Corpo Forestale, pericolo incendi: cause, danni e consigli utili

In Toscana nel 2016 gli incendi sono aumentati, soprattutto è triplicata l'area interessata dai 70 ettari del 2015 agli oltre 171 di oggi

Antonio
Antonio Lenoci
18 luglio 2016 14:25
Corpo Forestale, pericolo incendi: cause, danni e consigli utili

In tutto il territorio toscano vige il divieto assoluto di accendere fuochi fino al prossimo 31 agosto. Lucca la provincia più colpita nel 2015.Ultimo fine settimana segnato dagli interventi su tutto il territorio toscano evidenziati dalla Sala operativa della protezione civile della Regione Toscana: da Lastra a Signa e Montelupo a Ginestra Fiorentina fino alla Maremma con Marina di Grosseto e Magliano in Toscana, c'è stata poi la Garfagnana, mentre piccoli focolai sono stati segnalati tra Pistoia, Lucca e Arezzo per arrivare nell'Empolese Valdelsa e finire con Firenze dove presso il Viadotto dell’Indiano un incendio ha impegnato 14 uomini e 5 veicoli dei Vigili del Fuoco.

L'assessore Marco Remaschi su Radio 13 ha ricordato il picco di incendi ad aprile sospetto di un piromane presente ed attivo in Versilia, mentre il maggior numero dei comuni toscani è soggetto al rischio incendi: 157 su 278.

Il Corpo Forestale dello Stato svolge un ruolo centrale nella difesa dei boschi dagli incendi, sia per le attività di prevenzione e contrasto del fenomeno, sia per quelle di spegnimento e repressione dei reati. I servizi preventivi di controllo del territorio e l'attività investigativa sono svolti dai Comandi Stazione, dal Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo (NIAB) e dai Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale.Con l'introduzione del reato di incendio boschivo, che ha inasprito le pene per le condotte illecite volontarie e per alcune colpose, il Corpo ha un ulteriore strumento per contrastare con maggiore efficacia il fenomeno. Fino al 2000 l'incendio boschivo era considerato un'aggravante dell'incendio generico, ed era trattato dall'art.

423 del Codice Penale ed il massimo della reclusione prevista era di 7 anni. Nel 2000, per la prima volta, è riconosciuto dal legislatore come reato autonomo e da allora è disciplinato dall'art. 423 bis, confermato dall'art. 11 della Legge 11 novembre 2000, n. 353 secondo il quale chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.

Se l'incendio è cagionato per colpa, la reclusione va da 1 a 5 anni. Le pene sono, inoltre, aumentate della metà se l'incendio induce un danno grave, esteso e persistente all'ambiente. 

Le funzioni di Polizia giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato sono stabilite dall'art. 1 della legge di riordino n. 36 del 6 febbraio 2004.Interviene sugli incendi boschivi nelle regioni a statuto ordinario, mediante i Comandi Stazione Forestali distribuiti capillarmente sul territorio, che effettuano i primi accertamenti e predispongono la comunicazione di notizia di reato all'Autorità giudiziaria per ogni incendio attribuito a cause dolose o colpose.Significativo il ruolo nell'attività investigativa legata agli incendi boschivi: "Gli accertamenti che seguono gli incendi boschivi si presentano particolarmente delicati e difficili per la tipologia stessa del reato e per il contesto nel quale esso viene perpetrato, costituito da territori vasti, spesso impervi e di difficile accesso.

L'elevato numero di incendi concentrato in un periodo di tempo limitato e l'estrema rapidità di innesco degli stessi, costituiscono ulteriori fattori che rendono difficile procedere all'arresto in flagranza di reato degli autori"

Distrazione, vandalismo ed atti criminali. "Il vero nemico del bosco non è il fuoco, ma chi incendia" spiega la forestale che fornisce una statistica preoccupante: "Ogni 200 incendi, 199 sono causati dall'uomo, un incendio ogni quattro è provocato volontariamente, uno ogni tre è causato dalla sottovalutazione dei pericoli di chi accende un fuoco per ripulire dalla vegetazione secca il terreno o per distruggere i residui delle potature". Segnalano inoltre gli esperti che "Fuochi di ripulitura dei terreni, accesi per la distruzione dei residui vegetali, sono utilizzati da coloro che in modo doloso e consapevole appiccano gli incendi ai boschi per fini di lucro, per coprire vere e proprie azioni criminose". Tra i consigli utili per la prevenzione troviamo: Non gettare mai mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi. Non accendere mai fuochi nel bosco, se non in aree a ciò destinate. Non parcheggiare mai l'auto sopra erba o foglie secche. Non abbandonare mai rifiuti nel bosco e/o fuori dalle regolari discariche. Non bruciare mai stoppie, paglia o altri residui agricoli vicino al bosco o ad altre aree incolte

Il numero 1515 è dedicato per segnalare il luogo dove si scorge il fumo o si vedono le fiamme, è importante comunicare località e Comune. Descrizione del fumo: se colonna di fumo bianco leggero oppure colonna di fumo nero, colonna di fumo isolata oppure più colonne allineate. Presenza di abitazioni, elettrodotti, strade e ferrovie. Tipo di vegetazione e bosco: incolti, pascoli, pinete, querceti, macchia mediterranea.Importante: "Non riagganciare fino a che l'operatore non abbia dato conferma.

Non avere timore a fornire il proprio nome, cognome e telefono; si tratta di informazioni riservate, che non saranno comunicate a estranei, necessarie a chiedervi ulteriori dettagli e a scoraggiare le chiamate di disturbo".Il 1515 collegato alla Centrale Operativa Nazionale, con sede presso l'Ispettorato Generale di Roma del Corpo forestale dello Stato, e a 15 sale operative regionali è gratuito ed attivo 24 ore su 24, risponde a diverse richieste di tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, di tutela del patrimonio agroambientale, di difesa contro gli incendi boschivi, di protezione civile e di pubblico soccorso, segnalate direttamente dai cittadini. Quali sono i mezzi a disposizione? Elicottero NH 500Elicottero AB412Elicottero S-64FElicottero AW 109NPiaggio 180 AvantiAutobotte Iveco 80.17 BaribbiGippone Iveco 40.10

In caso di incendio cosa occorre fare? "Assicurarsi una via di fuga, considerando il percorso stradale in relazione alla direzione dell'incendio. Non allontanarsi dal veicolo, che garantisce una buona possibilità di sopravvivenza durante il passaggio del fuoco; fermare il veicolo in zone aperte e prive di vegetazione; mantenere le luci accese,chiudere i finestrini e le prese d'aria. Non sostare in zone sovrastanti l'incendio o sottovento. Non fermarsi a osservare l'incendio lungo la strada; se la strada è chiusa, non accodarsi ma tornare indietro.

Facilitare l'intervento dei mezzi di soccorso, non ingombrando la strada con l'autovettura. Non lasciare parti del corpo scoperte. Non fuggire in preda al panico; cercare un punto in cui sia possibile attraversare il fuoco e portarsi senza esitazione né ripensamenti sulla zona già bruciata. Seguire sempre le indicazioni date dal personale o dal Direttore delle Operazioni di Spegnimento". Intervenire su un incendio senza dispositivi di sicurezza né addestramento è pericoloso.

"Il Direttore delle operazioni di spegnimento e i suoi collaboratori allontaneranno dalla zona curiosi e "volontari occasionali", o li destineranno a compiti di supporto logistico. I cittadini possono tuttavia impedire che un piccolo fuoco si trasformi in un incendio. Solo in caso di un principio di incendio e solo se certi di avere una via di fuga "Si può tentare di spegnerlo: tenendo le spalle al vento, battere le fiamme con un ramo verde fino a soffocarle. Indicare alle squadre antincendio le strade o i sentieri che si conoscono.

Mettere a disposizione riserve d'acqua e altre attrezzature. Non avvicinarsi mai al fuoco controvento e tener sempre presente che il vento può presentare improvvise e imprevedibili variazioni di direzione e di intensità. Se si ha a disposizione una pala, gettare terra sulla base delle fiamme. Non affrontare le fiamme da soli; in caso di malessere si deve essere soccorsi in tempo. Per bloccare il fuoco è importante togliere materiale combustibile dal suo percorso. Se un ricovero di bestiame è a rischio, aprire una via di fuga agli animali.

Vigilare e presidiare le zone bruciate, spegnendo definitivamente ogni parte ancora fumante, poiché il fuoco può riprendere anche a distanza di tempo". Il fumo è la prima causa di morte. Ci sono numerosi aspetti da tenere in considerazione, tutti potenzialmente pericolosi, per questo il vademecum del Corpo Forestale cerca di essere più dettagliato possibile: "Il fumo fa perdere il senso dell'orientamento e il contatto con gli altri, irrita gli occhi e le vie respiratorie, può intossicare e far perdere i sensi, impedendo di mettersi in salvo. Gli alberi bruciati, ma ancora in piedi, possono cadere improvvisamente, anche tempo dopo il passaggio del fuoco; segnalarne la presenza se sono vicini a vie di transito.

Il terreno percorso dal fuoco è più instabile; se si cammina in aree bruciate, aumenta il rischio di rotolamento sassi e di cadute specie in caso di stanchezza, buio o panico. La caduta di pietre, anche di grandi dimensioni, di rami e di alberi non cessa una volta che le fiamme sono spente. Piogge cospicue e vento forte a raffiche possono far tornare il pericolo anche a mesi di distanza. Il lancio d'acqua di un aereo o elicottero può far cadere a terra una persona, spezzare rami o, se intercetta un elettrodotto, innescare una scarica a terra, con pericolo di folgorazione.

Se non si riesce ad allontanarsi, mai farsi sorprendere in piedi o, peggio, in corsa dal lancio d'acqua; in caso, sdraiarsi a terra proteggendo il viso con le mani. Manufatti rurali e discariche abusive possono contenere sostanze infiammabili, tossiche o esplosive. L'incendio rende nervosi e quindi pericolosi anche gli animali più mansueti (cani, pecore, mucche, cavalli); anche vipere, vespe e calabroni diventano più aggressivi. I cespugli vengono tagliati per aprire varchi nella vegetazione; spesso rimangono pericolosi monconi con spigoli appuntiti, proprio nei punti di passaggio.

Elicotteri e autobotti spesso lasciano sull'asfalto un velo di prodotto estinguente che rende il fondo scivoloso e può causare incidenti stradali. Gettare acqua su accumuli di brace può generare improvvise espansioni di vapore, con effetti simili a piccole esplosioni". Nel caso in cui il fuoco abbia circondato l'area i consigli sono: "Mantenere la calma. Cercare una via di fuga sicura: una strada o un corso d'acqua. Se non si trova nessuna via di fuga, spostarsi lungo il fronte del fuoco per cercare il punto di più facile attraversamento, quindi attraversare il fronte per raggiungere l'area già bruciata.

Se non ci sono alternative, stendersi a terra dove non c'è vegetazione, bagnarsi o coprirsi di terra e prepararsi all'arrivo del fumo, respirando con un panno bagnato sulla bocca. In spiaggia raggrupparsi sull'arenile e immergersi in acqua. Non tentare di recuperare gli effetti personali. La vostra vita è più importante. Non abbandonare la casa, se non si è certi che la via di fuga sia aperta; sigillare con carta adesiva e panni bagnati porte e finestre e segnalare la propria presenza.

Il fuoco oltrepasserà la casa prima che all'interno penetrino il fumo e le fiamme. Su strada, in assenza di una via di fuga sicura, fermare l'automobile e non abbandonarla; chiudere i finestrini e il sistema di ventilazione; segnalare la propria presenza con il clacson e con i fari".

Il Corpo è impegnato anche nell'attività di informazione ed educazione volta a orientare il cittadino verso comportamenti che salvaguardano il patrimonio naturale.

Il Corpo forestale dello Stato è Forza di polizia dello Stato ad ordinamento civile specializzata nella difesa del patrimonio agroforestale italiano e nella tutela dell'ambiente, del paesaggio e dell'ecosistema e concorre nell'espletamento di servizi di ordine e sicurezza pubblica, ai sensi della legge 1° aprile 1981, n. 121, nonchè nel controllo del territorio, con particolare riferimento alle aree rurali e montane. Svolge attività di polizia giudiziaria e vigila sul rispetto della normativa nazionale e internazionale concernente la salvaguardia delle risorse agroambientali, forestali e paesaggistiche e la tutela del patrimonio naturalistico nazionale, nonchè la sicurezza agroalimentare, prevenendo e reprimendo i reati connessi. È altresì struttura operativa nazionale di protezione civile.
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