgente che presenteremo nella prossima seduta consiliare”. A dirlo è Ivan Ferrucci, capogruppo Pd, intervenendo in merito al piano di riorganizzazione e ridimensionamento degli uffici postali, che prevede chiusure e riduzione di orari. “L’eliminazione di questi sportelli comporterebbe numerosi disagi per interi territori, privandoli di un servizio fondamentale soprattutto per le fasce più deboli della popolazione che, come ben sappiamo, hanno maggiori difficoltà a spostarsi: un’operazione che ha davvero molti rischi e su cui mi auguro arrivi quanto prima un ripensamento da Poste”, conclude Ferrucci.“La Fp Cgil di Firenze chiede chiarezza sulla sorte dell'OPG di Montelupo Fiorentino”: così Donato Petrizzo responsabile giustizia del sindacato di categoria della Cgil. “Il continuo rincorrersi di voci e di notizie di stampa”, aggiunge, “non inducono alla serenità tutti coloro che operano nell'OPG.

Abbiamo chiesto un incontro urgentissimo al Provveditore Carmine Cantone perché la cittadinanza e soprattutto, per quel che ci riguarda, i lavoratori hanno diritto di sapere quale sarà il loro destino lavorativo e come dovranno organizzarsi insieme alle loro famiglie”. “In questi anni”, continua, si è costituito un patrimonio di professionalità che non deve essere disperso o dequalificato. “La FP CGIL di Firenze”, conclude Donato Petrizzo, “si batte per far in modo che il percorso della chiusura degli OPG venga fatto valorizzando il ruolo di tutti”.“Sulla vicenda del Maggio fiorentino serve un ruolo più forte della Regione Toscana”.

Lo ha dichiarato il presidente della commissione Emergenza occupazionale, Paolo Marini (Rc-Ci), al termine dell’incontro con i sindacati che seguono la vertenza della Fondazione del Maggio. “La commissione”, ha aggiunto, “chiederà un incontro urgente con l’assessore alla Cultura sara Nocentini, per avere chiarimenti sulla vicenda e per capire quali sono gli indirizzi che la Regione intende seguire”.

Approfondimenti

I sindacati hanno ricordato che dopo l’accordo siglato nel 2014, con il quale si prevedeva la mobilità per 55 dipendenti con il trasferimento puro in Ales Spa (società in house del ministero della Cultura), il mantenimento del Corpo di ballo e la diminuzione degli stipendi, “nulla è cambiato”. Anzi, la legge Franceschini, che ha modificato la legge speciale Bray, ha introdotto elementi peggiorativi, cancellando la mobilità e prevedendo prima il licenziamento dei lavoratori e poi la loro riassunzione in Ales, un percorso che, vista la recente approvazione del Jobs act, cancellerebbe i diritti acquisiti.

La Cgil ha pertanto ritirato la firma dall’accordo. Intanto, hanno spiegato i sindacati, il 23 gennaio il sindaco di Firenze Dario Nardella, in qualità di presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione, ha firmato la letterà per la messa in mobilità di 50 dipendenti del Maggio. Ed è di questi giorni, hanno aggiunto, “la comunicazione che anche il Corpo di ballo sarà tagliato”. Alla Regione, hanno detto i sindacati, “chiediamo che si assuma le sue responsabilità e non dia deleghe in bianco agli soci.

E chiediamo che si sostenga la necessità di non penalizzare oltre i lavoratori che si sono già tagliati lo stipendio”.

Secondo il consigliere Mauro Romanelli (gruppo Misto), che aveva sollecitato l’audizione alla commissione Emergenza occupazionale, “i sindacati ci hanno riferito cose molto gravi ed è necessario che la Regione assuma un ruolo forte in questa vicenda”.

Nicola Nascosti (FI) ha sottolineato che “i lavoratori si sono ridotti lo stipendio, ma parte dell’accordo è rimasto totalmente inapplicato. La Regione un ruolo deve giocarlo e deve farlo guardando al di là della fine della legislatura”.

La rappresentante dell’Unità di crisi dell’assessorato al lavoro ha ricordato che la Regione segue la vertenza fin dal 2012 e che è intervenuta concedendo “la cassa integrazione in deroga per sei mesi, una strada che per il futuro non sarà più percorribile per le novità normative che sono state introdotte”.“Siamo molto preoccupati della situazione che interessa il Cesvot. Per questo chiederemo un incontro urgente con il suo presidente, per chiedere chiarimenti e sollecitare una ripresa delle trattative con le rappresentanze sindacale, auspicando che si giunga ad una soluzione positiva”. Lo ha dichiaratoPaolo Marini (Rci-Ci), presidente della commissione Emergenza occupazionale, al termine dell’audizione con la Rsa del Cesvot, dove è aperta una procedura di esubero per 15 dei 37 dipendenti.

Secondo quanto riferito dalle rappresentanti sindacali, il Cesvot, che offre una serie di servizi alle associazioni di volontariato operanti sul territorio regionale, ad ottobre del 2014 ha avviato una trattativa per procedere all’attivazione di contratti di solidarietà, ma negli incontri successivi ha avanzato la necessità di procedere a 15 esodi volontari per poi procedere ai contratti di solidarietà, prevedendo un taglio del 40% delle ore e delle retribuzioni. Mercoledì scorso, hanno aggiunto le sindacaliste, il Cesvot ha rotto le trattive.

Secondo la consigliera regionale Vanessa Boretti (Pd), “il percorso individuato dal presidente Marini è corretto”, “poiché la Regione sostiene il Cesvot con propri finanziamenti è giusto fare chiarezza in tempi rapidi”

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