Cibo e monete nel linguaggio di Dante: il ‘pappo’ e ’l ‘dindi’

Purgatorio XI, 105. L'espressione dantesca di oggi 25 gennaio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2021 10:35
Cibo e monete nel linguaggio di Dante: il ‘pappo’ e ’l ‘dindi’

Una parola di Dante al giorno, per tutto il 2021. In occasione della ricorrenza dei settecento anni dalla morte del poeta, l'Accademia pubblicherà 365 schede dedicate alla sua opera: affacci essenziali sul lessico e sullo stile del poeta, con brevi note di accompagnamento. La parola di Dante fresca di giornata è un'occasione per ricordare, rileggere, ma anche scoprire e approfondire la grande eredità linguistica lasciata da Dante.

La parola di oggi 25 gennaio

il ‘pappo’ e ’l ‘dindi’

(Purgatorio XI, 105)

Che voce avrai tu più, se vecchia scindida te la carne, che se fossi mortoanzi che tu lasciassi il "pappo" e 'l "dindi" [...]

Dante esemplifica così il linguaggio bambinesco (usato, più ancora che dai bambini, dagli adulti che parlano ai bambini), fatto di strutture fonologiche semplici e ripetitive e di onomatopee. Il significato delle due voci è, rispettivamente, “pane” o “cibo” (normalmente si trova come pappa, femminile) e “denari, monete” (come plurale o con valore collettivo).

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