"Cosa pensiamo di proporre per il nostro ex Sanatorio “Guido Banti” di Pratolino?"

Dopo aver reso pubblica la notizia, ricevuta in Regione, della trattativa privata attualmente in corso, l'associazione fiorentina Idra indirizza una 'lettera aperta' al Consiglio comunale di Vaglia e alla sua Giunta: il testo integrale dell'appello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2019 14:31

Gentile Presidente, gentili Consiglieri, gentile Sindaco, gentili Assessori,

in più circostanze abbiamo avuto modo di avere conferma da Voi del fatto che il Comune di Vaglia ha in programma una giornata di studio, proposta, ascolto, confronto e dibattito sul destino dell’ex Sanatorio “Guido Banti”, dopo l’ennesima gara d’asta bandita dalla proprietà, l’Azienda USL Toscana Centro, andata deserta. Non abbiamo nascosto al Sindaco, quando per la prima volta ce ne ha fatto cenno la scorsa estate, la nostra convinta condivisione di un’ipotesi del genere.

Sono però passati dei mesi, e di quel progetto non si è saputo più nulla, quanto meno a livello di pubblica opinione.

Abbiamo appreso adesso dalla Segreteria della Vicepresidente della Giunta regionale toscana Stefania Saccardi, e pubblicizzato con un allarme-stampa diramato lo scorso 12 dicembre dopo il colloquio con la dott.ssa Letizia Tinti e il dott. Piergiuseppe Calà, che è in corso un’operazione di trattativa privata per l’alienazione del bene, dopo gli svariati tentativi – falliti - di assegnazione ad asta pubblica, che hanno fatto registrare il crollo del prezzo di vendita da 9,6 a 2 milioni di euro.

Un’operazione suscettibile - sembra ragionevole temere - di far andare dispersa o banalizzata l’eredità sociale del complesso. A maggior ragione si avverte quindi l’esigenza e l’urgenza di un confronto pubblico aperto su ciò che sarebbe auspicabile proporre e sostenere per un futuro utilizzo del “Banti” e del suo grande parco.

Crediamo che sia interesse e compito del Comune infatti tutelare:

- le finalità sociali per le quali il “Banti” è stato costruito negli anni Trenta dello scorso secolo;

- la memoria storica legata alla donazione di cui si è resa protagonista la principessa Maria Demidoff attraverso la donazione delle sorgenti e dei condotti che da Monte Senario e Bivigliano hanno convogliato acqua saluberrima all’ex Sanatorio sin dal giorno della sua apertura;

- il valore ambientale rappresentato dai 5 ettari di parco e bosco che fanno da cornice al complesso;

- la qualità architettonica e paesaggistica del manufatto, come descritta nella Relazione Storico-Artistica redatta dal prof. Antonio Paolucci nel decreto di vincolo emesso nel 2006.

Leggiamo che nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 11 luglio, in relazione alla proposta di “promuovere e realizzare come Consiglio Comunale un convegno entro la fine di ottobre 2019”, si poneva come obiettivo quello di “raccogliere idee per una soluzione positiva e definitiva del problema”, con l’indicazione di invitare a “partecipare al convegno se saremo d’accordo la proprietà, la Regione Toscana, la Città Metropolitana, l’Ateneo fiorentino, l’ordine degli Ingegneri, Architetti e Geometri della Toscana , la Soprintendenza, gli studi d’architettura più quotati e naturalmente il Ministro competente”.

Come abbiamo già avuto occasione di chiedere al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente e ad alcuni Consiglieri, insistiamo qui perché l’invito sia esteso formalmente alla partecipazione informata e costruttiva di tutti i soggetti in grado di portare contributi, inclusi:

- gli studiosi e i soggetti culturali che a vario titolo hanno coltivato e promosso la conoscenza del continuum territoriale al cui interno è collocato l’ex Sanatorio “Guido Banti” fra Bivigliano, Monte Senario, il Parco mediceo di Villa Demidoff, il Parco territoriale e Sito di Importanza Comunitaria di Monte Morello;

- le associazioni e le organizzazioni di volontariato presenti sul territorio del Comune di Vaglia e della Città Metropolitana di Firenze;

- le espressioni di cittadinanza attiva che dagli anni ’90 monitorano le condizioni del complesso e avanzano proposte di soluzione – fin qui mai adottate - compatibili con le quattro esigenze di tutela indicate (l’utilità sociale, la memoria storica, il valore ambientale, la qualità architettonica e paesaggistica).

Siamo volentieri disponibili a fornire in proposito al Comune di Vaglia ogni possibile collaborazione operativa affinché tali obiettivi siano efficacemente raggiunti.

Desideriamo infine segnalare che, a nostro avviso, il successo di una giornata finalizzata al raggiungimento di questi obiettivi è fortemente legato alla qualità della sua preparazione e alla capillarità dell’informazione che se ne dovrebbe garantire presso l’opinione pubblica. Aggiungiamo quindi qui il suggerimento di prevedere un appuntamento di consultazione della cittadinanza attraverso un’assemblea pubblica convocata dal Comune o, meglio, un Consiglio comunale aperto, che permetta l’ascolto e la registrazione di proposte e offerte di collaborazione anche sul piano dell’organizzazione dell’evento.

Confidiamo in un Vostro cortese e per quanto possibile sollecito riscontro.

Per l’Associazione di volontariato Idra

il presidente

Girolamo Dell’Olio

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