Coronavirus: ecco l'ordinanza sul lavoro in sicurezza

Riaprire l’azienda dopo il Covid-19: “L’85% delle pmi toscane è in difficoltà”. Seminario online domani alle 15:00: “Protocollo COVID: ripartire senza rischi sanitari e penali”. Esperti e professionisti incontrano le aziende nel webinar di Primavera d’Impresa, l’iniziativa regionale promossa dalla cooperativa CRISIS che premia la creatività delle aziende toscane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 maggio 2020 21:13
Coronavirus: ecco l'ordinanza sul lavoro in sicurezza

Firenze, 3 maggio 2020- Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alla vigilia dell'inizio della fase 2 della lotta al Coronavirus ha emesso un'ordinanza, la numero 48, che sostituisce la 38, per assicurare il lavoro in sicurezza. Riguarda tutti gli ambienti lavorativi, esclusi quelli sanitari e i cantieri, compresi gli uffici pubblici e privati, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi. Si parte dalle modalità per raggiungere il posto di lavoro, riepilogando le norme per il corretto uso dei mezzi pubblici (mascherina obbligatoria e guanti raccomandati) e promuovendo l'uso dei mezzi di trasporto individuali come biciclette e mezzi elettrici. Anche sul posto di lavoro è obbligatorio l'uso della mascherina chirurgica.

E' consigliato il mantenimento della distanza interpersonale di 1,8 metri e, dove non è possibile tenerla, l'uso di guanti, occhiali, tute, cuffie, camici e di tutti gli altri dispositivi di protezione individuale previsti dai decreti nazionali.

A questo proposito il presidente Rossi ha aggiunto di aver fatto la sua battaglia e che “prendo atto che il governo ha stabilito cose diverse. Non voglio assolutamente penalizzare né le imprese né i cittadini della Toscana su una scelta che si riferisce a tutto il territorio nazionale. Resto tuttavia della convinzione che per tutelare la salute propria e degli altri sia meglio mantenere una distanza superiore, di almeno un metro e ottanta. Sulla distanza di un metro sarebbe più appropriato parlare di ‘limite di vicinanza’ come tutti possono facilmente comprendere. Per questo ribadisco il mio invito a mantenere comunque un distanziamento di almeno 1,8 metri”.

I datori di lavoro dovranno attrezzarsi per misurare la temperatura corporea dei dipendenti prima del loro ingresso al lavoro e dovranno assicurare la presenza di dispenser per favorire la frequente pulizia delle mani, così come la disinfezione degli ambienti almeno una volta al giorno e ad ogni cambio di turno, garantendo il maggior ricambio d'aria possibile. Gli adempimenti di sanificazione devono essere registrati su supporto cartaceo o informatico, certificandoli attraverso un'autodichiarazione. Nelle mense aziendali deve essere garantita la distanza di almeno un metro, ma è consigliata quella di 1,8 metri.

E' necessario sanificare i tavoli dopo ogni singolo pasto. Per evitare assembramenti è consentito il consumo del pasto anche presso il proprio posto di lavoro. Queste stesse disposizioni valgono anche per gli esercizi commerciali, per i quali se ne aggiungono altre. Si tratta della regolamentazione degli accessi secondo gli spazi disponibili. Se inferiori ai 40 metri quadrati è possibile accogliere un solo cliente alla volta. Per gli altri la distanza consigliata è di 1,8 metri. Quella minima è di 1 metro.

Le stesse misure circa la distanza da mantenere e la sanificazione delle mani valgono anche per i mercati all'aperto. Ove possibile devono essere posizionati pannelli di separazione tra gli addetti e gli utenti. All'ingresso devono essere posizionati dispenser per permettere la sanificazione delle mani, che è obbligatoria. L'ingresso è consentito solo a chi indossa la mascherina che copra bocca e naso. L'accesso è consentito ad una sola persona per nucleo familiare con l'eccezione dei bambini e dei non autosufficienti.

I clienti devono provvedere alla pulizia preventiva dei carrelli o dei cestelli che utilizzano. Le stesse norme igieniche e quelle relative al numero delle prsone ammesse valgono anche per l'accesso agli uffici pubblici e privati e agli studi dei liberi professionisti.

I datori di lavoro hanno l'obbligo di redigere un protocollo di sicurezza anti contagio che dovrà essere compilato online entro il 6 maggio. Lo stesso vale per tutte quelle attività che sono aperte a partire dal 18 aprile, il cui formulario deve essere compilato online entro il 18 maggio. Per le altre attività il protocollo deve essere compilato entro 30 giorni dalla riapertura. Le Pubbliche amministrazioni non sono tenute a farlo. I servizi regionali che si occupano di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro verificano il rispetto di quanto previsto da questa ordinanza, che fa cessare l'efficacia di quanto previsto dall'ordinanza n. 38, che sostituisce interamente. Questa ordinanza entra in vigore da domani, 4 maggio 2020.

Rischi sanitari e penali per chi riapre la propria attività. E’ una delle questione cruciali che attraversano trasversalmente tutti i settori economici in cui operano le piccole e medie imprese. Se ne parla domani, lunedì 4 maggio, al webinar di Primavera d’Impresa, l’iniziativa regionale dedicata alle piccole e medie imprese toscane che innovano, promossa e organizzata dalla cooperativa CRISIS. Lunedì alle 15 esperti e assicurazioni si confronteranno su “Protocollo COVID: ripartire senza rischi sanitari e penali”.

“L’85% della piccole e medie imprese toscane è in difficoltà, sia in termini sanitari che legali”, spiega Marco Bracaloni esperto in assicurazioni per professionisti e aziende, titolare di "BracAss” e relatore del webinar. Ripartire vuol dire seguire nuove regole, con protocolli di sicurezza specifici, e la confusione regna. “Parlo con imprenditori ogni giorno: si sentono soli. C’è ancora molta impreparazione, soprattutto una confusione tra livelli normativi regionali e nazionali che non dà certezze su quali misure adottare. La possibilità di incorrere in una sanzione o nella chiusura dell'azienda è altissima, tanto che molti si chiedono se sia conveniente aprire o no. Il rischio ancora più grave è che partano casi di Covid in azienda dopo la riapertura”.

“Nel campo delle assicurazioni - continua Bracaloni - sono arrivati valanghe di nuovi prodotti con la dicitura Covid a prezzi abbordabili, spesso fumo negli occhi. Ma essendo marchiate Covid il cliente è spinto all'acquisto compulsivo. Ma chiariamo, nessuna polizza marchiata covid protegge il rischio vero, cioè le perdite economiche aziendali generate da una pandemia”. Esistono però assicurazioni specifiche che possono essere di grande aiuto. “Come quelle che coprono il costo di un processo penale nel caso in cui ci siano casi gravi di Covid in azienda.

Oltre a queste esistono polizze che coprono il patrimonio dell'amministratore di una Spa o Srl. Infatti se si applica male il protocollo da adottare e l'azienda chiude, l'amministratore ne risponderà economicamente ai soci col proprio patrimonio personale e familiare. Insomma, ci vuole molta competenza e professionalità da parte di chi aiuterà l'azienda ad adottare un protocollo interno nuovo e realmente tutelante”

L’avvocato Filippo Notaro, dello studio legale associato Poso Agostini Notaro Studio, è un altro dei relatori del webinar di domani: “Il datore di lavoro - spiega - prima di riaprire dovrà garantire la piena applicazione delle regole stabilite dai protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto dovrà saperlo dimostrare. Rischia in sede civile, in sede penale e la chiusura dell’attività se dopo un’ispezione non dimostra come ha applicato le regole. Molte imprese, come ovvio, sono in difficoltà, soprattutto perché dovranno dimostrare in maniera precisa la riorganizzazione della loro attività e produrre riscontro documentale ad ogni controllo. E’ necessario quindi un lavoro di squadra e un’attenta valutazione delle modalità di applicazione delle nuove regole”.

“Le incognite sul futuro sono tantissime - commenta Cristina Nati, presidente Crisis - e noi cerchiamo di fare la nostra parte supportando le realtà della nostra rete con consigli qualificati per indirizzarle verso una ripresa o una riconversione”.

La community di Primavera d’Impresa si ritrova così sulla piattaforma meeting, aperta e gratuita. Una rete di 150 imprese candidate e altre 50 aziende partners, a cui si aggiungono istituzioni locali, associazioni di categoria e enti di ricerca. In programma un webinar a settimana, ogni lunedì alle 15, con approfondimenti ed istruzioni per affrontare la trasformazione aziendale in un momento economico così complesso.

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