Coppa Italia, tifosi viola perquisiti e succhi di frutta sequestrati

Mentre si continua a commentare quanto accaduto sabato sera, arrivano in redazione le segnalazioni dei tifosi

Antonio
Antonio Lenoci
05 maggio 2014 14:23
Coppa Italia, tifosi viola perquisiti e succhi di frutta sequestrati

"Tre succhi di frutta sono troppi" e così ai tornelli dell'Olimpico una tifosa viola è costretta a bersi un succo davanti agli agenti, uno viene sequestrato e l'altro può entrare.E' il racconto che una tifosa viola affida a Nove Da Firenze. Fuori dallo Stadio Olimpico la sparatoria di Tor di Quinto, dentro la ''trattativa'' tra Forze dell'ordine e tifoserie. Il capitano del Napoli Hamsik si avvicina alla tifoseria partenopea e fioccano petardi e bombe carta, un ordigno cade vicino ad un vigile del fuoco che si accascia sul prato e viene protetto e scortato verso gli spalti.

"Tre succhi sono troppi".Il black out della comunicazione: "La cosa assurda - raccontano altri tifosi - è che noi non sapevamo assolutamente niente di quanto fosse accaduto. Ci telefonavano i nostri genitori da casa per sapere se stessimo bene, ma lo speaker dello Stadio non ha detto niente". Questore e Prefetto si sono affrettati a spiegare che l'aggressione subita dal tifoso partenopeo era "estranea alle tifoserie" una precisazione che sul momento è servita a "rasserenare", ma che con il senno di poi ha del tragicomico.

Per diversi minuti, dopo questa comunicazione, tutti si sono dimenticati del ferito, Ciro Esposito, in codice rosso in sala operatoria.Lo stesso Esposito che oggi è piantonato al Policlinico Gemelli in stato di arresto con l'accusa di rissa. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha commentato: "La priorità ora non è l'arresto, che mi sembra quasi surreale visto che il ragazzo è intubato, ma le sue condizioni di salute".

Eugenio Giani in rappresentanza del Coni provinciale ci ha così commentato l'accaduto: "Sono rimasto molto sconcertato e ne ho parlato anche con il presidente Malagò. Non ci possiamo permettere di far arrivare il messaggio che il via libera ad un evento come la Coppa Italia venga dato da simili soggetti legati alle tifoserie. Le dichiarazioni del Questore di Roma in cui dice di non aver svolto "trattative" mi è sembrata una excusatio non petita, a mio avviso faceva meglio a stare zitto"."Non capivamo se dovevamo uscire o se la partita sarebbe iniziata" proseguono i nostri lettori presenti all'Olimpico.

"Avevamo paura al pensiero di uscire, la tensione saliva ad ogni nuova notizia che ci arrivava via whatsapp". Nel momento in cui a casa qualcuno ha iniziato a sperare che "Tutti possano tornare a casa sani e salvi" non era già più una partita di calcio.L'impossibilità di annullare il match perché era a rischio l'ordine pubblico. Questo si è detto, De Laurentiis: "Sarebbe stata una sconfitta per il calcio".  Di diverso avviso la vedova di Raciti che ha assistito alle immagini del capo-tifoso che indossa la maglia in difesa di Speziale, accusato dell'omicidio del marito: "Lo Stato dovrebbe dimostrare la sua forza, adottando misure severe e serie, non vedendo questi soggetti che si permettono di ridicolizzare i suoi vertici, offendendo tutti, non solo me".

Il sistema di sicurezza, che non poteva essere toccato, era perfetto? I tifosi viola raccontano: "Siamo usciti di corsa dall'Olimpico, eravamo in tanti a scappare per arrivare il prima possibile alle nostre auto, ma ad ogni varco carabinieri e poliziotti ci dicevano di andare avanti e ci sbarravano la strada, intanto le auto si allontanavano. Abbiamo superato tanti ponti e camminato per circa due chilometri prima di poter trovare un varco dal quale tornare indietro".

Tonni tra le reti.Assistiamo al dibattito che da sportivo diventa politico e poi morale: c'è chi ha puntato il dito su Renzi e Grasso presenti all'Olimpico, ma con espressione definita "smarrita", salvo poi Renzi che dichiara oggi a La Stampa: "Sconvolgente vedere giocatori parlare con capi tifoserie" suscitando così altre polemiche,  "era presente ed ha gestito la situazione come un comune spettatore" commenta ad esempio Cristina Scaletti candidata a sindaco di Firenze.    C'è chi ha chiesto le dimissioni del Ministro Alfano e poi di Questore e Prefetto.

Non sono mancati gli sfottò nei Social su Genni ' a carogna chiamato al Quirinale per un Governo tecnico e chi ha citato Boskov: "Ma chi ha sbagliato, Pelù?".

C'è chi ha detto che non andrà mai più allo stadio. Chi se lo è fatto promettere dal marito mentre riabbracciava i figli portati alla finale di Coppa dal babbo 'malato'. I racconti di quella notte restano: "Troppi succhi di frutta".Un tempo tra i giovani girava la battuta "Preparati il tema sulla violenza negli Stadi, tanto ricapita".Questo è il calcio, fino alla prossima partita.

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