Covid-19: l'incontro dei sindaci toscani con la task-force regionale

Il sindaco di Pisa Michele Conti firma un’ordinanza per disporre la misura della quarantena con sorveglianza attiva per un residente. Rossi spiega: "Misure di contenimento basate su adeguatezza, proporzione e progressione". Biffoni: "Lavoro uniforme coordinato dal Ministero e dalla Regione, nessuno sindaco può prendere provvedimenti senza un coordinamento". Disdette dei turisti stranieri. A rischio l’attività agrituristica nei mesi di aprile e maggio. Confartigianato Firenze: “Subito misure straordinarie di sostegno a imprese e lavoratori”. Scaffali vuoti? Non nella bottega di vicinato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2020 23:55
Covid-19: l'incontro dei sindaci toscani con la task-force regionale

Nella tarda serata di oggi il Sindaco di Pisa Michele Conti ha firmato un’ordinanza, su proposta dell’Area Igiene Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, per disporre nei confronti di un residente a Pisa la misura della quarantena con sorveglianza attiva. L’ordinanza è stata notificata dalla Polizia Municipale. A quanto risulta il soggetto sembra essere venuto a contatto con l’informatico di Pescia risultato positivo al Coronavirus. L’ordinanza obbliga il soggetto a sottoporsi alla misura della quarantena presso la propria residenza fino al prossimo 6 marzo (quattordicesimo dal giorno del contatto stretto) con sorveglianza attiva svolta dal personale sanitario della USL Toscana Nord Ovest. Viene raccomandata, inoltre, la misura dell’isolamento fiduciario per la stessa durata anche per i soggetti conviventi.

«Si tratta di una misura precauzionale – dichiara il Sindaco di Pisa Michele Conti – che ho attuato senza indugio non appena sono stato contattato dal responsabile del Dipartimento di Prevenzione. Si tratta solo di un caso di contatto con un soggetto risultato positivo. Non è il caso di abbandonarsi ad allarmismi, nessuno al momento è risultato positivo al Coronavirus a Pisa. La nostra attenzione è massima».

L’ordinanza è stata firmata in base alle recenti disposizioni normative emanate per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 mediante l’adozione di misure di contrasto e contenimento alla diffusione di tale virus.

Questo pomeriggio ha avuto luogo l'incontro tra i sindaci toscani e la task-force regionale su Covid-19. La Regione ha comunicato che i due casi di Covid-19 di Pescia e Firenze sono in attesa di conferma da parte dell'Istituto superiore di sanità. Al momento non si registrano casi a Prato e non sono previsti provvedimenti.

"Ad ora - ha spiegato Rossi - tutti i casi sospetti che si sono manifestati in Toscana, anche quelli che poi si sono rivelati negativi, sono stati isolati e valutati. La situazione al momento appare sotto controllo e non ci sono le condizioni per giustificare provvedimenti d'emergenza come, ad esempio, la chiusura delle scuole o la sospensione dei concorsi". "Ci sono solo due casi di tamponi positivi - ha aggiunto - per i quali manca ancora la conferma definitiva dal Ministero. Per il momento la situazione è sotto controllo.

Non c'è un focolaio, né è stata definita una zona con la più elevata possibilità di contagio. Il sistema di prevenzione e controllo messo in atto sembra funzionare. La situazione si evolve di giorno in giorno, quindi se le condizioni cambieranno, anche le misure di controllo cambieranno. L'attenzione resta alta, ma ogni provvedimento deve essere preso attenendosi a criteri scientifici. Dobbiamo far prevalere la razionalità e la logica, non assecondare la paura solo per placare l'opinione pubblica".

"Il nostro primario interesse - ha aggiunto il presidente - è stato mettere in sicurezza i presidi sanitari. L'efficienza di ospedali e luoghi di cura deve essere tutelata prima di tutto, anche perché se davvero il virus si propagasse quei luoghi si riveleranno fondamentali. Il caso di Codogno mostra meglio di qualsiasi altro esempio quali sono le conseguenze quando 'crolla' la sicurezza di un presidio ospedaliero. Per evitarlo è fondamentale che si creino dei 'corridoi' speciali per l'isolamento dei casi sospetti, che non devono 'impattare' sulle normali procedure sanitarie.

E' quello che abbiamo fatto fino ad ora, come ha dimostrato anche il caso, che per fortuna poi si è rivelato negativo, della signora 'presa in carico' dal 118 a Santa Maria Novella".

"Noi sindaci abbiamo bisogno di uniformità, di punti di riferimento per la gestione di questa emergenza. Per prendere iniziative comuni e condivise è necessario un quadro preciso di regole e indicazioni. Vogliamo tutelare i cittadini e la loro salute, e vogliamo evitare allarmismi ingiustificati e dannosi per tutti" - ha ribadito Biffoni - "Deve esserci un lavoro uniforme coordinato dal Ministero e dalle autorità sanitarie, nessuno può prendere provvedimenti senza coordinamento altrimenti generiamo confusione e non siamo efficaci".

La Regione ribadisce che:

- Solo chi rientra in Toscana da una delle aree di contagio (Cina, Veneto e Lombardia), oppure è stato a stretto contatto con qualcuno proveniente da queste aree e presenta sintomi di una malattia acuta alle vie respiratorie deve contattare i tre numeri messi a disposizione dalle Aziende sanitarie.

- Chi presenta sintomi generici o non ha avuto rapporti con le aree di contagio deve anzitutto rivolgersi al proprio medico curante o al pediatra. Medici di base e pediatri devono necessariamente essere raggiungibili al telefono tra le ore 8 e le 20, 7 giorni su 7, in modo da fornire una consulenza personalizzata. La reperibilità in questa fascia oraria è obbligatoria in base ad un'ordinanza del presidente della Regione e in caso di violazioni verificate scatteranno provvedimenti disciplinari e la revoca della convenzione con la Regione Toscana.

- Non saranno fatti tamponi a tappeto, né a tutte le persone in isolamento controllato. I tamponi verranno fatti solo a chi presenta sintomi sospetti ed ha avuto contatti con le aree di contagio.

- E' obbligatorio per chi proviene dalle zone rosse di Cina, Lombardia o Veneto manifestarsi, chi non lo fa commette una violazione penale, così come chi esce dalle zone di focolaio. 

Da stamani sono attive nuove sette linee telefoniche dedicate al numero 055 5454777 che è destinato esclusivamente a coloro che sono rientrati da un’area a rischio infezione negli ultimi quattordici giorni e devono osservare l’isolamento domiciliare fiduciario e a chi è stato in contatto stretto con un caso confermato. Un messaggio registrato e tradotto multilingua sottolinea la funzione del servizio in attesa di ricevere una risposta quando la linea risulta occupata. Il servizio è attivo dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

Dopo le ore 20.00 è attiva una segreteria telefonica che registra la segnalazione. Tale segnalazione è presa in carico da un operatore Cup adeguatamente formato il quale trasferisce la richiesta ai referenti dell’igiene pubblica. L’Ausl Toscana Centro, in linea con le altre aziende sanitarie, ha inoltre messo a disposizione un indirizzo email a cui inviare la segnalazione: rientrocina@uslcentro.toscana.it presa in carico anch’essa dall’igiene pubblica. Al di fuori delle motivazioni che giustificano la segnalazione al numero dedicato l’Azienda invita a rivolgersi al proprio medico di famiglia o pediatra di libera scelta per informazioni.

A Firenze in aggiunta al periodico sistema di pulizia radicale dei bus, Ataf Gestioni ha messo in atto ulteriori e straordinarie misure a tutela della sicurezza di passeggeri e personale aziendale. L’Azienda ha previsto, in accordo con la società specializzata in pulizie e bonifiche, di intensificare e potenziare gli interventi di sanificazione, mediante disinfettanti di “presidio medico sanitario”, e disinfezione di tutte le superfici esposte (volante, cabina di guida, mancorrenti, validatori, etc) e di tutti i locali aziendali (biglietterie, locali adibiti alla sosta del personale viaggiante, sale di controllo, etc). Tutti gli autobus, i locali e le biglietterie aziendali sono inoltre dotati di un kit aggiuntivo di pronto soccorso, integrato con prodotti aggiuntivi specifici, utilizzabile in caso di necessità. L’Azienda ha inoltre intrapreso un’attività di sensibilizzazione sia per il personale viaggiante e di front office, che per tutti i dipendenti e darà tempestiva e continua informazione -attraverso i consueti canali di comunicazione aziendali- delle eventuali prescrizioni che dovessero essere emesse dal Ministero della Salute, dagli enti locali competenti nonché dalla Direzione aziendale.

Anche la Società Gest si sia mossa velocemente in tal senso, ovvero mettendo in atto tutti quei processi straordinari di sanificazione ed igienizzazione dei tram; positivo anche il fatto della consegna di gel disinfettanti ai Conducenti, rispettando dunque le più basilari azioni di prevenzione a tutela dei propri dipendenti.

Già gravi i danni per l’agricoltura e per il settore agrituristico toscano. Ripercussioni economiche impossibili da quantificare al momento, ma l’emergenza Coranavirus (COVID-19) provocherà sicuramente – e sta già provocando - ingenti danni economici e sociali al settore agricolo della Toscana, iniziando, appunto, dagli agriturismi. A sottolinearlo è Luca Brunelli, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana: «C’è grossa preoccupazione, poiché non si sa in che modo e in che tempi la situazione potrà evolversi – commenta Brunelli -. Già registriamo le prime ricadute economiche: stiamo ricevendo segnalazioni dai nostri associati di disdette dei turisti stranieri per i mesi di aprile, con le feste pasquali, e maggio».

Il settore agrituristico lavora anche con le prenotazioni dei tour operator e temiamo che, per paura della diffusione del Coronavirus, possano orientare i propri clienti su altri Paesi. Oltre all’annullamento di fiere di settore, convegni ed eventi aperti al pubblico, c’è il pericolo – aggiunge Cia Toscana – di bloccare di fatto l’intera economia con il rischio concreto di speculazioni e danni d’immagine al Made in Italy e quindi delle produzioni toscane, che potranno frenare l’export.

Chiediamo in questo senso, assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni europee e dei paesi esteri, nonché un’attenzione particolare da parte del governo nazionale, che oltre alla salute dei cittadini – ovviamente la priorità assoluta – deve porre attenzione alle gravi perdite economiche a cui andremo inevitabilmente incontro. Per quanto riguarda le attività agricole Cia Toscana conferma che proseguono con regolarità e gli agricoltori toscani sono impegnati per garantire la disponibilità per i consumatori dei prodotti agricoli chiaramente legati alla stagionalità. «Questa situazione non deve essere né sottovalutata, né ingigantita, nella speranza che quanto prima l’allerta possa rientrare in tempi brevi» aggiunge Brunelli e comunque per valutare e monitorare le ricadute sull’economia, chiediamo di convocare un tavolo con tutte le categorie economiche.

 "Vedo un grave rischio di sottovalutazione sulla situazione economica che rischia di precipitare senza che le istituzioni assumano fin da subito le misure necessarie a salvaguardare imprese e posti di lavoro" questo l'allarme lanciato da Paolo Gori presidente dell'area commercio e servizi di Confartigianato Firenze. "Al di là della emergenza sanitaria su cui governo, Regioni e comuni si stanno muovendo in maniera quotidiana - spiega Gori - c'è di fronte a noi una vera e propria emergenza economica prodotta dagli effetti indiretti del Coronavirus che non può essere sottovalutata soprattutto nei confronti delle aziende a conduzione familiare, delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali perché una situazione di questo genere rischia di far saltare definitivamente e completamente i bilanci.

Per questo chiediamo che le misure eccezionali che sono state assunte a protezione delle imprese delle famiglie e dei lavoratori delle zone cosiddette rosse siano estese anche a tutta l'area di Firenze e metropolitana" "Già adesso - aggiunge Gori - infatti la nostra zona sta pagando a caro prezzo alcune decisioni di politica nazionale come il blocco delle gite scolastiche e alcune conseguenze indirette del Coronavirus come il crollo della domanda turistica e lo stop alle esportazioni di beni in mercati fondamentali per i prodotti dell'area fiorentina come il mercato cinese.

In più non va dimenticato che nei magazzini ci sono quantità di merci acquistate in previsione di uno sviluppo normale della nostra economia e che invece rischiano di rimanere invendute. Senza poi dimenticare che gli esercizi pubblici stanno subendo una forte contrazione dal fatto che la paura sta tenendo in casa sempre più persone, mentre già ora la contrazione di turisti per hotel e alberghi e valutabile nell'ordine di un calo superiore al 50%". "Meglio quindi muoversi subito - dice Gori - prima che tante di queste imprese siano costrette a chiudere definitivamente". "Riteniamo quindi necessario - conclude Gori - che il pagamento delle tasse e delle bollette di elettricità gas e acqua e i mutui e i prestiti siano sospesi sine die per tutte le imprese e le famiglie anche dell'area Fiorentina perché siamo in una situazione eccezionale a cui occorre dare una risposta eccezionale e ci auguriamo infine che questa sia l'occasione per chi ci governa sia a livello nazionale sia a livello regionale, ma soprattutto a livello europeo, per togliere definitivamente i vincoli di austerità e consentire investimenti straordinari per rispondere ad una situazione che inevitabilmente tenderà a peggiorare".

Nessun problema di approvvigionamento merce nella quasi totalità di piccole imprese food e spacci alimentari di Firenze e città metropolitana”, commenta Raffaele Viggiani Vicepresidente Fiesa Nazionale e rappresentante sul territorio della categoria. Vorremmo lanciare un messaggio positivo e rassicurante ai nostri clienti: le migliaia di nostre attività presenti in città e hinterland sono ancora ben fornite di beni alimentari di ogni genere e tipo (naturalmente anche quelli di prima necessità che sono naturalmente, in questa fase, i più richiesti).

Nelle nostre attività si può pertanto tranquillamente pensare di fare la spesa su base quotidiana e programmata, senza necessariamente riempire affannosamente i carrelli. “Insomma una spesa normale, orientata e ben consigliata, come in ‘epoca pre-corona virus’” continua Viggiani. Bisogna anche sottolineare come l'accaparramento compulsivo di prodotti a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni solitamente comporti necessariamente anche una crescita dello spreco alimentare che istituzioni e categorie economiche cercano con ogni mezzo per una serie di motivi (non ultimo quello ambientale) di arginare (proprio nei giorni scorsi, suo tema abbiamo lanciato la piattaforma....).

I nostri piccoli imprenditori restano a disposizione della clientela per qualsiasi tipo di richiesta e/informazione. “È proprio in circostanze difficili come quella che stiamo attraversando,” - conclude Viggiani – “che si conferma l'importanza di avere ancora, almeno sul nostro territorio, l'esistenza di una rete di piccole attività food ad integrazione i altre forme di vendita al dettaglio più o meno organizzate".

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