Crisi del latte: a rischio il 70% della produzione di vaccino

Confagricoltura e Cia Toscana: “Rischiamo di restare senza stalle”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2022 15:11
Crisi del latte: a rischio il 70% della produzione di vaccino

Firenze, 17 febbraio 2022 – “A causa del continuo aumento dei costi e di un prezzo di vendita, di 0,36 al litro, assolutamente non remunerativo né in grado di coprire le spese, il rischio è di veder chiudere la maggior parte delle stalle della Toscana e perdere circa il 70 per cento della produzione di latte vaccino”. Così Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, riporta l’attenzione sull’emergenza-latte a margine di un tavolo di crisi che ha coinvolto Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Confagricoltura Toscana e la vicepresidentessa della Giunta Regionale e assessora all'agricoltura Stefania Saccardi.

La zootecnia toscana, come in tutta Italia, è messa in grave pericolo dal forte aumento dei prezzi di mangimi, materie prime, mezzi tecnici e dell’energia necessaria all’attività, mediamente tra il 30 e il 50 per cento in più. Impossibile da sostenere per un territorio che produce 550 mila quintali di latte e ha già perso il 15 per cento delle proprie stalle negli ultimi 15 anni per via della crisi. Con effetti devastanti sull’intero sistema alimentare e sul territorio, che rischierebbe il degrado e lo spopolamento, con posti di lavoro che verrebbero a mancare sia in maniera diretta che nell’indotto.

“Con costi di gestione così alti – prosegue Neri – è impossibile andare avanti. Chiediamo quanto prima che vengano valutate tutte le modalità di sostegno pubblico al settore e prezzi di vendita adeguati dopo che gli ultimi accordi sono stati disattesi, visto che a valle della filiera, gli industriali dei formaggi e la grande distribuzione registrano vendite positive sia di formaggi che di latte spot. A breve termine è necessario trovare risorse per garantire la sopravvivenza delle stalle rimaste: in questo saranno decisivi sia l’intervento pubblico che la sensibilità degli istituti bancari nel sospendere il pagamento dei tassi d’interessi su finanziamenti e prestiti, in questo momento gravosi da sostenere. Nel lungo periodo, invece, si dovrà intraprendere un percorso, stavolta virtuoso, che coinvolga tutta l’industria e porti a innalzare il posizionamento del nostro prodotto, basato sulla qualità e la tipicità territoriale”.

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“Per farlo – rimarca Luca Brunelli, presidente di Cia Toscana – stavolta serve l’unità d’intenti che in passato è sempre mancata. E’ necessario agire in modo unitario, il mondo agricolo e le istituzioni. Da anni non riusciamo a dare reddito alla nostra produzione né a trovare un interlocutore affidabile che garantisca il mantenimento di determinati patti. Non c’è dialogo sufficiente e ogni accordo viene disatteso, in questo ci aspettiamo un cambiamento perché se ieri la situazione era drammatica, oggi è insopportabile. Le agricolture toscane creano presidio territoriale che è una ricchezza per tutta l’Italia, vanno preservate con indirizzi e progettualità che finora sono mancati”.

“Le attività di allevamento e zootecnia sono fondamentali sia per il prodotto di grande valore che per la conservazione del territorio – conferma l’assessora Saccardi –. Purtroppo, solo un paio di soggetti della grande distribuzione hanno rispettato l’ultimo accordo sul prezzo del latte alla stalla, con gravi implicazioni per tutti i lavoratori. La Regione è aperta a ricevere le proposte concrete di agricoltori e allevatori e a sostenerli attraverso i propri uffici affinché abbiano la possibilità di accedere alle risorse pubbliche, quelle del Pnrr in primis, disponibili in tempi brevi”.

Per il capogruppo di Territori beni comuni in Città Metropolitana di Firenze, Enrico Carpini: "la situazione che stanno vivendo le aziende zootecniche che producono latte rischia di avere conseguenze drammatiche per uno dei settori fondamentali dell'agricoltura del Mugello". L'aumento esponenziale dei costi energetici e di alcune materie prime indispensabili per l'alimentazione dei bovini "rischiano di rendere insostenibili i bilanci aziendali e non remunerativa la produzione di latte per i produttori.

Per questo esprimo il mio sostegno alle proposte messe in campo dal gruppo consiliare dell'Unione Montana dei Comuni 'Mugello in Comune' e dai gruppi consiliari comunali della Sinistra mugellana, per un nuovo impegno a fianco del settore. Il primo obiettivo, per il quale è necessario un sostegno anche da Regione e Città Metropolitana, è quello di avere un incremento del prezzo 'alla stalla' tramite una revisione del patto attualmente vigente tra le cooperative di conferimento e la Centrale del latte della Toscana, come richiesto dalle associazioni di categoria.

Parallelamente le istituzioni, ed in particolar modo l'Unione dei Comuni, dovranno avviare un dialogo costante con le associazioni di categoria, volto alla valorizzazione del prodotto a marchio "Mugello", puntando sempre di più sul biologico.

La possibilità di realizzare una filiera di trasformazione sul territorio sarebbe senz'altro fondamentale, le potenzialità ci sono, basti pensare alla realtà del 'Forteto', si tratta di creare le giuste sinergie, per le quali sarà senz'altro utile il neocostituito Distretto Rurale".

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