Corte dei conti: parifica sul rendiconto 2024

Galletti (M5S): “Il giudizio evidenzia criticità superabili con una chiara visione politica”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 Luglio 2025 14:38
Corte dei conti: parifica sul rendiconto 2024

La Sezione Regionale di controllo della Corte dei conti ha parificato il rendiconto della Regione Toscana per l’esercizio 2024, rilevando la generale regolarità delle poste contabili. L’udienza pubblica di parifica si è svolta ieri in forma solenne, alla presenza delle più alte autorità civili e militari, a Firenze nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici-Riccardi.

I magistrati relatori, premessi brevi cenni sulle sfide che attendono l’economia della Regione Toscana hanno brevemente illustrato i risultati della gestione finanziaria di competenza e di cassa, dando atto dell’ulteriore riduzione del disavanzo di amministrazione.

Oggetto di specifica analisi l’utilizzo delle risorse ricomprese nel PNRR, la gestione dei fondi strutturali di investimento europei, l’andamento della sanità regionale e la spesa di personale. Ha fatto seguito la requisitoria del Procuratore regionale e l’intervento del Presidente della Regione.

La gestione finanziaria registra entrate e spese di competenza pari, rispettivamente, a 13,66 e a 13,48 miliardi e si chiude con un risultato di amministrazione formale che presenta un saldo positivo di 1,15 miliardi, in crescita rispetto ai valori, sempre positivi, registrati a partire dal 2020.

La parte disponibile, tenuto conto delle quote accantonate e vincolate, rimane in disavanzo di circa 1 miliardo con una riduzione di 220 milioni sul dato del precedente esercizio.

È dunque proseguito anche nel 2024 il rientro dal disavanzo accompagnato dal recupero quasi definitivo dello squilibrio del perimetro sanitario per effetto dei riversamenti di liquidità effettuati in corso di esercizio dalla cassa ordinaria alla cassa sanitaria.

L’indebitamento, superiore a 2 miliardi (pari a 563 euro per abitante), continua a registrare un valore elevato, pur rimanendo nei limiti stabiliti dalla legge. La realizzazione dell’ambizioso programma degli investimenti regionali, soprattutto nel settore sanitario, potrebbe richiedere in futuro l’individuazione di fonti di finanziamento aggiuntive.

Particolarmente critico continua ad essere l’onere di copertura dei disavanzi sanitari che grava sul bilancio regionale.

Per ripianare le perdite del Servizio sanitario regionale del 2023, pari a 182 milioni, la Regione ha fatto ricorso per la prima volta alla leva fiscale attraverso l’innalzamento dell’aliquota dell’addizionale regionale sull’IRPEF da cui sono derivate maggiori entrate per circa 240 milioni, parte delle quali destinate anche a contenere le perdite del 2025 che, secondo una prima rilevazione, risultano superiori a 160 milioni.

Il sistema di finanziamento dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana richiede una revisione allo scopo di imputare al Fondo sanitario regionale i costi delle sole attività dell’ente correlate effettivamente all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza.

Con riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sotto il profilo finanziario, dal 2021 al 2024, la Regione Toscana ha avviato investimenti per 1.287,03 milioni, di cui 1.061,99 milioni finanziati dal PNRR, 195,71 milioni finanziati dal piano nazionale complementare e 29,32 milioni coperti con risorse regionali, confluite nel fondo regionale complementare.

L’impatto dei progetti del PNRR sul bilancio nel 2024 continua a salire, sebbene in misura inferiore rispetto al notevole sviluppo registrato nel 2023.

In particolare, a fronte di stanziamenti di competenza per 166,86 milioni, risultano accertamenti per 111,52 milioni. Il livello di riscossione in competenza (17,74 milioni) continua a rimanere ancora basso rispetto al valore delle entrate accertate, pari a circa il 16 per cento. Ciò si traduce nella elevata produzione di residui attivi di competenza pari a 93,78 milioni che, sommati allo stock dei crediti dei precedenti esercizi (380,52 milioni), determina l’accumulo ulteriore di residui attivi, al termine del 2024 pari a 474,30 milioni.

Sul lato della spesa, gli stanziamenti di competenza del 2024 ammontano a 174,23 milioni. A fronte del dato previsionale, si rilevano complessivi impegni sugli investimenti PNRR per 117,09 milioni, di cui 109,63 milioni finanziati da entrate di competenza. In considerazione del valore degli impegni, sono stati effettuati pagamenti per 58,70 milioni, con un tasso di finalizzazione della spesa impegnata pari a circa il 50 per cento.

La gestione dei fondi strutturali europei con riguardo alla programmazione 2021-2027 sconta i ritardi accumulati nelle fasi propedeutiche all’adozione dei programmi regionali

Nel complesso, l’analisi condotta sui fondi Pr FSE+ e Pr FESR, relativi al ciclo della programmazione 2021-2027, evidenzia un ritmo di avanzamento dei programmi piuttosto contenuto; è pertanto necessario imprimere un’accelerazione dell’azione amministrativa, anche in ragione della Mid Term Review prevista nel 2025.

La spesa per il personale della Regione si attesta intorno ai 146 milioni, risultando quindi al di sotto del limite di riferimento, costituito dal valore medio della spesa sostenuta nel triennio 2011-2013 (161 milioni). È stato rispettato anche il limite per la spesa di personale a tempo determinato, fissato in 15,7 milioni, con una spesa impegnata pari a 9,3 milioni.

La Regione ha destinato 4,3 milioni alle assunzioni programmate nel 2024, rispettando anche i limiti assunzionali previsti per tale annualità.

Anche nel 2024 tuttavia, permane la criticità relativa all’assunzione da parte della Regione Toscana del personale da destinare a supporto dell’Autorità portuale regionale eludendo, di fatto, i limiti assunzionali posti dalla normativa statale a tale ente.

Sempre in materia di personale, le Sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei conti hanno rigettato il ricorso presentato dalla Regione Toscana contro la delibera emessa in esito al giudizio di parifica del rendiconto 2022, confermando - limitatamente al predetto esercizio - il divieto di incrementare il fondo e il tetto del salario accessorio.

Infine, la Sezione ha ritenuto non superate le criticità più volte segnalate in merito alla collocazione dei direttori degli enti dipendenti della Regione, al di fuori della dotazione organica, con incarichi la cui durata coincide con quella del mandato politico (spoil system), in contrasto con quanto previsto dall’art. 19 del Tupi. A ciò si aggiunge l’attribuzione di un trattamento economico fisso e omnicomprensivo non correlato al conseguimento di specifici obiettivi di performance.

 “Il giudizio di parificazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale della Regione Toscana per l’esercizio 2024 restituisce un quadro complesso, con elementi di continuità ma anche criticità persistenti. Una valutazione che, pur nella sua sobrietà istituzionale, richiama la politica regionale a una responsabilità condivisa. La Toscana non può permettersi ulteriori inerzie, proprio mentre cresce in modo costante la domanda di servizi pubblici qualificati”, dichiara Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

Sulla sanità Galletti richiama la necessità di un cambio di paradigma: “Il sistema sanitario toscano ha bisogno di una riorganizzazione profonda, che superi la logica della gestione emergenziale per puntare su una visione strategica e di lungo periodo. Nei prossimi anni aumenteranno sia la complessità che i costi dei servizi sanitari, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. Se non si interviene per tempo, il rischio è un indebitamento strutturale che comprometterebbe la tenuta del sistema. Serve quindi ripensare l’organizzazione dell’offerta, semplificare l’accesso alle cure e rafforzare la sanità territoriale, per garantire equità e sostenibilità.”

Galletti conclude con un affondo al Governo centrale: “In questo scenario, il Governo Meloni potrebbe offrire un contributo concreto destinando maggiori risorse alla sanità pubblica, anziché rincorrere la spesa militare. Scaricando tutto l’onere della crescente domanda di servizi sulle Regioni, si otterrà solo il risultato di una privatizzazione sempre più spinta della sanità pubblica, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta in termini di accessibilità e uguaglianza.”

Galletti sottolinea anche l’urgenza di riformare il modello di finanziamento dell’Arpat: “Non è coerente che un ente con competenze prevalentemente ambientali continui a essere finanziato tramite il bilancio sanitario. È necessaria una programmazione trasparente all’interno del bilancio ordinario, nel rispetto dei LEPTA, e un impegno attivo della Regione Toscana in Conferenza Stato-Regioni per promuovere un confronto nazionale sul ruolo e il futuro delle agenzie ambientali regionali, che devono poter operare con massima autonomia rispetto al loro ruolo, e con strumenti adeguati.”

Particolarmente preoccupante, infine, il quadro relativo al PNRR: a fronte di 238,58 milioni di euro assegnati alla Toscana con scadenza entro il 2024, risulta concluso solo il 37,91% degli interventi. “Questi dati – avverte Galletti – impongono una riflessione seria. Le risorse ottenute con determinazione dal Presidente Giuseppe Conte in sede europea, pari a 194,4 miliardi a livello nazionale tra sovvenzioni e prestiti, rappresentano un’opportunità storica. Sprecarla per ritardi autorizzativi o inefficienze amministrative sarebbe imperdonabile. La Toscana deve accelerare, con senso delle istituzioni e visione strategica.”

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