Consorzi di Bonifica, FI: "Stop alle bollette, la sentenza della Consulta riduce i contribuenti"

La replica del presidente di Anbi Toscana Marco Bottino “In Toscana il contributo è da sempre vincolato alla dimostrazione del beneficio ricevuto dai singoli immobili”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2018 22:26
Consorzi di Bonifica, FI:

"La recente sentenza della Corte Costituzionale (la n. 188) chiarisce che il pagamento del contributo ai Consorzi di bonifica è dovuto solo dai proprietari di immobili che stanno nel perimetro e che hanno un beneficio diretto e specifico dall'attività dei Consorzi. Per questo chiediamo alla Regione Toscana di disporre che i Consorzi di bonifica ritirino i bollettini di pagamento che stanno inviando alle famiglie, di escludere dalla platea dei contribuenti coloro che non hanno un beneficio diretto, e quindi inviare le cartelle soltanto a coloro che rientrano nel perimetro individuato".

Lo chiede il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia), che ha presentato una mozione urgente e che ha illustrato la posizione del partito insieme alla vicecoordinatrice comunale di FI a Firenze, Mariagrazia Internò. "Solo per fare un esempio - hanno spiegato Stella e Internò - chi abita vicino all'Arno non deve pagare, in quanto le opere di pulizia del fiume sono finanziate con uno stanziamento specifico da 1.5 milioni di euro dalla Regione Toscana.

E per gli altri torrenti e corsi d'acqua, la Consulta è stata chiara: dove non c'è beneficio diretto, il contributo non è dovuto, non va pagato. In generale, per noi i Consorzi di bonifica vanno chiusi, vanno aboliti perché, per quel che fanno, basta la fiscalità regionale generale". "Senza contare che - accusa Forza Italia - i Consorzi in Toscana rappresentano un costo enorme per la collettività, un costo ingiustificato a nostro giudizio. I 6 Consorzi hanno un bilancio complessivo di 132 milioni di euro, 500 dipendenti, non rendicontano le loro spese nonostante la Corte dei Conti abbia avanzato più volte richieste in tal senso, e 33 corsi d'acqua sono esondati negli ultimi due anni in Toscana.

Nello specifico, il CdB Medio Valdarno ha 153 dipendenti di cui solo 49 operai, 81 sono impiegati e 18 quadri; 350 mila euro sono le spese in consulenze e collaborazioni esterne, 100 mila euro le spese telefoniche, altre 300 mila per rappresentanza e comunicazione istituzionale. A noi sembrano spese insostenibili e ingiustificabili, e i bollettini di pagamento sono balzelli ingiusti: continueremo a batterci contro i Consorzi di Bonifica con ogni mezzo, politico e giuridico".

«È giustissimo e assolutamente necessario vincolare la richiesta di pagamento del contributo di bonifica alla dimostrazione del beneficio che l’immobile in questione riceve dall’attività del Consorzio di Bonifica. Lo chiede la legge ed è quello che facciamo da sempre in Toscana». A spiegare il meccanismo di emissione del tributo di bonifica è Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica della regione, oltre che presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

La precisazione fa seguito a una recente sentenza della Corte costituzionale contro alcuni tributi di bonifica emessi da un Consorzio in Calabria, richiamata anche dal consigliere regionale di Forza Italia, Marco Stella e dalla vicecoordinatrice comunale di Forza Italia a Firenze, Mariagrazia Internò. «La legge regionale 79 istitutiva dei nuovi Consorzi di Bonifica in Toscana – prosegue Bottino – dice esattamente quello che specifica la Corte costituzionale. I piani di classifica servono appunto per dimostrare il beneficio e per quantificarlo.

In Toscana, da sempre, il contributo viene emesso in base al beneficio diretto (in Toscana è stato del tutto abolito quello indiretto). Non a caso le Commissioni tributarie stanno continuando a darci ragione rispetto ai vari ricorsi. Tra ottobre e novembre diversi sono stati i pronunciamenti favorevoli al Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e solo pochi giorni fa, il Consorzio Alto Valdarno ha vinto cinque ricorsi (due di fronte alla Commissione Tributaria Regionale, tre di fronte alla Commissione Tributaria Provinciale) relativi ai ruoli emessi nel 2011, 2012, 2013, 2014.

Sentenze che hanno permesso al Consorzio Alto Valdarno il recupero di 25 mila euro». 

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