Covid-19: drammatici i dati dei decessi in Rsa

Stella e Giannelli (FI): "Piano regionale insufficiente e tardivo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2020 22:31
Covid-19: drammatici i dati dei decessi in Rsa

"Sono 500 i decessi avvenuti nelle RSA toscane dall'inizio dell'epidemia, ben 119 da settembre ad oggi. Un dato drammatico, 500 vite falciate dal virus; un dato che dimostra come purtroppo la prima fase abbia insegnato ben poco e come non siano stati affrontati in maniera adeguata i problemi. Asl Toscana centro, Nord Ovest, Sud Est, in tutte e tre le aree di riferimento la situazione nelle RSA ha presenta numeri drammatici in termini di perdite di vite umane, che non accennano a diminuire. La Regione Toscana ha approntato il piano "sicurezza e affetto", per cercare di mettere una pezza ad una situazione estremamente grave, ma si tratta di un piano insufficiente, e che arriva troppo tardi". Lo affermano Marco Stella, Presidente del Gruppo Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, e Giampaolo Giannelli, Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia Firenze.

"Il piano, tra l'altro, comprende la realizzazione di case di riposo covid, più Usca, tamponi rapidi da realizzare ogni due settimane - sottolineano Stella e Giannelli -. Non è un caso che alcuni aspetti del piano registrino già le critiche degli operatori del settore. Le parole di Franca Conte, dell'Arat, che conta 8 strutture solo in provincia di Firenze sono molto chiare: 'Uno screeening ogni 15 giorni non è sufficiente. Avere subito a disposizione i tamponi rapidi antigenici è fondamentale appena ci si rende conto di un caso sospetto'.

E ancora Franca Conte ricorda come le strutture, in proprio, abbiano dovuto acquistare ben 100 tamponi per far fronte alle situazioni di emergenza. E' quindi evidente, sia a noi che agli operatori del settore, ma evidentemente non lo è per la Regione Toscana, che molte RSA sono in difficoltà"."Le RSA sono strutture particolari, delle vere e proprie bombe sociali, da trattare e curare in modo particolare, non come una normale struttura sanitaria - avvertono Stella e Giannelli -. Occorre quindi fare il massimo per diminuire il pericolo di contagio, che avrebbe conseguenze devastanti.

Le RSA al momento registrano anche il problema della mancanza di personale, con tutte le conseguenze del caso. Occorre quindi dare ascolto alle richieste degli operatori, iniziando dalla dotazione dei tamponi, facendo sì che sia congrua rispetto alle esigenze delle strutture; i test rapidi ogni 15 giorni sono davvero insufficienti e i problemi nelle RSA rischiano nuovamente di deflagrare".

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