Coronavirus in Toscana: tre morti e 431 nuovi casi

Sabato 13 novembre 2021 età media 42 anni. Chiudere l'Hub vaccinale al Mandela

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2021 19:05
Coronavirus in Toscana: tre morti e 431 nuovi casi

Firenze, 13 novembre 2021- In Toscana sono 294.204 i casi di positività al coronavirus, 431 in più rispetto a ieri (410 confermati con tampone molecolare e 21 da test rapido antigenico). I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 279.613 (95% dei casi totali). Oggi sono stati eseguiti 8.892 tamponi molecolari e 22.469 tamponi antigenici rapidi, di questi l'1,4% è risultato positivo. Sono invece 9.014 i soggetti testati oggi (con tampone antigenico e/o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 4,8% è risultato positivo. Gli attualmente positivi sono oggi 7.263, +1,9% rispetto a ieri. I ricoverati sono 293 (8 in più rispetto a ieri), di cui 33 in terapia intensiva (5 in più). Oggi si registrano 3 nuovi decessi: un uomo e due donne, con un'età media di 84,7 anni.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste della Protezione Civile Nazionale - relativi all'andamento dell'epidemia in regione.

L'età media dei 431 nuovi positivi odierni è di 42 anni circa (26% ha meno di 20 anni, 16% tra 20 e 39 anni, 31% tra 40 e 59 anni, 21% tra 60 e 79 anni, 6% ha 80 anni o più).

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Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (410 confermati con tampone molecolare e 21 da test rapido antigenico). Sono 81.540 i casi complessivi ad oggi a Firenze (103 in più rispetto a ieri), 27.000 a Prato (16 in più), 27.895 a Pistoia (22 in più), 15.368 a Massa-Carrara (16 in più), 29.899 a Lucca (42 in più), 34.529 a Pisa (61 in più), 21.782 a Livorno (31 in più), 26.456 ad Arezzo (36 in più), 17.385 a Siena (50 in più), 11.795 a Grosseto (54 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sono 152 i casi riscontrati oggi nell'Asl Centro, 139 nella Nord Ovest, 140 nella Sud Est.

La Toscana si trova al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 8.020 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 8.174 per 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 10.545 casi per 100.000 abitanti, Pistoia con 9.592, Pisa con 8.292, la più bassa Grosseto con 5.397.

Complessivamente, 6.970 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (128 in più rispetto a ieri, più 1,9%). Sono 16.010 (827 in meno rispetto a ieri, meno 4,9%) le persone, anch'esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate (ASL Centro 5.293, Nord Ovest 6.448, Sud Est 4.269).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti COVID oggi sono complessivamente 293 (8 in più rispetto a ieri, più 2,8%), 33 in terapia intensiva (5 in più rispetto a ieri, più 17,9%).

Le persone complessivamente guarite sono 279.613 (292 in più rispetto a ieri, più 0,1%): 0 persone clinicamente guarite (stabili rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all'infezione e 279.613 (292 in più rispetto a ieri, più 0,1%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con tampone negativo. Relativamente alla provincia di residenza, le tre persone decedute sono: 2 a Firenze, 1 a Pistoia.

Sono 7.328 i deceduti dall'inizio dell'epidemia cosi ripartiti: 2.368 a Firenze, 649 a Prato, 676 a Pistoia, 541 a Massa-Carrara, 695 a Lucca, 734 a Pisa, 427 a Livorno, 563 ad Arezzo, 363 a Siena, 217 a Grosseto, 95 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 199,8 per 100.000 residenti contro il 223,9 per 100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa-Carrara (285,0 per100.000), Prato (253,5 per 100.000) e Firenze (240,2 per 100.000), il più basso a Grosseto (99,3 per 100.000).

Una sola candelina sulla torta della centrale di tracciamento della Asl Tse. Un anno di lavoro che ha consentito di seguire 50.775 casi, di fornire 162.212 informazioni ai contatti sulla profilassi e oltre 180.000 telefonate. Se la storia Covid è cambiata, la centrale di tracciamento è stato un bivio determinante.

“Un anno è un periodo apparentemente beve ma il lavoro fatto da questa struttura è stato fondamentale nella battaglia contro la diffusione del Covid – ricorda il Direttore generale Antonio D’Urso- Individuare i contatti dei contagiati era e rimane una strategia per limitare la moltiplicazione dei casi. I numeri evidenziano uno sforzo oggettivamente eccezionale: almeno 10 ore al giorno di lavoro, 7 giorni su 7. Senza dimenticare che questa era la prima esperienza di questo tipo e che, conseguentemente, abbiamo dovuto creare protocolli di lavoro e formare il personale. Anche da questo punto di vista, la nostra centrale rimane un’esperienza innovativa in quanto abbiano formato decine di giovani. Un lavoro non semplice perché si è trattato di trasmettere loro informazioni, leggi, circolari in una materia sanitaria cosi specifica e sempre in evoluzione come è stata ed è la malattia diffusiva del Covid 19 con tutte le sue varianti”.

Daniela Cardelli ha diretto da centrale fin dal primo giorno: “la telefonata è essenziale per inviare i provvedimenti di restrizione personale, isolamento e quarantena. E’ l'unico modo per contenere la diffusione del contagio e deve essere efficace perché in pochi minuti si cambiano le abitudini e le attività delle persone”. Da qui l’importanza di saper costruire, rapidamente, una relazione con persone che non si aspettavano quella telefonata e, soprattutto, le conseguenze.

“Abbiamo telefonato a persone di tutte le fasce di età, qualsiasi estrazione sociale, qualsiasi livello di istruzione , giovani, anziani, lavoratori, disoccupati, carcerati, laureati, senzatetto, centri di accoglienza, alberghi, conventi – sottolinea Daniela Cardelli- Abbiamo fatto il tracciamento in lingua inglese, francese e di altre nazionalità. Ci siamo avvalsi dei mediatori culturali organizzando telefonate a tre voci”.

Il lavoro della centrale di tracciamento al Centro Affari continua. “Lavoriamo il 100% dei casi – conclude Cardelli – e lo faremo fino a quando sarà necessario. E questo grazie a tutti gli operatori che hanno lavorato e lavorano per la centrale, allo staff e al gruppo di coordinamento".

"La regione Toscana e le Asl come hanno deciso di effettuare a tutti la dose di richiamo o terza dose? Mentre inizia la terza somministrazione e capiamo che la faremo tutti, per un totale di milioni di dosi, scopriamo che saranno chiusi i grandi centri vaccinali come il Mandela Forum a Firenze. Scopriamo, anche, che ne saranno aperti altri come quello della Croce Rossa a Peretola, che leggiamo avrebbe addirittura problemi di approvvigionamento elettrico" così Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino di Italia Viva.

"Che senso ha? Quanto ci costerà in più questa idea? Ma soprattutto, perché? Spero che dall’assessorato alla sanità della regione e dalle Asl qualcuno possa rispondere. Abbiamo tutti la responsabilità di essere efficienti nella somministrazione del richiamo vaccinale e siamo tutti responsabili nell’utilizzare bene le risorse economiche, perché il Governo non ha risorse illimitate per coprire i disavanzi economici" conclude Toccafondi.

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