​“Cosi è (se vi pare)”: Robur e la storia di un fallimento che non conviene a nessuno

Il passaggio di proprietà non è stato ancora concretizzato . I tifosi temono che qualcosa non vada e salti l’iscrizione al campionato

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
01 agosto 2020 11:34
​“Cosi è (se vi pare)”: Robur e la storia di un fallimento che non conviene a nessuno

Così è (se vi pare) è un'opera teatrale di Luigi Pirandello. Una vera intuizione dello scrittore che si concentra su un tema che, dalle parti di Siena, appare, oggi, quanto mai attuale: la difficoltà di leggere la realtà di cui ognuno può dare una propria interpretazione.

E’ quello che sta succedendo ai tifosi spaventati da possibili, futuri scenari che porterebbero la propria squadra del cuore al fallimento. Scenari, è bene dirlo, già purtroppo conosciuti, calcisticamente parlando, nella città del Palio.

La domanda è una sola. Perché la presidente Durio, finalmente, non annuncia la tanto sospirata vendita? Questa è stata una vicenda travagliata fin dal principio. Prima il gruppo armeno, poi quello italiano con il lieto fine che ha sempre fatto fatica ad arrivare. Anzi, ha latitato. Ancora oggi, proviamo a capire la verità con il solo gruppo straniero che pare l’unico rimasto (ancora) interessato a concludere l’affare.

Sullo sfondo una convinzione personale che, ovviamente come dice Pirandello, può divergere da quelle di chi legge: il fallimento non conviene a nessuno. Proviamo a scoprire il perché partendo dall’unica figura che, a questo punto della storia conoscendo dettagli noti, ci ha fatto capire qualcosa dei “contorni” della vicenda: l’assessore del comune di Siena Paolo Benini (Servizi all’infanzia, Istruzione, Università e sport). Lui stesso ha detto recentemente: “l’offerta armena, a livello economico, risultava enormemente superiore al valore della società”.

Questo è molto di più di una "buona novella" perchè ci aiuta a capire fondamentalmente due cose.

La prima

Gli armeni sono davvero interessati all’operazione. Altrimenti non avrebbero scelto di dare un valore così alto alla posta in gioco e, comunque, non sarebbero tornati al tavolo delle trattative dopo l’iniziale allontamento tra le parti. Avrebbero potuto optare per un’altra piazza. Muoversi su un investimento diverso. Invece no: ci sono ancora. E sono riapparsi nel momento in cui si è aperto un nuovo spiraglio.

La seconda

La presidente Durio, che molto probabilmente preferirebbe ancora non uscire totalmente dal progetto Robur, deve prendere una decisione. Chi vende ha sempre opzione di scelta. Ma, questa volta, non ci sono “altre direzioni” e fallire non avrebbe davvero alcun senso. Incassare, invece, si.

Certo è che con un conto alla rovescia che dice meno 4 giorni non c’è da stare tranquilli ma è anche vero che 2 indizi fanno (quasi) una prova. 

Ora, in questo istante vorremmo solo una cosa: conoscerla. Si vorremmo avere contezza della “verità assoluta”. Abbiamo provato a leggerla, ad analizzarla a comprenderla.

Sempre che, come diceva Pirandello, essa esista davvero.

nella foto tifosi del Siena in curva: l'atmosfera dello stadio manca a tutti

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