Centri per l'impiego: dalla giunta regionale risorse per i servizi per tutto il 2015

Confcommercio rinnova il contratto nazionale per i lavoratori del terziario. Piombino: venerdì 3 un incontro su ammortizzatori sociali e indotto Lucchini. Accordo su Massa Carrara, Rossi a Roma: "Condizioni per chiudere alla svelta". Villa Donatello, Bambagioni (PD): «Trovare una soluzione che tuteli il futuro occupazionale dei lavoratori». Ex Grazzini: situazione preoccupante per i lavoratori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2015 22:12
Centri per l'impiego: dalla giunta regionale risorse per i servizi per tutto il 2015

FIRENZE– La Regione garantirà con proprie risorse la continuità dei servizi per l'impiego fino alla fine del 2015. La giunta approverà, su proposta dell'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, la delibera nella seduta di martedì 7 aprile. Lo ha annunciato l'assessore nel corso di una riunione convocata oggi su richiesta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica e alla quale hanno partecipato anche le rappresentanze aziendali delle Province toscane. L'assessore Simoncini ha fatto il punto della situazione condividendo le preoccupazioni espresse dai sindacati sul futuro, anche a breve termine, dei centri per l'impiego (legati – dicono i sindacati - a inadeguatezza degli organici e progressivo aumento delle funzioni svolte).

Condivisa anche la necessità di avere risposte urgenti da parte del governo sul nuovo assetto istituzionale dei servizi che oggi, "si trovano in una sorta di limbo a causa del combinato disposto della legge Del Rio e del Jobs Act, e a fronte di un ipotesi di riforma costituzionale che potrebbe riassegnare il lavoro alla competenza statale, ma che comunque non potrà vedere la luce prima di qualche anno". L'assessore ha ricordato la proposta che da tempo le regioni hanno avanzato per un Sistema nazionale del lavoro basato sulle agenzie regionali, sottolineando a questo proposito gli ultimi sviluppi del confronto con il ministro del lavoro Giuliano Poletti, che si è detto in più occasioni favorevole all'idea di una soluzione ponte che permetta, alle Regioni che sono in grado di farlo, di creare proprie strutture per la gestione dei servizi per il lavoro, in attesa che si sciolga definitivamente il nodo delle competenze costituzionali.

"Una proposta sulla quale le Regioni possono concordare e domani la Conferenza si pronuncerà su questo – avverte – ma soprattutto una proposta che piace alla Toscana che ha già approvato la sua legge. Che si basa, come noto, su un'agenzia regionale che gestisca operativamente i servizi, a stretto contatto con il territorio, inquadrata in una struttura nazionale di tipo federale, che detta linee e standard generali. Legge che senza i vincoli nazionali, già da tempo avrebbe permesso la riorganizzazione dei servizi". Su questa base la Regione Toscana ha fatto tutto per garantire la continuità dei centri per l'impiego.

"Siamo pronti, abbiamo gli strumenti per gestire il passaggio del personale dalle Province alla Regione. Però ci siamo dovuti fermare, a causa dei problemi di normativa nazionale e di bilancio. Oggi auspichiamo e sollecitiamo una presa di posizione di tutto il governo che vada nella direzione ipotizzata dal ministro Poletti, che potrebbe essere attuata grazie a convenzioni bilaterali fra il governo e le Regioni che, come la nostra, sono in grado di assumersi il compito e il personale, se verranno garantite le apposite risorse finanziarie".

L'incontro si è chiuso con una serie di impegni da parte della Regione. Oltre alla delibera di giunta che garantirà la copertura fino a fine anno, si cercherà di avere certezze dal gov erno sulla praticabilità della soluzione ponte in modo da renderla attuabile entro la fine di giugno, data di scadenza della delega alla regione delle competenze sui centri per l'impiego. Il tavolo regionale resterà aperto e vi sarà un periodico scambio di informazioni sugli sviluppi della delicata vicenda.Sono 490.000 in Toscana i lavoratori delle imprese commerciali e dei servizi interessati al rinnovo del Contratto economico collettivo nazionale del terziario, sottoscritto l’altro ieri (30 marzo 2015) dalla Confcommercio e dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil. Con questo accordo le organizzazioni sindacali dei lavoratori e Confcommercio, la più grande organizzazione di categoria in Italia, che rappresenta oltre tre quarti del complesso e variegato mondo delle aziende del commercio, del turismo e dei servizi, chiudono di fatto una vertenza durata oltre un anno. Tra le novità più importanti contenute nel documento, un aumento salariale in busta paga, nuove regole che garantiscono maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario di lavoro, meno oneri per le nuove assunzioni con contratti a tempo determinato al fine di favorire l’occupazione, infine l’inquadramento di nuove figure professionali emerse negli ultimi anni nel settore più innovativo dell’ICT. A beneficiarne saranno in pratica oltre il 30% degli occupati della Toscana.

Un complesso di lavoratori che, sommato ai 110.000 addetti delle strutture ricettive e pubblici esercizi (che però applicano il Contratto collettivo nazionale del Turismo) fa del terziario la voce più importante dell’occupazione in Toscana.

“Soprattutto in una congiuntura economica ancora complessa come quella attuale, la firma del contratto nazionale rappresenta un punto fermo importante perché dà risposte certe e concrete, necessarie e indispensabili per assecondare la ripresa, in un equilibrio complessivo dei costi per il prossimo triennio”, sottolinea il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.Il punto sugli ammortizzatori sociali, attualmente in vigore o previsti per il futuro, per i lavoratori delle aziende dell'indotto di Lucchini spa e Lucchini servizi srl, sarà fatto venerdì 3 aprile nel corso di un incontro convocato dall'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini. All'incontro, che si terrà nella sala consiliare del Comune di Piombino alle 12, parteciperanno Comune di Piombino, Provincia di Livorno, amministratore straordinario di Lucchini e i presidenti delle categorie economiche di Livorno e Piombino. "L'incontro – spiega l'assessore Simoncini – servirà a fare un quadro delle aziende riconducibili all'indotto Lucchini in vista dell'incontro del prossimo 9 aprile presso il Ministero dello sviluppo economico.

Con l'occasione presenterò la delibera della giunta regionale che approva l'accordo di programma e i lineamenti del piano di riconversione e riqualificazione industriale in essa contenuti".

Un ulteriore passo in avanti nella definizione degli interventi e delle risorse che sostanzieranno l'accordo di programma per l'area di Massa e Carrara: in particolare in relazione alla realizzazione del water-front del porto di Marina di Carrara, la riqualificazione urbana, le infrastrutture ferroviarie di collegamento con il porto e con l'area industriale. Tutto questo e' stato al centro dell'incontro che si è tenuto questo pomeriggio a Roma presso il ministero delle infrastrutture: presenti per la Regione Toscana il presidente Enrico Rossi e l'assessore alla mobilità Vincenzo Ceccarelli. "Un altro passaggio estremamente positivo che ci porta sempre più vicini a tagliare un traguardo assolutamente importante per restituire futuro a un'area pesantemente segnata dalla crisi - sottolinea Rossi -.

Si tratta di un pezzo strategico della risposta complessiva che, insieme a ciò che abbiamo fatto e faremo a Livorno, a Piombino e in altre realtà, stiamo costruendo per rilanciare sviluppo e occupazione nell'economia della costa toscana". "Ci sono le condizioni per chiudere alla svelta - aggiunge -, con risorse importanti anche da parte del Governo che ha riconosciuto il rilievo nazionale delle questioni economiche e infrastrutturali di questa parte della nostra regione". Il prossimo appuntamento in questo percorso relativo alla "questione tirrenica-costiera" sarà già domani, al ministero dello sviluppo economico, per l'esame complessivo dell'accordo di programma di Massa Carrara.Sciopero e presidio dei lavoratori della ex Grazzini, oggi Costruzioni 1934, stamani in piazza Dalmazia.

"Ad oggi risulta non pagata la mensilità di febbraio e tra qualche giorno andrà in scadenza anche quella di marzo - attacca Luca Vomero della Feneal Uil di Firenze -. E' stata inoltre aperta una procedura di mobilità per tutti i 42 dipendenti tra operai e impiegati e contestualmente è stato depositato in tribunale una richiesta di concordato in bianco". "Ci risulta difficile capire la dinamica di questo evolversi frettoloso della situazione - spiega ancora Vomero -, in quanto i lavoratori sono attualmente impegnati in tre appalti pubblici, tra cui un’opera di vitale importanza per la città di Firenze (Tramvia, Pubbliacqua e Toscana Energia).

Vorremmo sollecitare l’attenzione di tutte le istituzioni interessate, adoperandoci fin da subito con degli incontri, a partire dal Comune, poichè la perdita di un’elevata professionalità maturata con tanti anni di esperienza nel settore di certe maestranze sarebbe un male comune”."La Regione conceda a Villa Donatello una proroga di sei mesi di tempo che permetta di cercare una soluzione concreta per i 46 lavoratori che altrimenti non avranno più un lavoro". Così il consigliere di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi, che stamani ha partecipato al presidio organizzato dai lavoratori davanti alla struttura in crisi. "Avere qualche mese in più, oltre a dare respiro ai lavoratori cercando per loro un ricollocamento - sottolinea Marcheschi - potrebbe consentire di smaltire le liste d'attesa per gli interventi, che a Careggi come nelle altre strutture pubbliche sono ormai insostenibili.

E' intollerabile che si sia arrivati a questo punto senza una soluzione - conclude Marcheschi - Rossi intervenga e metta una pezza per salvare posti di lavoro e servizi".

Approfondimenti

«Sono al fianco dei lavoratori, che vanno sostenuti perché svolgono un servizio qualificato e utile per tutti i cittadini». Commenta così il consigliere regionale Paolo Bambagioni (PD) le rinnovate proteste dei lavoratori di Villa Donatello contro l'annuncio di Unipol, proprietaria della casa di cura fiorentina, di 46 esuberi dopo la fine della convenzione con la Regione Toscana. «I lavoratori richiedono un incontro con la Regione Toscana per chiedere una proroga della convenzione con il sistema sanitario regionale. Credo che l’obiettivo di tutti debba rimanere quello di trovare una soluzione che tuteli il futuro occupazionale di queste persone, visto anche il servizio di eccellenza svolto finora da Villa Donatello, da anni punto di riferimento storico tra le strutture sanitarie».

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