Conversione Lire in Euro: Italia in crisi burocratica

La vicenda tragicomica riserva ancora sorprese, intanto le Associazioni invitano a non demordere

Antonio
Antonio Lenoci
04 febbraio 2016 14:53
Conversione Lire in Euro: Italia in crisi burocratica

Sono tanti gli italiani rimasti con le Lire in mano e nei giorni scorsi agli sportelli di Banca d'Italia è successo di tutto. I cittadini sono stati rimandati a casa con l'accusa di non essersi informati a dovere, altri si sono sentiti dire che non avendo ottenuto un precedente rifiuto, adesso non gli spetterebbe nulla. Ma si tratta di un bonus? Stiamo parlando di un assegno, un contributo, un gadget ad edizione limitata? Si tratta di soldi, moneta in corso di validità fino a che non è stata bandita dallo Stato. La Corte Costituzionale ha sancito l'incostituzionalità dell'intervento governativo.Nell'Olimpo della Burocrazia l'errore potrebbe essere stato il solito compiuto per ingenuità, recarsi allo sportello anziché adire le vie legali. 

Il 3 febbraio 2016 è scaduto il termine per inviare alla Banca d'Italia le istanze di conversione in Euro delle Lire possedute. In realtà, la data del 3 febbraio 2016 non è stata sancita da alcuna legge o atto della Pubblica Amministrazione."Si tratta - spiega Aduc - di una scadenza che emerge dal calcolo degli 84 giorni che il Governo Monti aveva sottratto al termine originario del 28 febbraio 2012 tramite un articolo del Decreto Legge “Salva-Italia” che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il 5 novembre dello scorso anno.

La sentenza è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il successivo 11 novembre, e facendo riprendere a decorrere gli 84 giorni da quella data si giunge al termine del 3 febbraio".Però "Ciò non vuol dire che il tempo sia scaduto, specie in un caso del genere in cui lo Stato si è praticamente nascosto dai cittadini promettendo un intervento esplicativo che è apparso solo il 21 gennaio e soltanto dopo che noi abbiamo fatto esplodere il caso dal punto di vista mediatico. Non reputiamo quindi giusto penalizzare i cittadini, che non sono stati affatto informati in maniera adeguata e trattati come se esistesse l'obbligo di consultare quotidianamente la Gazzetta Ufficiale quindi è sempre possibile per chi non lo ha fatto inviare l'istanza attraverso un apposito modulo".Una situazione banalmente risolvibile si manifesta ancora una volta come un tornado in un bicchiere d'acqua.

Cosa accadrà ora?"La Banca d'Italia deve rispondere - spiega Giuseppe D'Orta, responsabile Aduc Tutela del Risparmioed in alcuni casi lo ha già fatto, a ciascuna istanza di conversione delle Lire in Euro presentate dai cittadini. Stiamo studiando le prossime mosse nel caso in cui istituzioni non intervengano come da noi auspicato. Se dovesse proseguire il silenzio da parte del Governo, come anche del Presidente della Repubblica, l'unica via percorribile sarà quella giudiziaria e/o politica. Invitiamo quindi a seguire gli aggiornamenti che pubblicheremo tramite il nostro sito ed anche le nostre newsletters".

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